La mattina della partenza saluto la mamma e Rei mi accompagna in aeroporto, vorrebbe venire con me ma non sono più una bambina e voglio farcela con le mie forze questa volta, sulla strada per l'aeroporto passiamo davanti all'ospedale, e ovviamente il pensiero torna immediatamente ad Akito. È inutile continuare a negare, lo amo lo amo davvero, e proprio per questo devo andare via, stare lontano sarà l'unico modo per riuscire a dimenticarlo e far si che lui non rischi di perdere il lavoro. Dal giorno che gli ho detto della partenza non ho più avuto sue notizie, è stata dura, avrei voluto sapere come stava, come l'ha presa, spero stia meglio di me, detesto l'idea di avergli fatto del male, ma se non fosse stato così non si sarebbe arreso lo so.
Arrivati in aeroporto faccio il check in e poi mi dicono di aspettare l'assistenza che mi accompagneranno vista la sedia a rotelle, quindi saluto anche Rei e resto li in attesa.
Dopo un po' arriva il ragazzo dell'assistenza e mi porta verso l'aera di controllo. Un secondo prima di oltrepassare il cancello sento qualcuno che grida il mio nome "Sana!" è Akito che corre come un pazzo verso di me. Il ragazzo che spinge la carrozzina si gira e si ferma a guardare cosa sta succedendo.
Akito arriva e afferra la mia sedia a rotelle per non farmi muovere di li.
"Signore mi scusi ma dobbiamo..." dice il ragazzo, ma Akito lo interrompe.
"Sana! Non puoi andartene! Non per paura che io perda il lavoro, tu mi ami e io ti amo! Non andare!"
"Chi ti ha detto che..." sto chiedendo ma vedo arrivare Hisae dietro a Akito con il fiatone.
"Non dovreste essere qui, nessuno dei due, il mio volo è tra poco e devo andare!" concludo.
Ma Akito non molla la sedia "Dimmi che non mi ami e ti lascerò andare, guardami negli occhi e dimmi che non mi ami!"
Io lo guardo negli occhi, quegli occhi in cui potrei perdermici, voglio farlo, ma non ce la faccio non posso dire che non lo amo.
"Lo vedi? Non puoi dirlo perché lo sai come lo so io che mi ami! Non te ne andare!" insiste Akito.
"Io vorrei ma non c'è altra scelta, non voglio che tu perda il lavoro per colpa mia, renderò le cose più facili se sarò lontano" cerco di dire ma mi stanno per uscire le lacrime.
"Una scelta c'è! Sposami!" dice mettendosi in ginocchio davanti alla mia sedia a rotelle.
"Cosa?" chiedo scioccata.
"Sposiamoci oggi stesso, non possono licenziarmi se esco con mia moglie. Sposami!" insiste.
"sei impazzito?"
"si sono pazzo di te, perciò Sana Kurata sposami, diventa mia moglie, non devo aspettare per sapere che voglio passare il resto della vita con te, e tu? Che ne dici?" questa volta lo guardo negli occhi e lui non distoglie mai lo sguardo è seriamente convinto di volermi sposare, è mai possibile che mi ami fino a questo punto? E io? Una lacrima riga il mio viso, non ci devo pensare per sapere di essere pazza di lui: "Si, si ti sposo!"
Lui si lancia sulle mie labbra e mi stringe forte, intanto una piccola folla si è radunata intorno a noi e ha assistito a questa folle dichiarazione e subito è partito un grande applauso e sento le urla di gioia di Hisae.
"Quindi immagino che non le serva più il mio aiuto non è vero?" dice il ragazzo dell'assistenza, che sorride e mi fa le congratulazioni e poi se ne va.
La folla si disperde e il traffico dell'aeroporto torna normale, Hisae si avvicina "Allora andiamo in comune ci stanno aspettando!"
"Come?" chiedo io confusa.
"Ho chiamato tua madre e Gomi è già là vi faranno da testimoni, poi organizzerete la cerimonia in grande un'altra volta, ma dovete sposarvi e dovete farlo subito!"
"Hisae!" la chiamo per fermarla perché sta già andando veloce come un treno, lei si gira con aria preoccupata "Grazie, grazie per quello che hai fatto, lo so che sei tu ad avergli parlato"
"Sana, io non posso competere con l'amicizia che c'è tra te e Fuka, quello è un club esclusivo, ma io ti ho sempre considerata la mia migliore amica, non potevo permettere che rinunciassi alla felicità in questo modo! E poi grazie a te anche Gomi si è finalmente deciso a chiedermi di sposarlo, dovevo ricambiare il favore!" dice facendomi vedere la mano con un fantastico anello di fidanzamento.
Io la tiro verso di me e la abbraccio forte "Sei la migliore amica del mondo!"
Saliamo in macchina e andiamo diretti al municipio. Appena arriviamo Akito si gira e mi sorride "Pronta a diventare la signora Hayama?"
"Prontissima, anche se a saperlo mi sarei messa qualcosa di più bello addosso"
"Sei stupenda qualsiasi cosa indossi!"dice lui dandomi un bacio.
Mamma e Gomi ci vengono incontro ed entriamo, Hisae fa partire una videochiamata a Fuka e le spiega cosa è successo, e nel frattempo arriva il funzionario per le unioni civili.
É una cosa veloce e alla fine mettiamo le firme, poi quando chiedono ai testimoni di mettere la firma io fermo mamma e le dico "Scusa mammina, ma vorrei che fosse Hisae a farmi da testimone, è solo grazie a lei se sono qui"
"Ma certo bambina mia!" dice mamma facendo segno a Hisae di passare, Mamma prende il cellulare in cui c'è ancora Fuka che ci guarda in diretta. Quando i documenti sono a posto siamo diventati marito e moglie. Akito si china su di me e mi bacia, uno di quei baci che dicono tutto, tutto l'amore che abbiamo l'uno per l'altra.
Una volta fuori saluto Fuka che mi fa le congratulazioni, ma mi fa promettere che il giorno dopo la chiamerò per dargli i dettagli e spiegarle tutto per filo e per segno.
Salutiamo i nostri amici e poi Akito mi porta a casa sua "Se vuoi potremo vivere qui insieme, o se preferisci cercheremo un'altra casa, ma adesso voglio solo baciati signora Hayama!"
non so cosa faremo, non so se questo risolverà davvero le cose, ma so che quest'uomo mi ama al punto di rischiare tutto per me e io ho il cuore pieno di gioia solo adesso che sono tra le sue braccia, quindi basta pensare, mi godo i suoi baci con la consapevolezza che quello che accadrà da ora in poi lo affronteremo insieme.
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Fisioterapia
FanficSe qualche giorno fa mi avessero detto che la mia vita sarebbe totalmente cambiata, non ci avrei creduto e invece eccomi qui, mi sono risvegliata in questo letto d'ospedale, la mamma che piange e Rei disperato, non so bene cosa sia successo, mi rico...