Capitolo 27 - LA FUGA

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Premessa dello scrittore: i dialoghi di questo capitolo dovrebbero essere in dialetto siciliano. Quanto prima provvederò alla traduzione. 📌❤️Se sapete il siciliano e volete aiutarmi, mandatemi pure la vostra traduzione direttamente o nei commenti. Grazie per leggere il mio romanzo! 🙏❤️
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Iris

"Mamma cosa ti salta in mente? Cosa vuoi fare? Non puoi tornare nella casa di Margherita. Lo sai che non è più della zia, ora è di Bella."

"Figlia ti ho detto che devo prendere delle cose importanti, la zia aveva delle lettere segrete, del suo passato, ci teneva molto a quelle lettere, non voglio che finiscano in mani sbagliate."

"Mamma, è pur sempre la nipote, se ci sarà qualche segreto anche lei ci terrà a proteggerlo. Puoi sempre parlarle e confidarle di quelle lettere"

"Non capisci, non puoi capire. Guarda se arriva qualcuno e basta. Ora apro, mi sono tenuta un mazzo di chiavi. Se arriva qualcuno tossisci forte."

Vidi mia madre scavalcare, facendosi un varco nella palizzata in giardino, per non essere vista dalla vicina. Ora apriva la porta di ingresso.

Bella e la sua famiglia erano scese al mare, era un pomeriggio di forte sole e la via era completamente vuota. La gente non era in casa, era al mare oppure in centro a conversare.

Due ragazzi arrivavano dal fondo della via, potevano avere poco più di vent'anni, sembravano fratelli perché si somigliavano. Se li avessi visti in mezzo ad una strada affollata, non ci avrei fatto caso. Avrei pensato fossero due ragazzi normali e non mi avrebbero creato alcuna diffidenza, ma in quel frangente sentivo come un disagio.

Venivano nella mia direzione. Non li avevo mai visti. In paese li avrebbero definiti due forestieri. Si guardavano intorno con un fare sospetto, mentre avanzavano a passo veloce. Uno era biondo e l'altro moro, vestivano con jeans e maglietta, erano alti e di bell'aspetto, ma qualcosa in loro mi destava preoccupazione. Il loro sguardo era terrorizzato e i loro sensi in allerta al minimo rumore.

Entrai nel giardino e mi sporsi verso la finestra per farmi sentire, senza urlare. "Mamma, sbrigati, stanno arrivando due forestieri. Vengono in questa direzione. Scendi subito!"

Sentivo, un trambusto provenire dall'appartamento, come un muoversi di mobili. Finalmente si affacciò schiva.
Le gesticolai in ogni modo di scendere.
E alla fine il portone si aprì. Era lei, ma presa dallo sconforto. Non l'avevo mai vista così, aveva gli occhi bassi e la sua andatura era greve come se avesse subito una forte sconfitta.
Appena fu vicina mi disse: "Non le ho trovate. Il baule non era più dove l'avevamo lasciato".

Cosa poteva esserci in quelle lettere di tanto importante? Qual era il segreto che la persona che mi aveva cresciuto insieme a mia madre, non voleva rivelare? Per me era una seconda madre, anche se la chiamavo affettuosamente zia, pur non essendolo. Era grazie a lei che avevo potuto frequentare scuole private e laurearmi in America. Mi mancava davvero tanto, non potevo smettere di pensarla né farmi una ragione che non ci fosse più.

"Deve essere quella la casa, bianca alla fine della via, così diceva Lara" I due ragazzi stavano venendo verso casa nostra.

"Eccoli. Andiamo via. Magari sono dei parenti della famiglia di Bella. "

"Iris non andiamo via assieme, sarebbe più facile essere viste. Io andrò giù per il centro e tu torna a casa da sopra. Ci vediamo dopo."

Il Segreto del MedaglioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora