Capitolo 25

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Dylan's Pov

Vidi Mia cadere a terra priva di sensi. Corrsi verso di lei e mi inginocchiai. Era immobile. Con gli occhi aperti fissi nel vuoto. Ad un tratto inizia a tremare come se soffrise di epilessia. I suoi occhi cambiano colore passando dal azzuro al blu,dal blu al viola,dal viola al nero. Inzia a sputare sangue. Di colpo si ferma. Resta ferma senza respirare. Si alza alla velocità della luce e si va a nascondere nel angolo. Mi da le spalle e non riesco a vedere il suo viso. -Mia...- allora si volta di scatto. Grido dall'orrore. I suoi occhi non sono più di quel celeste angelico che adoro,ma sono di un rosso scarlatto,rosso sangue. La sua chioma bionda viene sostituita da capelli neri e arruffati. Ha la bocca ancora sporca del suo sangue. -Hai paura?Hai paura Dylan?- mi chide sorridendo in modo innaturale. Sento che i piedi non toccano più terra. Sono in bilico tra il cielo e la terra. Inzio a dimenarmi per paura di cadere. Lei mi lascia cadere nel vuoto. Il mio corpo cade a terra procurando un enorme boato nel edificio silenzioso. Sento un fortissimo dolore alla gamba. A basso lo sguardo su di essa. E' sporca di sangue e c'è un ferita molto profonda. Mi accorgo di essermi strusciato contro le sbarre appuntite. Indietreggio fino al muro. Quella non è la Mia che conosco. Devo fare qualcosa,ma cosa? Alzo gli occhi e non la vedi più. La luce rossa che indica il funzionamento corretto del allarme antincendio si spegnie. Oh no! Ha disattivato l'allarme. Vuole farci morire nelle fiamme. Riconpare davanti a me. -Non preoccuparti Dylan. Avrai una morte bellissima. Le fiamme dell'inferno e il fuoco del paradiso insieme. È un privileggio quello che sto offrendo a voi mostri...- Devo fare qualcosa e subito. Ho promesso a Mia che l'avrei protetta da qualunque cosa,avrei dato la mia vita per lei. Adesso ci sono! So cosa devo fare. -Non mi fai paura. So chi sei. Sei Lilith,il braccio destro di Lucifero. Sei stata cacciata dal paradiso e sei diventata un demone. Il tuo unico interesse è poter tornare sulla terra per portare morte e distruzione. Solo che non puoi farlo nella tua forma reale,sei costretta a cercarti un corpo che ti ospiti. Sta volta ti è andata male. Qui l'unico mostro sei tu!- lei mi guarda con diffidenza,ma poi...sorride. -Cosa stai insinuando...Nessuno può battermi. Io sono invincibile!- sta volta sono io che rido. -No,non lo sei. Ti offro il mio corpo in cambio di quello di Mia. Se entri nel mio corpo...sarà molto più facile per te prenderti...il...il bambino.- deve cascarci,per forza. È tutta una falsa. Non permetterò che quella cagna si prenda mio figlio. Esatto,l'ho detto. Quello è mio figlio. Il mio sangue scorre nelle sue vene. Il nostro eroe. Sorride e annuisce. -Accetto...- esce dal corpo di Mia e la lascia cadere a terra come un sacco di patate. Entra dentro di me. Inizio a contorcermi dal dolore. Sento la sua risata dentro le orecchie...la mia vista si sta affievolendo. Vedo Mia svegliarsi e guardarsi intorno. Non appena mi vede si precipita verso di me. I suoi occhi trasmettono paura e angoscia. Si avvicina a me e mi sussura -Puoi farcela. Ricordati cosa abbiamo detto.- non riesco a risponderle per il dolore immenso che sto provando. Anniusco. Succede una cosa strana. Mi vedo a terra dolorante. Quasi come se non fossi io a vivarla,ma la guardassi solo da lontano. Ad un certo punto tutto tace. I miei urli cessano. Il mio corpo è diverso. Non ho più i capelli biondi,ma neri. I miei occhi sono sempre neri,non hanno più l'iride, e coprono tutto l'occhio. Ormai è tardi, si è impossesata del mio corpo.

Mia's Pov

Dylan smette di gridare. Sembra lui,ma ha qualcosa di diverso. Si alza. Viene lentamente verso di me. Le sue labbra si piegano in un sorriso. Non è un sorriso rassicurante. Non trasmette malizia,divertimento o goia. Tutto ciò che vedo è Male. -Che succede Mia? Non mi riconosci?- mi prende in giro. Si avvicina sempre di più. Io indietreggio,finchè non tocco il muro. Mi giro da una parte. Vedo che la porta sul retro è aperta. Un barlume di speranza si accende dentro di me. Ma si spegne non appena la porta si chiude e,così,anche quella principale. Mi volto e il viso di Dylan/Lilith è davanti a me. I nostri nasi quasi si sfiorano. Le sue labbra si piegano in un sorriso. È un sorriso orribile. Mi fa paura. Tanta paura. -Sai io ti conosco da tutta la vita. Ti ho vista nascere,ti ho vista crescere. Conosco le tue paure,i tuoi vizi,i tuoi pregi e i tuoi diffetti. Ho scelto te perchè tu non hai un Anima. Per questo è più facile comandarti,per questo è più facile entrare in te.- tutto ciò mi lascia sbalordita. Ecco perchè ha scelto me. Per questo è successo a me. -Forse tu non lo sai,ma sono stata io a uccidere Arabella...è stato semplicissimo. Sono entrata dentro di lei e le ho tagliato le vene. Prima che colassase sono uscita da lei. Quanto è bello togliere la vita. Ti fa sentire...potente.- mi copro la bocca con la mano e i miei occhi si riempono di lacrime. Cerco di pensare. Cerco di pensare lucidamente. Mi ranicchio a terra cercando di calmarmi. A quel punto mi ricordo che ho la 38 nella tasca laterale dei jeans. Potrei distrarla lanciandole ancora un pò di acqua santa. Ma rischerei di ferire il corpo di Dylan. Con molta discrezione prendo la pistola dalla tasca,la carico. Sono nervosa. Ho tanta paura. Non voglio farlo,ma sono costretta. Io lo amo,lui è l'amore della mia vita. La cosa che mi spaventa di più è che sarò a mettere fine alle sue sofferenze. A ucciderlo.  La metto dietro la schiena. -Cosa hai dietro la schiena?Cosa nascondi?-mi chiede con una vena di preoccupazione,quasi impercettibile. -La tua rovina.- lei aggrotta la fronte. -Cosa...- non le do il tempo di finire la frase che punto la pistola e premo il grilletto. Un boato si fa spazio nella stanza. Così forte da rompere le finestre. Un vetro mi colpisce il viso procurandomi un taglio. Il corpo di Dylan è a terra. Mi avvicino a lui. Vedo che è tornato normale. -Dylan...- lui alza gli occhi su di me e mi guarda. -Mia,non credo che ce la farò. Lilith vuole far scoppiare l'ospedale. Devi correre più veloce che puoi,salvati e salva il nostro bambino. Ti amo nella vita e nella morte- anniusco. -Anch'io ti amo.- smette di respirare e il suo cuore smette di battere. Devo andarmene. Corro verso la finestra aperta. Mi arranpico e mi accovaccio sul davanzale. Mi preparo a saltare. Mi volto e osservo il corpo di Dylan. -Addio.- sussuro. Non ho il tempo di accorgermene che l'intero edifico esplode,sbattendomi per terra. L'aria si fa pesante. Un terribile mal di testa non mi da pace. Mi ragnicco in un punto riparato e mi addormento.

Cari lettori.
Spero che vi piaccia. E spero che il capitolo vada bene a tutti.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento.
Baci ♥♥♥

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