capitolo 22

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-l'incanto patronus? ma così non ci scopriranno Tom? - chiese sottovoce la ragazza

-ottima osservazione Hermione, ma loro ci devono scoprire. vedi, mentre voi distrarrete i dissennatori e buona parte degli insegnanti, io entrerò nella scuola. Non dovrebbe essere tanto difficile, forse ci sarà solo qualche guardia.- concluse Tom iniziando a sfoderare la bacchetta.

- cosa devi fare dentro ad Hogwarts?- chiese Hermion - non possiamo semplicemente sconfiggerli? noi abbiamo gli horcrux, loro no. -

Tom parve non sentire le ultime parole di Hermione e come se la domanda della ragazza non fosse stata posta, continuò con la spiegazione del suo piano.

-portate i dissennatori il più lontano possibile da hogwarts. Non devono vedermi o sentirmi.-

- come mai non vuoi i dissennatori Tom?- Chiese nuovamente Hermione

Tom continuò ad ignorare le domande della ragazza e pareva immerso nei suoi pensieri più profondi, a diretto contatto con la sua mente e la sua attenzione minuziosa ai dettagli: tutto doveva essere perfetto e a prova di errore. Volevo riacquistare il potere che aveva un tempo e avrebbe fatto di tutto pur di arrivare al suo obiettivo.

-Tom! rispondi alla mia domanda!- lo richiamò Hermione

Tom non rispose.

- che diavolo Tom! mi rispondi?-

-iniziate.- rispose freddo

-no! tom devi dirmi-

- ho detto di iniziare-

La riccia si era impuntata di voler sapere la risposta, e non avrebbe ceduto fino a quando Tom non gli avrebbe rivelato il vero motivo per cui non voleva combattere con i dissennatori, ma Draco, capendo che lei non avrebbe iniziato fino a quando non avrebbe soddisfatto la sua sete di conoscenza, iniziò a praticare l'incanto patronus attirando l'attenzione dei dissennatori e costringendo Hermione a combattere, mentre Tom correva verso la stamberga strillante.

Dopo pochi istanti centinaia di dissennatori li accerchiavano. Sentivano i loro ricordi felice fuggire via come foglie nel vento, ma questo a loro non importava, continuavano a combattere contro quelle creature che li volevano uccidere. Non erano più guidati dalla sete di potere, dall'amore, da quello che Tom gli aveva detto di fare, la forza che faceva si che loro continuassero a combattere era l'istinto di soppravvivenza, non volevano morire. Ma non si può durare in eterno: ormai Draco e Hermione non riuscivano a mantenere la loro bacchetta alzata. Guardavano la morte da dietro il cappuccio e continuavano a combattere fino all'estremo. Nonostante Hermione avesse gli Horcrux, temeva per la sua vita, che stava ora per finire. Ormai la battaglia era finita, i ragazzi erano all'estremo e i dissennatori stavano per avere la meglio, ma ad un certo punto questi si fermarono, volteggiarono qualche secondo in aria e scomparvero dietro le nubi.

- Tom ce l'ha fatta- pensò Hermione. Ma al posto della figura famigliare che avrebbe voluto trovarsi davanti, un gruppo di maghi le si presentarono davanti. Draco era seduto in terra, troppo debole per potersi alzare e pronunciare ancora un altro incantesimo.

-signorina Granger, signor Malfoy- disse fredda la McGrannit

I ragazzi non risposero.

- è tutto finito state tranquilli.- disse sorridendo - ora Tom non potrà più farvi del male. siete liberi.- disse con un sorriso raggiante.

Hermione era ancora stordita dai dissennatori, ma la frase la capì benissimo tanto che chiese alla professoressa

- che...che cose gli è successo?-

- oh, stava cercano di entrare ad Hogwarts dal passaggio segreto sotto il platano picchiatore, ma non ha tenuto conto che c'erano delle guardie. allora l'abbiamo catturato e dato che ha fatto molti horcrux e non riusciamo ad ucciderlo, lo teniamo rinchiuso nella prigione di Hogwarts, in attesa che i dissennatori lo portino ad Azkaban. Ora Granger, è tardi. Domani ha lezione e deve riposare. Non si preoccupi di quello che ha fatto, sappiamo che era sotto imperio.- concluse la preside

-io non ero sotto imperio. io l'ho fatto tornare. e non permetterò che finisca ad Azkaban- disse con le lacrime agli occhi

- vi ha fatto il lavaggio del cervello, signorina granger voi non capite-

- no! voi non capite! non sa cosa vuol dire non avere i genitori perché un gruppo di mangiamorte li ha uccisi, le non sa sapere che nessuno ti è affianco quando ne hai bisogno, lei non sa cosa vuol dire essere sola, non esistere per nessuno. lei non lo sa cosa vuol dire trovare qualcuno che ti capisca e che ti apprezza per quello che sei, lei non lo sa! non ho nessuna intenzione di non fare nulla!- detto questo lanciò un avada kedavra alla preside, che riuscì a schivarla.

-signorina granger!- la sgridò la preside

-pregherete perché non vi uccida. non ascolterò nessuna delle vostre suppliche. io vi ucciderò tutti, nessuno escluso- stava per lanciare una nuova maledizione, ma una voce tanto famigliare, le gridò di fermarsi.

spazio autrice

VI PREGO DI SCUSARMI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! NON AGGIORNO DA UN BEL PO' DI TEMPO! PERDONATEMI! SCUSATEMI! SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA. APPENA POSSO METTERO' IL CONTINUO. COMUNQUE SONO ANCORA VIVA AHAHAH

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