Capitolo 3

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"Hanna sai come metterla in moto vero?" chiede dubbiosa Alice "Non ti fai mai questo problema quando devo portarti in giro" "non iniziamo a fare commenti, vi prego" interrompo la loro conversazione già cosciente di come andrà a finire.

Prendo il telefono e indico ad Hanna la strada per raggiungere il nostro appartamento. Alice, seduta dietro, è intenta a guardare fuori dal finestrino e ogni tanto fa qualche commento sul paesaggio. "Dobbiamo assolutamente farci delle foto lì, prepara la macchina fotografica Emma, sarai la fotografa" "come sempre" dico ridacchiando. Durante il resto del tragitto ascoltiamo un po' di musica e di tanto in tanto proviamo a cantare alcune canzoni scherzando sulla nostra pessima intonazione.

"Eccoci qua" dice parcheggiando il veicolo. Prendiamo le nostre cose dal bagagliaio e ci avviciniamo alla porta. Una volta entrate troviamo una piccola cucina, adatta per tre persone; un salotto con una finestra rivolta sul mare con la terrazza annessa e infine un corridoio che da accesso alle camere e al bagno. "Io vado a fare una doccia, questo viaggio per quanto breve mi ha stancata" Hanna prende dalla sua valigia il cambio e chiude la porta alle sue spalle. "Ho fame" si lamenta Alice "possiamo preparare il pranzo noi due" offro io.

Pessima idea.

"Emma apri la finestra!" grida l'altra in preda al panico "Ali attenta la padella sta cadendo". L'afferra velocemente, ma fa cadere il mestolo a terra "Ragazze si può sapere cosa state facendo?" in quel momento entra Hanna con un asciugamano tra i capelli che tenta di scacciare il fumo con le mani "stavamo preparando il pranzo" risponde Alice con poca convinzione nella sua voce. "Non siete proprio portate per questo" dice l'altra tossendo "almeno ci abbiamo provato" tento di alleggerire l'atmosfera "ve lo dico, se non c'è niente di commestibile ordiniamo su Glovo o andiamo a pranzo fuori".

Controllo sull'app se questa via è disponibile e come sempre la sfiga ricade su di noi, non è nemmeno indicata sulla mappa. "Andiamo in qualche ristorante in zona, questa via non è segnata" avverto le altre che iniziano a prepararsi.

"Sto morendo di fame, vi avviso al primo ristorante che vedo entro dentro". Dopo una breve camminata ne troviamo uno di pesce con una terrazza che da sul mare, Alice corre subito dentro senza farsi fermare da noi e prendiamo posto ad un tavolo.

"Raga, sono gli stessi cinesi che ci hanno superato al punto informazione dell'aeroporto" esclama la bionda indicando il tavolo accanto a noi. "Sei sicura che sono cinesi? sai non esistono solo loro" "Hanna è indifferente, sono tutti uguali". Li osservo notando lo stesso ragazzo che tentava di prendere la mia valigia e poco dopo vengono raggiunti da un gruppo di cameraman. "Non è che stanno registrando qualche film e non potevamo entrare?" richiamo la loro attenzione dubbiosa "se stessero registrando qualcosa d'importante ci avrebbero vietato l'ingresso e devo ammetterlo hanno una faccia già vista" mi risponde Hanna.

"Si ok, siamo accanto a degli asiatici famosi, ma la vera domanda è...cosa prendete voi?" domanda Alice alzando la testa che fino a pochi secondi prima era dentro il menù.

Scegliamo i nostri piatti, attendiamo il nostro ordine impazienti e nel frattempo ascoltiamo la conversazione dei ragazzi accanto. "Raga, avete sentito come quello vestito tutto di nero ha pronunciato frutti di mare?" scoppia a ridere Alice facendo girare il gruppo "e iniziamo le figure di merda" borbotta Hanna che in tutti i modi sta cercando di dare meno nell'occhio.

In seguito, arriva il cameriere che porta dei piatti al tavolo accanto. "Non ci credo, siamo meno di loro e ancora devono arrivare i nostri piatti" si lamenta Ali. Do uno sguardo ai ragazzi accorgendomi che per decidere chi deve mangiare cosa giocano a sasso, carta e forbice. "Ma stanno seri?" domando alle mie amiche. "Meglio non guardarli, sennò scoppio a ridere" commenta Hanna.

Finalmente arrivano anche i nostri ordini e gustiamo il pranzo tranquillamente.

𝑯𝒐𝒍𝒊𝒅𝒂𝒚 || 𝒑𝒋𝒎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora