La mattina mi sveglio, la gamba mi da fastidio, ripenso all'altra notte e mi volto di scatto per cercarlo, ma ci metto troppa enfasi e mi faccio male "Ahi" mi esce spontaneo un lamento, lui e ancora li vicino a me, bello come il sole, ma ovviamente l'ho svegliato agitandomi.
"Che succede?" chiede aprendo gli occhi "Merda mi sono addormentato, che ore sono?"
"Sono le 7, è presto.." dico io cercando di mettermi a sedere, ma la gamba fa male e mi esce una smorfia che a lui non passa inosservata.
"Ti fanno male le gambe?" lo vedo farsi serio immediatamente, vorrei rassicurarlo, ma non so che dire.
"In realtà solo la destra, fa male" ammetto alla fine sotto il suo sguardo indagatore.
"Posso darci un'occhiata?"
"Il dottor Hayama nudo nel mio letto? No mi vergogno!" esclamo, cercando di sdrammatizzare.
Lui si alza a sedere "Non è nulla che non abbia già visto la notte scorsa e le tue gambe sono nella mia mente dal primo giorno che ti ho vista, sia professionalmente parlando che non" dice malizioso.
Non sono sicura di voler farmi toccare le gambe, mi sembra di essere così impotente, non riesco a fare nulla da sola, questa situazione mi da i nervi. "tranquillo prenderò il mio solito antidolorifico e passerà"
"Ti prego, sono qui, usami, posso farti star meglio" adesso è serio. E io annuisco, lui sposta le lenzuola e inizia a rimuovere la fasciatura "le ferite sono quasi completamente guarite" dice iniziando a massaggiarmi "fammi indovinare, ti fa male qui vero?" dice toccando il punto esatto.
Annuisco e lui riprende a massaggiarmi e sento subito sollievo là dove un secondo prima c'era il dolore.
"Meglio?" chiede lui.
"Hai le mani magiche dottor Hayama!" ammetto io, lui sorride.
"Adesso lasciala così mentre io mi rivesto poi te la fascio un'altra volta, è solo la circolazione, che tenendo la fasciatura ti da fastidio, ma non è niente di grave"
"Te ne vai?" chiedo un po' delusa.
"Non vorrei, ma ho un intervento alle 13.40, devo andare a casa a cambiarmi, farmi una doccia, mangiare qualcosa e prepararmi per andare in ospedale" dice lui per poi posarmi un bacio sulla fronte mentre si alza dal letto.
"Se vuoi la doccia puoi farla qui, quello è il mio bagno" mi offro io.
"Si quasi quasi accetto la tua proposta, grazie!"
Lui si infila in bagno e sento l'acqua aprirsi. Subito dopo sento dei rumori in corridoio, poi bussano alla porta.
"Sana Piccola posso entrare?" la voce della mamma.
"Aspetta un secondo mamma!" cavolo ci sono vestiti ovunque e io non posso muovermi, ma è tardi lei non mi ha sentito o fa finta di non sentire e apre la porta. Appena dentro si da una rapida occhiata intorno e capisce immediatamente "Ma cosa?"
"Mamma, scusami avrei dovuto avvisare" cerco di giustificarmi io.
"Sappi che se è Kamura lo butto fuori a calci!" dice lei con sguardo indagatore.
"No! No mamma non è Nao, ma ti prego puoi uscire adesso, dopo ti spiegherò tutto promesso!"
"Si ma Sana, non è da te, e ..." lo sguardo le cade sulla mia gamba "Hai tolto la fasciatura sei impazzita?"
"Mamma ascoltami, va tutto bene! La gamba non fa più male, io sono ok, e tra un po' uscirà un bellissimo uomo nudo dal bagno, possiamo evitare che mi veda qui a parlare con la mia mamma? Più tardi ti spiegherò tutto, te lo prometto! Per favore!" non sembra affatto convinta ma fa cenno di si con la testa appoggia sul letto il vassoio con la colazione e le medicine e se ne va richiudendosi la porta alle spalle.
Dopo poco Akito esce dal bagno con solo un asciugamano legato in vita e un'altro con cui si sta sfregando i capelli, dire che è perfetto è riduttivo.
"Siamo stati beccati" dico sconsolata.
Lui scoppia a ridere "Mi sembra di essere tornato a 17 anni!"
"Già" ridiamo entrambi, ma ormai siamo grandi, beccati o no ha poca importanza.
"Bhè adesso abbiamo la colazione" dico indicando il vassoio.
"Sana per quanto rimarrei qui più che volentieri e fare colazione con te e di te, devo andare" dice lui con un ghigno che lascia intendere molto più di quello che ha detto.
Si veste e poi sistema la fasciatura sulla gamba "così dovrebbe andare meglio"
"Aiutami a mettermi qualcosa addosso e salire sulla sedia a rotelle, ti accompagno"
"posso trovare l'uscita da solo"
"se credi di poter uscire di qui senza di me e saltare l'interrogatorio di mia madre accomodati pure, ma non conosci mia madre, avrà sicuramente messo Rei di guardia alla porta"
"Già, a proposito ma chi è Rei? So chi è ma non capisco che parentela abbiate"
"Nessuna, è il mio manager, ma vive con noi da sempre è più una specie di fratello maggiore iperprotettivo"
"Ok mi arrendo" Mi passa i vestiti e mi aiuta a rimettermi in sesto poi mi mette sulla sedia a rotelle.
"Grazie" dico io tirandolo verso di me per baciarlo.
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Fisioterapia
Hayran KurguSe qualche giorno fa mi avessero detto che la mia vita sarebbe totalmente cambiata, non ci avrei creduto e invece eccomi qui, mi sono risvegliata in questo letto d'ospedale, la mamma che piange e Rei disperato, non so bene cosa sia successo, mi rico...