Parte 25

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La sera mi suona il telefono è Akito "Sana, oggi non ti ho vista in ospedale"

"Si appena finito sono venuta via, avevo da fare. Dobbiamo parlare." taglio corto.

"é successo qualcosa?" chiede lui preoccupato.

"No, niente, ho deciso una cosa importante e devi saperlo, ma non mi va di dirtelo al telefono"

"Sto uscendo dall'ospedale, arrivo tra poco" dice lui serio.

Non so proprio come farò a dirglielo, sto andando in agitazione, poi mi tornano in mente gli esercizi di recitazione, nascondere le emozioni reali e creare quelle che si adattano al personaggio, faccio dei respiri profondi e decido di calarmi in un personaggio che mi sto inventando al momento, ci devo riuscire, devo essere abbastanza credibile e soprattutto non devo cedere.

Quando arriva Akito lo faccio entrare e vado dritta al sodo.

"Akito, ti ho fatto venire qui per dirti che ho deciso di trasferirmi a Londra con Fuka, lei ha già trovato degli ottimi medici e uno studio di fisioterapia che mi seguirà fino al mio completo recupero" vedo la sua faccia trasformarsi in una maschera di orrore, ma devo essere forte, non posso cedere, quindi continuo senza lasciargli il tempo di interrompermi "Ho deciso di ricominciare a prendere in mano la mia vita e non posso farlo se c'è sempre qualcosa o qualcuno per cui io rinuncio a tutto, ho rinunciato a molte opportunità per stare con Naozumi e non voglio rifare lo stesso errore con te, mi dispiace, ma non vedo altro modo"

"quindi te ne vai?" chiede lui freddo come il ghiaccio.

Mi si stringe il petto, ma trattengo il fiato per non darlo a vedere "si"

"E me lo dici a decisione presa..."

"Non è una decisione che spettava a te" dico io cercando di restare lucida.

"Benissimo, buona fortuna" dice lui e poi esce richiudendosi la porta alle spalle e un secondo dopo sento la macchina sfrecciare via a tutta velocità.

Io scoppio a piangere, il cuore mi fa così male che sembra di avere un macigno sul petto. Non si torna più in dietro.

Dal giorno dopo inizio a preparare tutto per la partenza e mi isolo da tutti, anche le mie amiche vorrebbero sapere cosa mi succede, ma dico a tutti che sto bene e ho bisogno di cambiare aria e poi mi manca Fuka, starò con lei e starò bene.

La verità è che non voglio vedere nessuno perché passo le giornate piangendo appena rimango sola. Vado a fare a fisioterapia ogni giorno e ho minacciato Shinosuke di denunciarlo se avesse fatto altre insinuazioni sul mio rapporto con Hayama e sembra aver funzionato visto che non ha più tirato in ballo l'argomento.

In meno di una settimana ho organizzato tutto e sono pronta a partire, chiamo Fuka e la avviso del mio arrivo. La sera suonano alla porta, Hisae è venuta a trovarmi anche se avevo chiesto a tutti di evitare, ma ormai dovrei conoscere la mia amica, non si ferma davanti a niente.

"Sana, ma sei sicura di quello che stai facendo?" chiede preoccupata.

"Sicurissima, perché non dovrei?" dico per smorzare i toni.

"Ti ho vista davvero felice con quel ragazzo e tu vuoi buttare tutto all'aria perché ti manca Fuka? Forse potranno crederti gli altri, ma io non me la bevo, c'è dell'altro sotto e o me lo dici o stai tranquilla che in un modo o nell'altro lo verrò a sapere!" dice lei arrabbiata.

Cerco di farla desistere, ma lei non molla e alla fine mi arrendo "Mi hanno detto che perderà il lavoro, se trovano il modo di confermare che stiamo uscendo insieme, non posso pensare a me stessa e basta il suo lavoro è troppo importante, lui salva delle vite, non può rovinare tutto per me!"

Lei ci pensa un po' su "si capisco, ma probabilmente lui un nuovo lavoro lo troverebbe, ma tu troverai un'altra persona di cui innamorarti? So che sembra facile, ma l'amore quello vero non è così facile da trovare e non ti ho mai vista così felice in vita tua come quando eri con lui e sei su una sedia a rotelle, immaginati quando sarai tornata in completa forma potresti perdere tutto per cosa?"

"Perchè lo amo e non voglio che lui perda niente per colpa mia" ammetto.

Lei mi abbraccia "Buona fortuna amica mia, ne avrai bisogno".

Poi mi saluta e se ne va.

I bagagli sono già stati spediti a casa di Fuka visto che io già faccio fatica a camminare figuriamoci portare le valigie, quindi non ho più nulla da fare, decido di farmi un bel bagno caldo e poi mi godo il mio bel letto, chissà quando e se mai tornerò qui...

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