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Mi allontano dal suo petto e faccio scivolare le mani fino alle sue guance accarezzandole piano. La sua pelle morbida trema sotto le mie dita fredde.

Cerco il suo sguardo ma è nascosto sotto le ciocche dei suoi capelli bianchi.

"Vieni a casa.." dico insicura.

Mi rivela completamente il volto e non so come reagire quando si palesa un gonfiore violaceo attorno al suo occhio destro che, unito ad un piccolo rivolo di sangue nero sotto il labbro, capisco che qualcosa sia andato storto questa sera.

"Rose." dice infreddolito.

Stringe i denti e lo capisco dal lieve movimento dalla sua mandibola pronunciata.

Cerco la sua mano, nascosta nella tasca della giacca, così da attirarlo insieme a me dentro, al sicuro.

Lo trascino fino al suo letto forse fin troppo faticosamente, con passi silenziosi ma con pensieri rumorosi.

"Che ti prende?" resto in piedi davanti a lui.

È giorni che tengo tutto dentro e qualsiasi cosa adesso potrebbe far scappare via le lacrime dai miei occhi.

"Perché hai quelle ferite?" mi trema la voce, più debole del solito, ma sto davvero facendo di tutto per nascondere il mio malessere e sembrare un minimo matura e sicura di me.

Separa le labbra come per dire qualcosa ma si blocca, l'unica cosa che fa è portare due dita sul suo mento e pulire sbadatamente il suo sangue.

"Cosa hai fatto? Se ti presenti così domani in agenzia.. cosa credi che ti diranno?"

Inclina la testa sul lato e trasforma i suoi occhi in due pozzi di rammarico e timore.

Non sa più parlare.

"Allora? Con chi eri?! Chi ti ha ridotto così?!" sbatto il piede sul pavimento apparentemente infuriata ma segretamente bisognosa di sfogo.

Si copre metà della faccia quasi addolorato.

"Scusa, scusa, io, scusa." si lamenta.

Si alza barcollando e intuisco che sia ubriaco. Forse ha solo paura di dire la cosa sbagliata.

"Vuoi dire qualcosa?" colpisco il suo petto con il palmo per spronarlo a parlarmi.

"Giuro che non sono andato lì, giuro che non ti ho mentito, giuro che non ti prendo in giro!" appoggia la fronte sulla mia e serra gli occhi spaventato.

Ora sento chiaramente l'odore pungente dell'alcool dentro il suo corpo.

"Ma di cosa stai parlando Yoongi?!" non comprendo cosa sta cercando di dirmi, a cosa si riferisca, o per quale motivo sia così disperato. Rinchiudo le sue guance tra le mie mani, troppo piccole per coprire completamente la sua faccia.

"Basta! Non ho fatto niente di male! Niente di male! Non volevo deludere nessuno, tanto meno te." non prova neanche ad aprire gli occhi. Non sta bene per niente, non ha senso ciò che dice ed io non so più come tirarlo fuori da questo suo incubo da sveglio.

"Con chi stai parlando Yoongi? Ti prego rispondi." mi sento debole, quasi inutile e sull'orlo di una crisi isterica.

"Non volevo farti stare male! Non volevo andarmene, Rose! Mi hanno costretto a farlo, Rose, non è colpa mia! Perdonami." inizia a piangere dal nervoso e non so più che cosa fare.

"Io volevo solo essere felice con te, Rose.." tira su col naso e lascia cadere i fiumi di lacrime. Abbassa la voce, ma la mantiene abbastanza alta da colpirmi dritto al petto con forza e senza alcuna prevenzione.

Butterfly 2 || M.Y.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora