4. Photograph

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I'm out a luck, out a love
Gotta photograph, picture of
Passion killer, you're too much
You're the only one I want to touch
I see your face every time I dream
On every page, every magazine
So wild and free so far from me
You're all I want, my fantasy

Quella mattina, non volevo alzarmi dal letto. Al solo pensiero dell'uscita con Taehyung, mi veniva automaticamente voglia di nascondermi sotto le lenzuola e non uscirne più. Sembravo un idiota parlando solo due minuti con quel ragazzo, un pomeriggio intero insieme avrebbe voluto dire solo una cosa: perdita della dignità. Avrei balbettato come un ebete o sarei stato semplicemente zitto. Come mi era venuto in mente di dirgli di sì? La persona che ero con lui si differenziava completamente dal Jungkook che ero di solito.

Alla fine mi convinsi a trascinarmi fuori dal letto. Mi preparai e mezz'ora dopo mi ritrovai davanti allo specchio a sistemarmi i capelli. Sistemarmi i capelli? Mi stavo...facendo bello? Non mi era mai interessato il mio aspetto fino ad allora, non mi ero mai soffermato più di cinque secondi davanti a uno specchio. Perché lo stavo facendo proprio ora?

///

Arrivai in classe con qualche minuto di ritardo: mi scusai, inchinandomi davanti all'insegnante e mi sedetti, preparandomi ad affrontare le due lunghissime ore di matematica che mi aspettavano.

Alla terza ora, il tempo aveva smesso di scorrere. Così chiesi di andare in bagno, ma - mentre camminavo - un braccio si parò davanti a me. Piuttosto che preoccuparmi del suo proprietario, preferii soffermarmi a guardarne le mani: lunghe dita affusolate adornate da anelli sottili. Bellissime. Una cosa tanto bella poteva appartenere solo a una persona. Così risalii con lo sguardo sull'avambraccio, poi sul braccio e - superata la spalla - ritrovai il viso angelico che il primo giorno di scuola aveva fatto sparire tutti gli altri.

Kim Taehyung.

«Ciao, ragazzino, vai da qualche parte?»
«I-in bagno»
«Stamattina non ti ho visto»
«Ho-ho fatto tardi»
«Kim, la tua media scolastica non ti permette di andartene in giro per la scuola quando ti pare» disse una voce femminile alle mie spalle.
«Scusi, professoressa Lee» fu la risposta del ragazzo di fronte a me. Spostò il braccio e fece per andarsene, superandomi. Arrivato accanto a me, si avvicinò al mio orecchio e sussurrò: «È un peccato che tu abbia fatto tardi. Mi sei mancato»

E quello cos'era?

///

Suonata la campanella, raccolsi le mie cose e mi alzai, diretto verso quello che sarebbe stato un pomeriggio terribile.

Arrivato al cancello, mi fermai ad aspettare. La classe di Taehyung uscì per ultima, ma anche allora, di lui non c'era traccia. Seguii con lo sguardo la massa di ragazzi fuori dal cancello e un paio di mani mi coprirono gli occhi.

«Chi sono?» Dio sceso in terra, ecco chi sei.

«Mhm...il professor Cho?» scherzai. All'improvviso le mani che mi impedivano la visuale sparirono e alle mie spalle sentii un «Cosa?!» mi voltai e trovai davanti a me un Taehyung con una giacca beige, pantaloni scuri e camicia bianca che fuoriusciva. Sulla spalla aveva la tracolla di una macchinetta fotografica vintage.
«Io vecchio, grasso e pelato? Mi offendi Kookie, davvero» io mi limitai a sorridere. Fu istintivo, fu l'unica cosa che aveva senso fare davanti alla meraviglia che era quel ragazzo.

𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐧𝐞 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora