Parte 15

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In dieci minuti arriviamo sotto casa sua "Vuoi la sedia o ti porto io?"

"No sono pesante!" dico un po' in imbarazzo.

"Ma finiscila!" dice lui ridendo e mi solleva senza sforzo.

Il suo è un appartamento all'ultimo piano di una palazzina, entrati in casa, senza mettermi giù mi fa fare un piccolo giro turistico e poi mi mette sul divano.

"Grazie del passaggio! Mi dispiace doverti sfruttare così"

"Sarò il tuo mezzo di trasporto ogni volta che vorrai" dice sorridendo "vuoi qualcosa da bere?"

"Si ho un po' di sete in effetti"

"Stai ancora prendendo le medicine, quindi posso solo offrirti succo o acqua. Non ho molto in effetti"

"Un succo andrà benissimo!" confermo

"Ti dispiace se mi bevo una birra è stata una lunga giornata"

"fai pure! Hai avuto qualche intervento difficile?"

"In realtà no, ma un bimbo si è rotto un braccio e non c'era verso che si lasciasse toccare, urlava come un'aquila!" dice portandomi il succo e sedendosi sul divano vicino a me.

"Sarai stanco"

"Un po', ma è piacevole poter stare un po' con te" dice appoggiando a testa sulla mia spalla "avrei voluto chiamarti subito il giorno dopo, ma l'intervento è andato per le lunghe e ho finito che era passata mezzanotte, i giorni dopo ne sono successe di tutti i colori, ma domani sono di riposo e volevo solo vederti. A proposito non ti ho chiesto, fa ancora male la gamba?"

"No il tuo massaggio è stato miracoloso"

"é la fasciatura... fatta così da meno problemi, l'ho già spiegato alle infermiere, ma...lasciamo stare raccontami qualcosa di te, chi è Sana Kurata?"

"Non saprei che dire, fino a un mese fa ero un'attrice di teatro, stavo per debuttare come protagonista ma l'incidente ha cambiato le cose, adesso ho perso lo spettacolo e penso che dovrò ricominciare tutto"

"mi dispiace"

"all'inizio anche a me, ma adesso penso che non tutto il male viene per nuocere, se non fosse successo niente forse sarei ancora convinta che la mia routine fosse la cosa giusta e invece adesso ho capito che l'abitudine è una cosa pericolosa e mi aveva annebbiato la vista"

"Che vuoi dire?"

"Facevo più o meno sempre le stesse cose, stavo con un ragazzo da anni, nonostante tutti intorno a me pensassero che non era adatto a me, non ho mai fatto niente di folle, amavo il mio lavoro e quello mi bastava. Routine, niente altro che routine. Poi l'imprevisto, l'incidente. E ho scoperto molte cose degli altri e di me stessa, il mio ragazzo mi tradiva da più di un anno e appena ha saputo che non avrei potuto recitare mi ha fatta sostituire dalla sua amante, ma la cosa buffa è che a me non è importato minimamente, ero arrabbiata e furiosa, ma non per lui, solo per lo spettacolo perché era una mia idea e ci ho lavorato tanto. Solo che adesso non so che farò...."

"Lo so io, ti prenderai cura di te stessa, farai la fisioterapia e quando ti sentirai pronta ricomincerai con il tuo lavoro o magari ne troverai uno nuovo chi lo sa..."

"La strada è lunga..." sento il suo respiro farsi profondo, e mi accorgo che si è addormentato sulla mia spalla.

Un secondo dopo apre gli occhi "Cavolo sono più stanco di quanto credessi, ti invito qui e poi mi addormento, che figura..." dice stiracchiandosi "Forse è meglio che ti porto a casa"

"Posso dormire qui con te?" chiedo e lui mi guarda con aria indagatrice "Solo dormire, promesso" aggiungo.

"Non sarà facile ma d'accordo" dice lui.

"che c'è di difficile?" domando confusa.

"Sono stanco è vero, ma stare sdraiato nel letto con te vicino è una tentazione a cui è difficile resistere" dice con uno sguardo che lascia intendere le sue intenzioni.

Non posso fare a meno di sorridere, lui intanto si avvicina e mi prende in braccio per portarmi in camera da letto.

Ci sdraiamo e lui mi tira verso di se facendomi appoggiare al suo petto, poi mi da un bacio sulla fronte: "Buona notte mia tentazione"

"Buona notte" dico sorridendo, stare così tra le su braccia è davvero una bella sensazione e non passa molto tempo che mi addormento.

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