Fisioterapia

Parte 2

Ho sempre amato il teatro e infatti ho fatto carriera, un sogno che si avvera, e adesso avrei fatto la protagonista in un musical, io e Nao avremo finalmente recitato insieme come una vera coppia, ci siamo messi insieme quando avevamo solo 16 anni e adesso ne abbiamo 32, ovviamente ci sono stati parecchi tira e molla, ma quando si è così giovani credo sia normale.

Cosa ne sarà della mia vita adesso? Ho amato il teatro con tutta me stessa e mi si è rivoltato contro. Rei dice che è caduta l'impalcatura che reggeva le luci e che io stavo proprio sotto.

Piango quasi tutta la notte e quando finalmente prendo sonno entra un'infermiera.

"Scusi il disturbo, ma devo farle un prelievo"

Addio riposo.

Mezz'ora più tardi arriva il medico accompagnato da un'altro medico che ieri non avevo visto.

"Buongiorno Signora Kurata, come si sente oggi?"

"Sana"

"Bhè è un po' presto" dice quello nuovo, facendo imbarazzare il medico.

"No, la prego visto che dovrò restare qui per un po', non mi piace signora Kurata, mi giro sempre a cercare mia madre. Mi chiamo Sana. E sto come ieri."

"Ma deve essere ottimista" il nuovo arrivato non mi piace per niente. Sto per zittirlo ma l'atro medico mi precede.

"Adesso non esagerare, è stata appena operata, è stanca e dovrà essere paziente, ma tu non aiuti, aspettami fuori ok?"

"Grazie" dico al medico.

"Si figuri, so come ci si sente" dice lui.

Io lo guardo interrogativa e lui mi spiega.

"Quando ero molto giovane ho avuto un grave incidente e mio padre ha deciso che per avere le migliori cure era bene trasferirsi negli Stati Uniti, li ho passato il mio calvario, per questo ho deciso di studiare li e adesso sono tornato in Giappone perché nessun altro dovrà rinunciare alla sua vita e andare dall'altra parte del mondo, me ne occuperò io!"

"è molto sicuro di se, non è vero?" ribatto secca.

"Bhè in effetti si, sono primario di ortopedia e alla mia età non è da tutti, quindi se le dico che farò in modo che lei si rimetta in piedi, può credermi"

"Vedremo, dottor...?"

"Hayama, Akito Hayama" mi porge la mano "Adesso aspettiamo i risultati delle sue analisi, poi li ripeteremo tra due giorni e se tutto è nella norma operiamo, d'accordo?"

Annuisco, senza troppa convinzione, ma a lui basta.

"A più tardi Sana"

Mentre sta uscendo arrivano mamma e Rei, si salutano e vengono subito da me, Rei non fa che dire di voler far causa al teatro e cose del genere, ma io non ho nemmeno voglia di ascoltarlo, mi limito a guardare fuori dalla finestra e annuire quando mi fanno una domanda, ma la verità è che non li sto ascoltando.

Dopo un'ora faccio finta di avere sonno e loro tornano a casa per lasciarmi riposare. In realtà non faccio altro che restare seduta qui a guardare fuori dalla finestra, anche se dalla mia posizione non si vede niente se non il cielo azzurro. Entrano le infermiere, mi cambiano la flebo e mi portano il pranzo. Non ho fame.