I tried to laugh about it,
Cover it all up with lies.
I tried to laugh about it,
Hiding the tears in my eyes
'Cause boys don't cry,
Boys don't cry.Due settimane dopo, avevo ancora l'immagine di me e Taehyung che suoniamo insieme stampata in testa e - soprattutto - nel cuore. Le sue dita - quelle dita che amavo e veneravo - si muovevano sinuose sui tasti, producendo suoni meravigliosi. Il suo viso - il più bello che avessi mai visto - si contraeva a ogni nota, mostrando quanto il musicista sentisse e provasse ciò che stava suonando. Dovevo sembrare un pazzo: muovevo gli occhi febbrilmente dalle sue mani al suo volto, non riuscendo a decidere quale fosse lo spettacolo migliore da guardare. Quella scena mi fece accapponare la pelle: la musica era ciò che amavo di più nella mia vita e vedere Taehyung che ne produceva, era tutto ciò che potevo desiderare.
Improvvisamente, ero stato colpito dal desiderio - dal bisogno - di condividere quelle emozioni con lui. Volevo trasmettergli tutto ciò che provavo nei suoi confronti, sapendo che non l'avrei mai fatto a parole; così avevo posato anch'io le dita sui tasti e avevo iniziato a suonare, con tutto il cuore che riuscii a metterci.
Re. Sei la creatura più incantevole che abbia mai visto.
Fa. Hai l'anima più bella che abbia mai conosciuto.
La. Sono innamorato di te.
Avevo sperato davvero che mi sentisse, perché sapevo che avrei dovuto convivere con quei sentimenti. Sapevo che tutte quelle emozioni non sarebbero mai uscite dalla mia bocca perché rivelarle sarebbe stato inutile: uno spreco di energie e di dolore. Quindi avevo sperato davvero che mi sentisse.
Forse era stata solo la sorpresa, o forse mi aveva sentito davvero, perché si era fermato e io avevo avvertito il suo sguardo su di me.
Poi aveva ripreso a suonare. Stavamo suonando insieme ed era meglio di qualunque volta mi avesse detto che ero bellissimo, meglio di quella volta al lago, meglio di quando avevamo ballato insieme.
Quando avevamo suonato l'ultima nota, le nostre dita si erano sfiorate e ci eravamo guardati negli occhi per qualche secondo, finché io non avevo riportato la mia attenzione sul piano, ché se l'avessi guardato un secondo di più, il desiderio di baciarlo - senza, però, poterlo fare - mi avrebbe logorato.
Ma lui aveva continuato a guardarmi, silenziosamente.
Mi ero chiesto se quello non fosse un "anch'io".
\\\
L'intimità. Prima credevo che fosse stare nudi su un letto, scambiandosi baci bagnati; ma da due settimane a quella parte, la mia definizione di intimità era stata stravolta.
Quando avevamo suonato insieme, io e Jungkook avevamo parlato la stessa lingua, ma senza usare le parole. Quello era stato il momento più intimo che io avessi avuto in vita mia.
In quei minuti, i nostri cuori avevano battuto all'unisono, mescolandosi con la melodia delle note e io non avevo smesso di pensarci nemmeno un istante, in quelle due settimane.
Non mi era mai successo, prima. Non mi ero mai soffermato a pensare a qualcuno per più di una notte; ma che Jungkook fosse diverso, l'avevo capito ormai da tempo, solo che non riuscivo a capire in che modo perché non avevo mai amato.
E con lui scoprii che amare era bellissimo. Era bellissimo non dormire, perché durante quelle ore potevo pensare a lui, al suo sorriso, alla sua voce e a quegli occhi talmente grandi che potevo specchiarmici dentro. Era bellissimo il senso di vuoto e il calore allo stomaco, i brividi che provavo quando mi parlava. Era bellissimo guardarlo arrossire davanti a un mio complimento.
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𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐧𝐞 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•
FanfictionTimido, introverso e affetto da disturbi d'ansia, Jungkook odia sé stesso ed è convinto che, per questo, nessuno possa amarlo. L'incontro con Taehyung, un ragazzo solare, vivace e spigliato, farà perdere a Jungkook il suo equilibrio un po' sbilenco...