Capitolo due

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Andò al lago nero. Dove quella volta era stata salvata di Victor Krum, nel torneo tre maghi. Si mise a sedere a pensare. A pensare a tutti gli anni passati a sconfiggere il Signore Oscuro, che in qualche modo li aveva uniti, ma che in un altro modo li aveva separati per sempre. Nulla sarebbe stato come prima.
Hermione si sentiva più sola che mai. Si sentiva incompresa e non capita. Voleva solo una spalla su cui piangere, ma non sapeva dove andare.
Non si sentiva al sicuro tra le braccia di Ron o di Harry.
Prese la bacchetta e iniziò a fare dei disegni sull'aria. una volpe, un cervo... solo animali.
Poi un rumore insolito la fece scattare all'indietro. Si ritrovò a guardare il platano picchiatore. Tutto come al solito, ma qualcosa nel passaggio segreto che aveva scoperto insieme a Harry e Ron la attirava. Aveva una strana sensazione.
Si diresse verso l'entrata e con un un'incantesimo silenzioso pietrificò il platano.
Scese per il cunicolo e atterrò su un ammassi di ossa di ratto e teschi.
Prese la via che già sapeva.
Era nella stamberga strillante.
Entrò nella stanza dove ancora c'erano le impronte del lupo Sirius, ma stranamente era tutto in ordine. Ricordava che quando avevano cercato di uccidete Peter Minus avevano fatto il pandemonio, ma stranamente era tutto in ordine.
- non mi piaceva tutto quel casino. Ho messo in ordine-
Hermione si girò di scatto e si trovò davanti un ragazzo della sua età, alto, moro e occhi gelidi.
Hermione gli puntò la bacchetta addosso.
-non muoverti-
Il ragazzo non si mosse, accennò un breve sorriso.
- è uno scherzo?- sperava che in fondo fosse tutto uno scherzo, se mai per solleverle il morale, ma in fondo aveva paura, molta paura.
-non preoccuparti Hermione, non tu faccio nulla-
Vero. Legge la mente. Quello è il vero Tom Riddle.
- come hai fatto?-
Sorrise. Un sorriso freddo.
- ho fatto un patto col diavolo-
- non di nuovo...-
- tranquilla Hermione-
-come fai a conoscere il mio nome?-
Sorrise.
- come faccio a non conoscere l'amichetta di Potter?-
Abbassò la bacchetta. Non poteva farle niente o lo avrebbe già fatto.
- ma tanto amichetta non lo è tanto vero?-
Hermione ebbe un tonfo al cuore.
-solo un disaccordo. -
Tom alzò un sopracciglio.
-non sono tenuta a darti spiegazioni- disse secca.
-e non credere che io non dice niente a nessuno.-
Alzò le spalle.
Hermione lo squadrò e se ne andò via.
Per tutto il resto delle lezioni non pensò ad altro che a Tom Riddle. Non l'aveva detto a nessuno. In cuor suo era felice che fosse tornato, aveva creato il legame tra lei, Ron ed Harry molto forte, ma questo non l'avrebbe mai ammesso.
-hey Hermione va tutto bene?- le chiese Ginny a cena.
-si. Tutto ok- aveva risposto la riccia prima di tornarsene in dormitorio.
Non riusciva a smettere di pensare a quel ragazzo.
Per tutta la notte non chiuse occhio.
Le 2:30 segnava la sua sveglia.
Uscì dal letto. Silenziosamente percorse i territori del castello, rischiando di esser vista dalla Mc grannitt che gironzolava per il castello in cerca di ragazzi disobbedienti che uscivano dai loro letti. A lei sarebbe costato molto farsi scoprire, dopotutto era la studentessa modello.
Per sua fortuna le andò piuttosto bene: ha incontrato solo in ragazzino spaventato del primo anno a zonzo per la biblioteca.
Si ritrovò davanti al platano picchiatore.
Per un attimo pensò di ritornare a letto e dire tutto ai suoi amici, ma cacciò indietro questo pensiero che per lei era insopportabile. Fermò il Platano ed entrò.

Spazio autrice.
Eh niente. Spero vi piaccia!! Alla prossima

Solitude/ Tomione♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora