She's got a smile
it seems to me,
reminds me
of childhood memories,
where everything
was as fresh
as the bright blue sky.
Now and then
when I see her face,
she takes me away
to that special place
and if I'd stare too long
I'd probably break down and cry.
Aprii gli occhi a fatica. Ero stanco, con la testa dolorante e gli occhi gonfi, ma un profumo di camomilla m'inebriava le narici, ricordandomi che Taehyung era lì accanto a me: stavo già meglio.Se lui non mi fosse stato accanto, in tutto questo casino, probabilmente non l'avrei superato. Avrei ricominciato a chiudermi a riccio davanti a tutto e tutti, ad odiarmi, a farmi del male. Ancora una volta, Taehyung mi aveva salvato da me stesso.
Mi avvicinai lentamente, sfiorando la sua fronte con le labbra: il calore che emanava era così familiare, sapeva di casa.
Baciai la guancia sinistra e poi la destra, per dimostrargli - anche se in quel momento non era cosciente - che amavo ogni centimetro di lui.
Infine mi persi ad ammirare le sue labbra. Le amavo, quasi quanto amavo lui, perché erano in grado di regalarmi il bacio giusto al momento giusto: mi baciavano sulla fronte quando mi sentivo fragile e indifeso, sulla guancia quando avevo bisogno di affetto, sulla bocca quando avevo bisogno di amore, sul collo quando avevo bisogno di sentirmi vivo.
Avrei voluto baciarle anch'io, in quel momento, ma mi sembrava una cosa completamente da maniaci e da approfittatori, quindi non feci niente. Alla fine, però, riuscii comunque ad ottenere quel contatto che tanto desideravo quando Taehyung aprì gli occhi e si protese verso di me.
«Buongiorno, ragazzino.» mi sorrise, quando interruppe il bacio.
«Buongiorno.» risposi, sbadigliando.Mi stiracchiai e, alzando le braccia, un lembo della mia maglia si spostò, scoprendo il mio fianco. Evidentemente, la cosa non passò inosservata agli occhi color nocciola di Taehyung, che si affrettò a portare una mano sulla pelle scoperta per farmi il solletico.
«No! No, Tae, basta, ti prego!» risi, buttandomi su un lato e contorcendomi.
«Sei bello quando ridi.» sorrise lui, esaminandomi con lo sguardo. Quindi pensò bene di usare anche l'altra mano, con l'intento di farmi ridere di più.
E, ovviamente, ci riuscì: urlai e scoppiai a ridere ancora più forte.
«Basta, hyung!» gridai e rotolai giù dal letto, per poi correre fuori dalla camera.
Sulla porta, però, m'imbattei in mia madre, manico della valigia in una mano e Yunji in braccio. Taehyung, nel frattempo, era arrivato alle mie spalle, ma non emetteva alcun suono.
«Ciao Juuk!» mi salutò la bambina, agitando una mano.
La guardai, poi spostai gli occhi sulla donna.
«Te ne stai andando?» la interrogai.
Annuì e abbassò lo sguardo: sembrava...in imbarazzo.
«P-però» continuò «volevo dirti che credo di aver capito cosa intendessi ieri, quando mi hai detto che non mi odii perché me ne sono andata, ma perché ti ho abbandonato.»
Incrociai le braccia al petto, poggiando una spalla allo stipite della porta.
«N-non...non ti ho abbandonato quando me ne sono andata, ma quando ho smesso di cercarti, quando...ho smesso di dimostrarti che ti voglio bene.»
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𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐧𝐞 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•
FanfictionTimido, introverso e affetto da disturbi d'ansia, Jungkook odia sé stesso ed è convinto che, per questo, nessuno possa amarlo. L'incontro con Taehyung, un ragazzo solare, vivace e spigliato, farà perdere a Jungkook il suo equilibrio un po' sbilenco...