Capitolo sei

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Era ormai l'alba. Il sole stava facendo capolino dalle finestre della stamberga strillante. Hermione e Tom avevano chiacchierato del più e del meno tutta la notte.
A malincuore Hermione fece ritorno al castello.
Per la prima volta dopo tanto tempo era felice. Aveva trovato qualcuno in grado di capirla. In grado di aiutarla dentro di sé e si sentiva obbligata a ricambiare il favore. Avrebbe cercato in tutte le biblioteche, in tutti gli scomparti proibiti in cerca della soluzione per far tornare in vita Tom.
Se avrebbe ragionato così qualche mese prima, sarebbe stata dell'idea di essere sotto incantesimo. Aiutare Tom Riddle a tornare? Assurdo! ma quando tutto ti viene portato via, è difficile non rifugiarsi dietro l'unica persona che ti capisce.
Corse fino alla sala comune dei Grifondoro pregando di non trovare anima viva. Invane sono state le sue preghiere: Harry e Ron erano lì ad aspettarla.
- Harry! Ron! Che ci fate alzati a quest'ora?- chiese Hermione senza trattenere un largo sorriso.
Voleva rimanere nel vago. Non scendeva nei dettagli.
- ti è tornato il sorriso eh Hermione!- disse Harry.
Hermione si rabbuiò di colpo.
- che ci fai tu alzata a quest'ora. Ron mi ha detto che esci ogni notte- Harry fece un passo verso la riccia.
- cosa faccio, dove vado e quando vado, non sono affari di Ron- rispose acida Hermione.
- anche nostri- gridò Ron. Era rosso dalla rabbia.
- e tanto? Che cambia? Intanto non ve ne frega niente a voi di me. - disse Hermione con estrema stizza.
- non dire queste cose- disse Ron.
- mai un come stai?, un come va? Niente. Mai. Io mi sono sempre presa cura di voi. E di me? Di me ci pensavano i miei genitori. Ma dato che i miei genitori sono morti, non potranno più esserci per me. E neanche un "mi dispiace" un "ti siamo accanto". A voi è sempre interessato di voi stessi. Harry ha combattuto Voldemort solo per vendicare Sirius e i suoi genitori e Ron per una soddisfazione personale.- concluse lei.
- soddisfazione personale? A momenti non morivo!- scattò Ron.
- e chi ti ha salvato?-
Ron non rispose.
Hermione corse su per le scale e si buttò sul letto a piangere. Le avevano rovinato al giornata.

Era sabato. Non c'erano materie da studiare e Ron ed Harry pedinavano Hermione. Non la lasciavano mai sola.
Hermione avrebbe voluto schiantarli, ma così sarebbe stata espulsa da Hogwarts e non sarebbe più stata in grado di aiutare Tom.
Non erano Legimen però. Poteva pensare ad un piano per seminarli e intanto uno per aiutare Tom, ma la cosa era complicata. La lasciavano sola, soltanto quando andava in bagno... le venne un flash. Il bagno!
Le stava per venire in mente un piano infallibile.
La pozione polisucco. Avrebbe risolto il problema con quella pozione. Avrebbe fatto uno scambio di corpi. Lei con un'altra ragazza. Manovrare una di prima sarebbe stato facile. Avrebbe assunto i panni di Hermione Granger per un po' di tempo.
Ma doveva anche riuscire a prendere gli ingredienti, nasconderli in bagno, in modo che nessuno li veda. Un operazione complicata. Ma necessaria. Doveva aiutare Tom. Era divenata la sua priorità!

Spazio autrice

Ecco. Ora inizia l'avventura di Hermione per seminare i suoi amici e per aiutare Tom. Il suo piano non deve sbagliare, o tutto verrà rivelato al mondo intero.
Ed ecco. Con questa perla chiudo.
Alla prossima

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