23. With every beat of my heart

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As I look out of my window
I see your face in each shadow
on the street below me
And as I hear the hard rain falling
I wonder will you be calling,
do you still want to hold me?

Per tutta la durata della serata, la tensione era stata quasi soffocante: la si poteva sentire stringere le viscere e impedire il respiro. Tenevo stretti i pugni tanto che più di una volta - ovvero i troppi momenti il bastardo proferiva parola - le mie nocche si coloravano di bianco e se non spingevo le unghie nei palmi fino a farli sanguinare, era solo grazie al tocco leggero della mano di Jungkook, che apriva la mia e ne accarezzava il palmo ferito.

E dopo una cena fatta di sguardi maliziosi lanciati a Kookie da Byul, calci tirati dal sottoscritto a quest'ultimo, e il mio ragazzo imbarazzato, gli adulti ci mandarono di sopra "per conoscerci meglio".

Io, però, di lui, avevo già conosciuto abbastanza.

«È carina casa tua, Kookie.» disse, mentre si guardava intorno, per poi sedersi sul letto.

"Kookie"? Sul serio?

«G-grazie.» gli rispose, imbarazzato, nascondendosi timidamente dietro il mio braccio.

«Vieni a sederti qui con me?» il castano picchiettò sul materasso sotto di sé.

«Ma tu ti droghi, o sei solo scemo?» intervenni, stizzito.

«Come, prego?»

«È tutta la sera che ci provi spudoratamente con il mio ragazzo davanti a me: non ti vergogni?»

Lui si alzò, ridendo e scuotendo la testa.

«Taehyung, lo sai che io, questo pomeriggio, l'ho baciato, il tuo ragazzo?»

Una fitta di dolore colpì il mio stomaco, forte come il pugno di un pugile professionista. Serrai la mascella, ma non smisi di rispondere.

«Sì, lo so. E dopo è venuto da me, piangendo, e poi abbiamo-»

«Okay!» m'interruppe Jungkook «Direi che può bastare.»

«Byul, l-lo sai che sto con Tae.» continuò. Balbettava perché quella situazione lo metteva a disagio, oppure - come avevo sospettato - la sicurezza che aveva quando era con me si limitava - appunto - alle conversazioni con il sottoscritto?

Il castano si alzò, con un ghigno bastardo quanto lui stampato sul bel viso - che spreco, quei lineamenti dolci, per una persona del genere. Si avvicinò all'orecchio del mio ragazzo e «Lo so, ma tu non sai cosa ti perdi.» sussurrò. Nel mentre, credendo che io non lo notassi, fece scivolare una mano verso il sedere di Jungkook, che tremava. Non ci vidi più.

Lo presi per il collo della camicia, strattonandolo lontano da lui, per poi spingerlo.

«Tae-» Jungkook provò a fermarmi, ma nemmeno la sua voce riuscì a distrarmi dai miei propositi.
«Sta' lontano da lui!» urlai. «Non ti vuole, cazzo.»
«Tae!» continuava a gridare il mio ragazzo, ma io non mi fermavo.
«Gli fai schifo.» spinsi Byul una seconda volta «Sei ripugnante e senza alcun pudore, non hai il senso della moralità, sei squallido.»
«Tae, basta!» invece lo spinsi ancora.
«E hai molestato il mio ragazzo due volte: come fai a guardarti allo specchio?»
«Taehyung!»

𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐧𝐞 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora