22. Pour some sugar on me

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Pour some sugar on me
Oh, in the name of love
Pour some sugar on me
C'mon, fire me up
Pour your sugar on me
I can't get enough.

Odiavo la solitudine.

Stare da solo in una casa vuota, con quell'assordante silenzio come unica compagnia, era una delle sensazioni più frustranti che potessi provare. La monotonia mi dava ai nervi, perché nel silenzio, i pensieri nella mia testa risuonavano ancora più forti e non avevo nulla con cui distrarmi, nulla che riuscisse a sovrastarne il rumore. Nemmeno la musica mi aiutava: quando ero da solo, non c'era niente che potesse salvarmi. Ma c'era qualcuno.

Di solito, in quelle occasioni chiamavo Jimin, ma in quel momento lui era da qualche parte con Yohan. Non ero sicuro che stesse facendo la cosa giusta, con quel ragazzo: aveva detto che non voleva nessun tipo di coinvolgimento perché aveva bisogno di tempo per superare la sua cotta per Yoongi; ma continuando ad uscire insieme, nonostante il grigio sapesse dell'interesse del più piccolo nei suoi confronti, mi sembrava che Jimin lo stesse illudendo o che, comunque, gli facesse del male, come quando si agita una caramella davanti agli occhi di un bambino, senza, però, dargliela mai.

Nell'ultimo periodo, comunque, passavo la maggior parte del mio tempo con Jungkook. Jungkook. Lui era non so dove a fare non so cosa, con Byul.

«Fidati di me.» aveva detto, quando mi aveva scaricato per uscire con quello.

«Mi fido di te. È di lui, che non mi fido.» gli avevo spiegato, incrociando le braccia al petto.

Ed era vero, mi fidavo del mio ragazzo, ma di quel Byul, proprio no. Insomma, non sapeva che stessimo insieme, prima che glielo dicesse Jungkook? Ma per favore, a scuola lo sapevano tutti!

«È appena arrivato, era ovvio che non lo sapesse. E poi, proprio perché non conosce nessuno, sta cercando di fare amicizia.» Kookie l'aveva giustificato così.

«Jungkook, per fare amicizia ci si presenta e ci si mette a parlare - che ne so - di videogiochi, di musica; non ci si tiene per mano, né ci si dà baci.» gli avevo risposto, stizzito.

Ma era bastato che mi si avvicinasse, che mi desse un bacio e che mi dicesse: «Non preoccuparti: d'ora in poi mi farò baciare solo da te.» per calmarmi.

Quella calma, però, era durata solo quei minuti in cui ero stato con lui.

Ed ora ero sdraiato sul letto, guardando il soffitto e mordendomi il pollice nel vano tentativo di alleviare il mio nervosismo. Indossavo una sua vecchia felpa: aveva perso il suo odore di vaniglia che amavo tanto, ma era pur sempre sua. Quando la indossavo, mi sentivo più bello ed era come se lui fosse un po' più vicino a me. Ma non lo era.

«Fanculo!» ringhiai, per poi prendere il cellulare.

Ragazzino♡

Hey, come sta andando?


La risposta arrivò dopo nemmeno un minuto.

Hey, tutto okay :)

Non ti manco nemmeno un po'?

Nah

Nah?

Ovvio che mi manchi, scemo

Mi sto divertendo, però

Byul mi piace

Mi irrigidii, sentendo un male atroce allo stomaco.

Intendeva "mi piace come amico", giusto?

𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐧𝐞 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora