/Peter Pan/ Stay with me.

Capitolo 26 Cose strane.

Jo pov
Suonò la sveglia come ogni mattina alle 6:30 , la spensi e mi rimisi sotto le coperte non avendo la forza di alzarmi...come ogni mattina!
"Jo alzati oppure farai tardi!"Urlò mia madre dal piano di sotto "sii" risposi.
Così mi alzai e camminando come uno zombie percorsi io lungo corridoio che portava da camera mia ad uno dei bagni della mia casa. Quella mattina indossai un jeans nero , con una maglioncino grigio un po' aderenti e misi gli anfibi neri. Un trucco leggero giusto per non far vedere che dormivo ancora e scesi al piano di sotto a fare colazione.
"Tutto okay?" Mi chiese mia madre ,"Sisi sono solo stanca "
"Se non studiassi fino a tarda notte e dormiresti di più ..." "se non studiassi fino a tardi non avrei i voti che ho" risposi mentre mia mamma mi mise avanti un piatto con uova ,bacon e un bicchiere di succo d'arancia.
Appena finito tornai al piano di sopra er lavarmi i denti e andare a prendere il mio zaino dalla mia camera.
Salutai mia madre e mi diressi verso la fermata del bus che mi portava a scuola ogni mattina.
Quella giornata fu terribilmente noiosa , le lezioni e non finivano mai e ad ogni ora mi ritrovavo a guardare fuori dalla finestra della mia scuola.
Finite le lezioni andammo a pranzo nella mensa della scuola io e la mia migliore amica Eva. "Jo , tutto ok?"
"Sono solo stanca". "Beh si vede , fatto tardi anche ieri?" "Si , inoltre in questo periodo continuano a sparire ragazzi della nostra età soprattutto è questa cosa mi spaventa tantissimo." "Beh stai tranquilla -" non riuscì a finire che un ragazzo scivolo facendo rovesciare il suo thè nella mia direzione ,di insisti misi la mano avanti per difesa e appena lo feci il thè cambiò direzione come per ... magia?! "Come hai fatto?!" "Non lo so ... devo andare " dissi ritornando in classe . Finite le lezioni tornai a casa ignorando i mille messaggi di Eva . "Ehi come è andata a scuola?" "Ti dico solo che finalmente la settimana è finita !" Disse facendo ridere mia mamma. Andai in camera e non so come trovai la forza di salire le scale . Mi sedetti sul davanzale della mia finestra dalla quale si vedeva benissimo la mia città , Londra .
Quel pomeriggio studiai , e poi mettendomi il pigiama andai a letto senza neanche mangiare ,non avevo voglia.
Durante la notte mi svegliai più volte , sempre a causa della mia finestra da cui provenivano dei rumori come se qualcuno bussasse per essere aperto.
La cosa più strana fu che la finestra si aprì da sola ma nessuno poteva essere perché la mia stanza era al piano di sopra della villetta in cui vivevo ed era troppo alto per arrampicarsi o per una scala . "Sarà io vento" pensai.E mi riaddormentai.
"Jo" qualcuno mi chiamò. Mi spaventai e mi infilai ancora più sotto le coperte . "Jo" mi chiamarono nuovamente ed improvvisamente la luce si accese e saltai dal letto "Jo!" "Mamma!!Mi hai fatto paura" "scusa cara , è successo un imprevisto , io e tuo padre andiamo a risolvere un problema che si è creato un azienda , ci vediamo domattina." "Ah ok ,a domani" . Uscirono di casa e passò circa un quarto d'ora quando sentii una musica , quella di un flauto . Ero come ipnotizzata e iniziai a seguirla . Arrivai in una parte remota di Londra ma era come se non fossi io in prima persona a camminare , ero come guidata da un'altra persona .
Arrivai attorno ad un falò dove c'erano dei ragazzi con maschere sul viso che ballavano . Ed un ragazzo che di spalle suonava ... si giro ma prima che potessi cederà la sua faccia mi svegliai con mia madre che mi sveglio dicendomi che era andato tutto bene e che avevano risolto il problema.
Stavano succedenti tante cose strane .
Troppe cose strane. Quel giorno non avevo scuola , così decisi di andare a farmi un giro ed arrivai dove il sogno ieri si svolgeva , a terra trovai un flauto con su inciso "J+P" , lo presi e lo misi in borsa tornando a casa . "Jo! " disse un ragazzino "ci conosciamo?" "Io sono Henry!" "Scusa avrai sbagliato persona Henry" "Jo devi tornare a Storybrooke , solo tu puoi salvarci!" " ma di che parli?" "Ricorderai presto" disse correndo via. Ma cosa intendeva? Tornai a casa e mi diressi in bagno. Riempio la vasca di acqua calda ed immergendomi dentro pensavo a quanto avrei voluto un po' di calma , che di lì a poco sarebbe definitivamente scomparsa .