Capitolo 6 -BELLA E JOHN

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Quando ero entrata la prima volta in casa di John a Ribera avevo 19 anni e ancora trovavo esposti in soggiorno i cimeli della carriera jazzistica del nonno.

Ted, il padre di John era nato a New Orleans, la patria del jazz, era cresciuto a latte e jazz. Suo padre era un jazzista e gli aveva trasmesso nel sangue questa musica.

Ted amava Louis Armstrong, ma lo considerava un po' troppo populista, quello che tutti hanno sentito almeno una volta nella vita con "What a wonderful world".

Lui ascoltava Miles Davis, diceva che era il migliore nonostante il suo fare burbero. "So che odiava i bianchi, ma a me piace"diceva accarezzandosi la barba e accendendosi la pipa.

Conosceva tutte le sue canzoni e spesso, quando era in compagnia, raccontava aneddoti sulla sua vita.

"Sapete- diceva- che diventò talmente famoso che fu invitato da Reagan alla Casa Bianca" oppure recitava qualcuna delle sue frasi, la più gettonata era "Se qualcuno mi dicesse che ho solo un'ora da vivere, la passerei strangolando un uomo bianco. Lo farei lentamente, con cura". Poi la smorzava aggiungendo una risata.

Ma non era sempre stato così. Ted era riuscito a farsi strada da solo e a passare dalla povertà al ceto medio sino a scalare la vetta della ricchezza. Un percorso impervio, districandosi tra importanti conoscenze e false amicizie, soldi e potere.

I suoi genitori erano operai e lui per cambiare il suo destino aveva negato le sue debolezze, le aveva nascoste, occultate, manifestandosi diverso da quel che era. Aveva chiuso dentro a se stesso le emozioni, censurato i fallimenti, negato il dolore e la sofferenza. Si era fatto il pelo sullo stomaco, spalle grandi e una forte corazza, ma il suo carattere era estremamente peggiorato.

Era un padre distante, un padre che pagava le rette di famose scuole, ma trascorreva a fatica un giorno con il figlio. La ricerca dei soldi e del successo l'avevano inaridito. A casa stava poco, ma quando era presente l'inquietudine aleggiava nell'aria. Per il figlio e la moglie aveva iniziato a provare un amore fatto di possesso, gelosia e della paura di non essere mai sufficientemente amato.

Un amore che di fronte ad un rifiuto, ad una richiesta non esaudita diventava uragano e tempesta, sentiva il no come mancanza, mancanza di rispetto e di amore. E così John era cresciuto con il timore del padre, un timore fatto di riverenza e devozione.

L'adolescenza è una fase importante e il genitore che toglie il sorriso al figlio, toglie amore invece di darlo, sottrae invece di aggiungere, segna la crescita con una ferita aperta, che ancora da adulto sanguinerà.

In America così come è facile creare ricchezza altrettanto lo è perderla. Un investimento immobiliare sbagliato e quel castello che Ted si era creato in anni di duro lavoro era sfumato, si era dissolto in meno di un batter d'ali.

La casa materna di Ribera, lascito di famiglia, era rimasta chiusa negli ultimi anni. La madre di John non l'aveva voluta vendere un po' perché era la casa della sua infanzia e un po' per un vago presentimento che quella casa prima o poi sarebbe servita.

John aveva vent'anni quando erano tornati a Ribera, aveva dovuto lasciare le migliori scuole e la sua vita americana. Aveva detto addio per sempre alla sua grande casa, piena di musica e di gente e illuminata a festa fino a tarda notte.

L'unica nota positiva del suo rientro in Sicilia era l'aver incontrato Bella, essersene innamorato da subito ed averla fatta pian piano innamorare di lui.

Quando John aveva incontrato Bella era bisognoso di carezze, di baci, di abbracci e aveva fame d'amore. 

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