20. Should I stay or should I go?

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If you say that you are mine
I'll be here 'til the end of time.
So you got to let me know:
should I stay or should I go?

«No, Tae, devo studiare.» dissi serio, ma scoppiando a ridere subito dopo, mentre camminavo per il corridoio della scuola con il mento del mio ragazzo sulla mia spalla e le sue braccia intorno alla mia vita.

«Perfetto, allora.» mi si parò davanti, impedendomi il passaggio «Studierò con te.» fece spallucce, come se quella che aveva appena proposto fosse la soluzione più logica e naturale.

«Taehyung, sai che non studieremo.» incrociai le braccia al petto e scossi la testa.

«Lo so.» sbuffò, sconsolato.

Avanzò un passo verso di me, facendo sparire in un solo secondo tutti i centimetri che ci separavano. Si avvicinò al mio orecchio, afferrandomi per i fianchi «Iniziamo da anatomia?»

Sospirai.

«No, da matematica. Ti aspetto al cancello.» e agitai la mano in aria per salutarlo, andandomene.

///

Arrivati a casa, salutammo mio padre e salimmo in camera mia.

Posai lo zaino a terra, estrassi il libro di matematica, mi sedetti alla scrivania ed aprii il volume.

Sentii Taehyung ridere alle mie spalle.

«Stai davvero studiando?»
«Devo.» feci spallucce.
«Mh.»

Silenzio.

È stato davvero così facile? Mi chiesi.

Subito dopo sentii delle braccia avvolgermi le spalle.

Ecco il mio TaeTae.

Mi stampò un bacio sulla guancia.

«Ne hai per molto?»
«Solo due pagine, dai.»
Sbuffò.
«Okay.» ma non si mosse.

Lessi il più velocemente possibile, cercando di non prestare attenzione a quel ragazzo stupendo che mi stava abbracciando e che io stavo morendo dalla voglia di baciare, ma poi, quello stesso ragazzo mi baciò di nuovo la guancia. Dedicandosi successivamente alla mascella. E poi al collo, dove lasciava piccoli, teneri e delicati baci.

«Tae, devo studiare. E dovresti anche tu.»
«Non voglio studiare.» carezzò con la lingua la mia pelle bollente «Voglio te.»

E la mano destra scese fino a lì, muovendosi lentamente sopra il tessuto dei pantaloni e mandando a puttane la mia voglia di studiare.

Portai indietro la testa, posandola sulla sua spalla, e schiusi le labbra, mentre lui continuava a baciarmi il collo.

«C-c'è papà...di sotto...» cercai di ricordargli la situazione, tentando anche di mantenere un contegno, ma senza successo.
«Allora dovremo fare piano.»

«Jungkook!» una voce lontana, quella di mio padre, mi riportò sul pianeta Terra.

«A-arrivo!» e mi stavo per alzare, ma Taehyung aumentò la presa e io dovetti mordermi un labbro per impedire a me stesso di emettere suoni osceni.

«Jungkook, adesso!» mi chiamò di nuovo.
«E-ecco!»

«Cazzo.» si lamentò Taehyung, liberandomi da quella presa fatale.
«Non te la caverai con così poco, ragazzino.» mi avvisò, aprendo la porta.

𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐧𝐞 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora