But touch my tears with your lips
Touch my world with your fingertips.Non mi piaceva sentire degli occhi su di me - non mi era mai piaciuto -, ma quando gli occhi in questione erano quelli dolci e color nocciola del mio ragazzo, allora ero certo di non conoscere sensazione più bella di quella.
Il mio ragazzo. Kim Taehyung è il mio ragazzo.
Quanti pizzicotti mi ero dato nei giorni successivi a quella meravigliosa terribile sera in cui ci eravamo messi insieme! Credevo che fosse un sogno - uno scherzo, magari -, ma poi, quando lui mi prendeva per mano e mi guardava con gli occhi che brillavano e quel sorriso tanto dolce, allora ci credevo: quello era il mio ragazzo, il mio Taehyung.
Odiavo solo il fatto che avessimo deciso di metterci insieme in quel periodo orribile: temevo che non si stesse godendo appieno la nostra relazione, perché il dolore per la perdita di sua nonna lo logorava.
Aveva dormito quasi tutta la settimana a casa mia e nonostante cercasse di fare piano, lo sentivo piangere nel buio e allora, inesorabilmente, iniziavo anch'io. Aveva così tanti incubi che quasi non dormiva la notte e si addormentava spesso in classe. Avrei voluto poterlo aiutare, avrei voluto prendermi il suo dolore, ma più che amarlo, non potevo fare niente.
«Kookie?» eravamo a casa mia, sul divano, lui sdraiato con la testa sulle mie gambe mentre io gli accarezzavo i capelli.
«Mh?»
«Do-Domani c'è il...» e mi ricordai dello straziante evento dell'indomani.
«Sì, Tae, mi ricordo.» gli evitai lo sforzo di finire la frase.
«Ehm...ti...andrebbe di...venire c-con me?» fu quasi divertente vedere il modo in cui si erano invertiti i ruoli: adesso era lui a balbettare per chiedere all'altro di vederci. Ma poi mi ricordai che se stava balbettando era perché stava per scoppiare a piangere e il motivo per cui avremmo dovuto vederci era il funerale di sua nonna. E allora mi passò la voglia di ridere.«Certo, TaeTae.» lui mi sorrise.
«Grazie, amore.» e mi baciò.Mi chiamò "amore" e mi baciò.
Mi ha chiamato "amore" e mi ha baciato.
Credetti che il mio cuore non avrebbe retto. Non capii più niente.
Feci più pressione con la mano che tenevo dietro la sua testa, per spingerlo di più contro di me. Con la lingua sfiorai appena il suo labbro inferiore: non volevo forzarlo in un momento così difficile, ma lui schiuse immediatamente la bocca, lasciandomi libero accesso.
Mi sorprese quando si mise a cavalcioni su di me, stringendo tra le mani il tessuto della mia felpa.
«Toccami, Kookie, ti prego.» un sussurro, rapido a causa dell'affanno e del bisogno irrefrenabile di altri baci.
«H-hyung...sei sicuro?»
«Non lo so, non voglio pensarci. Non voglio pensare a niente. Aiutami, Jungkook, aiutami a non pensare.»Io volevo solo che stesse bene, volevo che fosse felice, e se fosse servito quello per accontentarlo, non mi sarei tirato indietro (non che a me facesse proprio schifo la sua richiesta).
Guardandolo ancora negli occhi - con non so quale coraggio - feci scivolare le mani sul suo sedere, facendo del mio meglio per rendere quel contatto eccitante, ma non rude, ché sapevo che in quel momento Taehyung aveva bisogno di tenerezza.
Gettò la testa all'indietro, deglutì, sospirò. E io potei vedere perfettamente il suo pomo d'Adamo fare su e giù.
Resisti, Jungkook. Non farti prendere dagli ormoni: in questo momento Tae è fragile e non sai come potrebbe reagire se tu ti sbilanciassi troppo.

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𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐧𝐞 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•
FanfictionTimido, introverso e affetto da disturbi d'ansia, Jungkook odia sé stesso ed è convinto che, per questo, nessuno possa amarlo. L'incontro con Taehyung, un ragazzo solare, vivace e spigliato, farà perdere a Jungkook il suo equilibrio un po' sbilenco...