Capitolo 1 - LA PARTENZA

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Dopo quell'estate la vita di Bella non fu più la stessa, i toni del bianco e del nero delle sue giornate avevano assunto i colori dell'arcobaleno e il suo cuore era tornato a battere così forte da uscirle dal petto.

I genitori di Bella avevano rotto la tradizione siciliana scegliendo quel nome per lei e la cosa non era stata ben accolta in famiglia.

Secondo gli usi locali Bella avrebbe dovuto portare il nome della nonna paterna. In Sicilia si usava tramandare i nomi dei nonni, era considerato un atto di rispetto nei confronti dei propri genitori. Il padre e la madre di Bella, però erano sempre stati tipi moderni e avevano deciso che anche la loro figlia avrebbe portato un nome moderno.

Bella di quel nome a volte si era vergognata, aveva sempre evidenziato la sua sagacia e messo in secondo piano la sua bellezza. Per sua natura camminava fiera, con un portamento elegante e movimenti sinuosi, che la faceva apparire quasi eterea. Da giovane era così bella e pura che persino le altre donne non osavano invidiarla e quasi in segreto  l'ammiravano.

Quando Bella e John si erano sposati avanzando dal portone della chiesa fino all'altare, lui a braccetto della madre e lei a braccetto del padre, chi li vedeva non poteva far altro che aprire la bocca per commentare sulla loro bellezza.

Ora però Bella non si piaceva più, viveva il suo nome come un vestito stonato, troppo corto e attillato, addosso a lei ormai alla soglia dei quaranta.Poco importava però nel Maine, dove il nome Bella perdeva il suo significato e  diventava solo un difficile esercizio di lettura.

Asia non faceva che girare per casa, ruotando su se stessa, portando a spasso le sue bambole, parlando di continuo per l'eccitazione. Aveva solo 5 anni e quando Bella le aveva detto che avrebbero preso l'aereo per andare dall'altra parte del mondo non aveva avuto più pace.

Era una piccola bambola anche lei in mezzo alle sue bambole, le gote rosse e la carnagione candida. Portava le trecce sulle spalle per la maggior parte annodate con fiocchi rossi, che evidenziavano i suoi capelli biondi. Bella gliele stringeva forte a farle perfette, odiava quando le si allentavano e i capelli di Asia si scomponevano.

Era sempre stata una perfezionista anche in gioventù e anche ora che si conosceva meglio non riusciva proprio a lasciare andare anche nelle piccole cose. Sapeva bene che la vita le sarebbe stata più facile, ma la ricerca della perfezione era un'abitudine che si portava dietro da piccola e che con un marito che aveva fatto delle regole la sua bandiera proprio non riusciva ad abbandonare.

La partenza era fissata per domenica. I biglietti aerei erano presi.
Bella continuava a leggere e rileggere quella lettera come se il contenuto potesse cambiare da un momento all'altro, come se fosse stato uno scherzo di cattivo gusto e lei ci aveva creduto.

Ma no la lettera non cambiava e Bella ora ne era sicura, era tutto vero. Si sfregava gli occhi fra la commozione e l'incredulità. Poche righe che le stavano cambiando la vita.
La lettera diceva: Zia Margherita è morta. Lei è la sua unica erede. Si presenti lunedì 15 luglio alle h.14 a Cefalù per la lettura del testamento.

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