Jason's POV
'Si lo so ho sbagliato. Non dovevo, non ho bisogno che tu mi faccia la predica. Mi è bastato il pugno di quello là'
'Jason non ti sto facendo la predica.
Sottolineavo la cagata che hai fatto, tutto qui. ' disse sorridendo Helena.
' Ringrazia che non ero lí, se no ti avrei menato all'infinito, Moon non si tocca, è solo mia'. Continuò la ragazza camminando per il parco.
'Scusa, ma da quando è di tua proprietà?!'' le dissi scherzando
'Da quando la conosco, la prima volta che l'ho vista. Poi tanto per ricambiare...da quando in qua puoi baciare la tua amica di fronte al suo ragazzo eh?' mi fulminò.
'Touche' dissi ridendo.
In quel momento suonò il cellulare della ragazza.
"Moon!!! Manchiiii sono disperata! Sei viva? Tutto bene?'
Risi a quelle sue parole.
'Se ti ha chiamata vuol dire che è viva, no?'
Non feci in tempo a dire un altra parola, che subito Helena mi tappò la bocca con una mano.
'Fai silenzio tu.' proferí lei.
" uh? Ah no scusami...c'era un interferenza'
Mi guardò nuovamente. I miei occhi la supplicavano di non dire a Moon che ero lí insieme a lei.
" davvero? Ti hanno presa? Oddio ma è magnifico. Quando ci vediamo voglio l'autografo, sappilo."
"Certo, non appena lo vedo gli racconterò tutto. Vedrai che ti chiamerà. Vieni a trovarmi presto!'Sorrise e chiuse la chiamata, spostando la mano dalla mia bocca.
'Allora? Novità?' chiesi incuriosito.
'Ha fatto un provino ieri, L'hanno presa e presto sarà una cantante a tutti gli effetti'
'Ma magnifico, sono contento per lei. Realizzerà il suo sogno'.
'Ah proprosito....ti ha parlato bhe ecco....di Andy?' continuai.
' No. Mi ha solo detto che vorebbe che tu la chiamassi. Gli manchi e che ci rivedremo presto tutti e 3'
'Capito'
'Dai non fare il sorriso triste e chiamala non appena puoi. Non puoi ignorarla in eterno...ti comporteresti solo come ha fatto Andy.'
'Sí, hai ragione' la abbracciai e dopodichè ci salutammo.
Prima di tornare a casa decisi di andare a fare un giro nel vecchio quartiere dove abitava Moon.
Non appena davanti alla ex casa della ragazza ora di proprietà dei suoi genitori, una scena mi bloccò.
Cosa ci facevano lí nel vialetto due ambulanze e diverse auto della polizia?
Scesi e corsi verso due poliziotti. Ed ecco quattro paramedici che caricavano due persone sulle ambulanze.
'Circolare. Non c'è niente da vedere.'
intorno a me c'era tutto il vicinato.
I loro volti erano spaventati, come se avessero visto un mostro...un fantasma.
Nessuno spintonava per vedere, erano lí fermi,nessuno fiatava.
Alcune signore piangevano.
Mi sporsi tra i due poliziotti per vedere le cercare di riconoscere le persone che venivano portate via.
Non ci credevo. Erano i genitori di Moon.
'Che è successo?'
'Conosce i due signori?'
'Sono un amico di loro figlia. Non abita con i suoi da tempo ora vive a Los Angeles con il ragazzo. Vi prego ditemi che è successo, non posso non dirlo alla ragazza.'
'Un uomo si è introdotto nel loro soggiorno passando dalla porta sul retro. Era armato e una volta dentro ha sparato al signor Manson. La signora è svenuta. I vicini sentendo lo sparo ci hanno subito contattato e quando siamo arrivati se ne era già andato.'
'Sapete chi è stato?'
'Ancora no.'
Avevo un tremendo sospetto. Mi ritornarono in mente le parole di Moon e quell'uomo dai capelli rossicci.
Se fosse stato lui?
*non può essere evaso...* scacciai dalla mente l'immagine di quel pazzzo e presi il cellulare.
Dovevo avvisare immediatamente la ragazza sulle condizioni dei suoi genitori.
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