'Tu...tu chi sei?'
un uomo dai capelli rossi con una cicatrice sul volto e un maglione nero era fermo in piedi davanti a me.
'Come non ti ricordi di me piccola Moon? '
'Chi diamine sei e dove siamo?' ero spaventata.
Cominciò a ridere. Non era la risata di una persona normale ma la risata di un pazzo.
'Sono il tuo peggior incubo...ricordi 6 anni fa?' disse iniziando ad avvicinarsi pericolosamente a me.
'Non può essere...tu sei in prigione e ci resterai ' iniziai ad indietreggiare cercando una via di fuga.
'Ma uscirò presto. E verrò a trovarti. '
La sua risata iniziò a rimbombare nella mia testa.
'Che cosa vuoi da me?! '
'Voglio terminare quello che avevo cominciato tempo fa. Mi vendicherò piccola mocciosa.'
Mi girai e corsi. Verso dove non lo so. Speravo solo di trovare un modo per scappare.
Mi guardavo intorno e mi chiedevo dove fosse Andy. Perchè non era lí?
'È inutile che corri. Da qui non puoi scappare sei in trappola' iniziò a correre, diventava sempre più veloce e riuscí ad afferarmi un braccio.
'Noo, lasciami. Dove siamo? E dov'è Andy? Mostro che cosa gli hai fatto?'
Cominciai a piangere.
'Non lo hai ancora capito? Non ti facevo cosí stupida....'
'Rispondimi!'
'Siamo nella tua testa, benvenuta nel tuo incubo. Qui nessuno può sentirti e aiutarti.'
'Che cosa mi vuoi fare?'
'Voglio divertirmi solo un pò fino a quando non ci rincontreremo di nuovo.'. Un sorriso da maniaco.
Quel sorriso, il sorriso di un uomo che cercò di farmi fuori quando avevo 11 anni. Ricordo quando entrò in casa dicendo ai miei genitori che aveva bisogno d'aiuto perchè gli si era spenta l'auto.
I miei lo accolsero. Io era vicino al caminetto con il mio cane 'yume' un bellissimo lupo nero. Quel uomo si sedette di fianco a me e Yume iniziò a ringhiargli contro. Non capivo perchè, non aveva mai reagito cosí con nessuno.
Mi tirò la manica e corse verso le scale. Decisi di seguirlo fino in camera mia salutando l'uomo.
Pochi minuti dopo sentí uno sparo e le grida di mia mamma.....mio padre supplicava l'uomo dai capelli rossi di lasciare in pace mia madre e di andarsene...promise di non chiamare la polizia. Mi nascosi nell'armadio insieme a Yume. Cercava di tranquillizarmi ma non ci riuscivo ero troppo preocuppata.
Altre urla e poi il silenzio totale.
Poi dei passi. Qualcuno stava salendo.
Entrò in camera mia. Sperai non fosse lui. Ma invece ecco che aprí l'armadio puntandomi una pistola contro. Urlai più forte che potevo.
Lui mi disse di stare zitta o avrebbe ucciso i miei. Mi dimenavo volevo scappare. A un certo punto Yume lo azzannò, ferendolo sul viso, facendogli cadere la pistola, permettendomi di scappare. I miei erano legati e imbavagliati. Uscí fuori di casa e urlai.Un vicino vedendomi corse da me e chiamò la polizia. In quel momento quel pazzo uscí anche lui e aveva nuovamente la pistola in mano....puntò la pistola e sparò. Mi coprí ma ecco che davanti a me comparve Yume. Prese la pallottola al posto mio. Urlai ancora di più e mi accovacciai accanto al suo corpo. La neve bianca si tinse di rosso e il mio bellissimo cagnolone esalò l'ultimo respiro. Mi aveva salvata.
Mentre abbracciavo Yume tutto il vicinato uscí di casa allarmato dal quegli spari e corse ad aiutarmi. Uno colpí in faccia il maniaco stendendolo, un altro liberò mio padre e mia madre e legò il maniaco.
All'arrivo della polizia l'uomo fù portato via e giurò che si sarebbe vendicato.
Io venni portata all'ospedale...ero congelata e sotto schock. Non riuscivo a parlare. Continuavo a pensare a Yume e al sorriso di quel uomo e a come fosse riuscito a rovinarmi il natale.
Giorni dopo il tribunale lo condannò all'ergastolo e dopo 1 anno di terapia dallo psichiatra,mi ripresi rimanendo però sempre diffidente nei confronti degli estranei.
' hey! Guardami in faccia!' disse strattonandomi.
'Ahi! Lasciami!'
'Non ci penso proprio. Sei diventata proprio bella sai piccolina?'
'Tu devi marcire in prigione razza di psicopatico!!'
Tirò fuori dalla tasca un coltellino e mi ferí sul viso.
Urlai il nome del moro. Avevo bisogno di lui.
'Non ti sente. Rassegnati'
Ed ecco nuovamente il coltellino...questa volta mi colpí lo stomaco.
'Basta, sparisci. Lasciami.'
Mi dimenai e improvvisamente mi svegliai. Ero nel mio letto e accanto a me c'era Andy.
'Moon calmati. Ci sono qui io'
'Andy' piansi.
'Piccola era solo un incubo' disse abbracciandomi.
'È tutto finito ora. È tutto finito' sussurò.
'Ho paura' dissi mentre mi tranquilizzavo.
'Cosa succedeva nell'incubo? '
'Non mi va di parlarne adesso...domani ti racconterò tutto.'
'Adesso riposati piccola. Io sono qui accanto a te' mi baciò la fronte accarezzandomi la schiena.
Annuí e lentamente mi riaddormentai.
