Capitolo tre

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Appena varcò la soglia della stanza dove aveva incontrato Tom Riddle, non vide nessuno. Per un istante pensò di aver sognato tutto o per lo meno di aver immaginato l'incontro, ma qualcuno apparve dietro di lei facendola sobbalzare.
- hai bisogno?- chiese la voce tanto familiare.
-stavi dormendo?- chiese Hermione impassibile.
-gli spiriti non dormono- rispose Tom, non staccando gli occhi ad Hermione.
-sei uno spirito?- pensò Hermione.
-si-
Dimenticava. Leggeva la mente.
-cosa vuoi da me?- chiese Hermione.
-cosa vuoi tu da me Hermione che sei venuta fin qui nel bel mezzo della notte-
Hermione si morse un labbro.
- immagina!- disse Hermione sedendosi su una vacchia sedia.
-il mio più grande nemico muore. Ma poi proprio nel momento meno appropriato riappare così dal nulla-
Tom la squadrò dall'alto al basso.
-non hai risposto alla mia domanda- disse impassibile.
-che ci gai qui nel bel mezzo della notte-
Hermione si passò la mano tra i capelli e sul viso.
- perché?- disse. Fece una piccola pausa. Sentiva gli occhi del ragazzo addosso.
-non ho voluto morire per sempre. Diciamo che quando muori ti trovi davanti una figura incapucciata e nera. In pochi sono tornati indietro dalla morte. Nessuno osa trattare con lei.-
-cosa ha voluto in cambio?- chiese curiosa Hermione
-il mio corpo e la mia bacchetta- disse non abbassando il capo.
- perché ti sei fatto vedere da me? L'amica di colui che ti ha sconfitto e per di più mezzosangue?-
-anche io sono Mezzosangue.-rispose Tom.
- rispondi. -
- ho riconosciuto qualcosa ti familiare in te-
Ad Hermione venne da ridere. Si alzò dalla sedia si mise davanti a Tom.
- e cosa sarebbe? Cosa avrei io in comune con te- Hermione fece un sorrisino e fece per andarsene.
- la solitudine- disse Tom.
Hermione si bloccò di colpo.
- eri... solo?- disse senza voltarsi
- i miei genitori mi hanno lasciato all'orfanotrofio quando ero molto piccolo. Lì nessuno era un mago e io ero diverso. Per gli altri ero diverso. La solitudine ti porta a fare cose orribili. Come il furto, una rissa, una guerra...-
Poteva capire. hermione capiva Tom Riddle, ossia Lord Voldemort. La solitudine ti porta a fare cose assurde. Ti logorava dentro fino a far emergere il mostro che è dentro di te.
- mi... diapiace- disse girandosi verso Tom.
Tom non rispose.
- tu invece? Qual'è la tua storia?-
Hermione si sedette sulla sedia.
-sono nata da una famiglia babbana. Sono andata ah Hogwarts... insomma. Vita normale. Ho passato molti anni a cercare di sconfiggerti, a pensare a Harry e a Ron. Poi tutto è finito. Al Malfoy Manor, la tua sconfitta, i miei genitori...-
-i tuoi amici?-
- harry e Ron? Beh. Non so.... forse tanto amici non sono... non si sono mai preoccupati tanto per me... - mentre parlava le lacrime le scendevano giù dal viso. Si vergognava, ma non poteva farne a meno.
- meglio se vai... è quasi l'alba e si accorgeranno che mancherai...-
Sii asciugò le lacrime e corse verso la porta.
-Tom-
Disse infine la riccia rimanendo girata.
-si?-
-grazie- disse la riccia prima di andarsene.
Raggiunse il dormitorio.
Non ci credeva.

Spazio autrice
Hey! Spero che la storia vi stia piacendo... se si fatemelo sapere e se avete qualcosa da dire, un consiglio o qualcosa fatemelo sapere.
Avete già iniziato la scuola (tanto per cambiare argomento) io no. Hogwarts dovrà aspettare ancora un po' 😂😂😂

Solitude/ Tomione♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora