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Qualche mese prima..

Jimin Pov.

Resto fermo sopra il letto mentre aspetto il ritorno di Sota.

È settimane che ci penso.

Sono passati un paio d'anni ormai da quando abbiamo avviato questo folle piano. Jin ha fatto davvero ciò che aveva detto: ha fatto credere che dopo il rapimento di Jisoo lui sarebbe tornato in Corea dal suo nascondiglio, ha mandato video, foto, conversazioni false come prova di quella loro inesistente relazione che la ragazza ha, giustamente, continuato a negare.. fino alla morte.. fino alla sua morte.

Tutto questo tempo passato nel silenzio sembra aver distratto tutti quanti, sembra aver distolto i nostri pensieri da Seokjin. Non è più un problema di questa gente, o almeno è quello che percepisco all'interno di quest'ambiente.

Ho riflettuto a lungo e dopo questi anni di vera e propria relazione con Sota mi sento finalmente sicuro e completamente certo che lui tiene a me, come faccio io del resto.

Apre la porta della stanza e torna da me con addosso solo i suoi boxer neri.  Adoro il suo corpo sottile e attraente.

"Jimin." si passa una mano tra i capelli.

Sto sdraiato sulle sue coperte e lo guardo sorridermi accaldato.

"Come ti senti?" si allunga verso di me e mi raggiunge sopra il materasso.

Ci baciamo lentamente per qualche minuto.

Nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di innamorarsi in questo modo.

Ha il meglio di me.

"Io devo rivelarti un paio di cose.." sussurro.

Le sue mani mi accarezzano la schiena dolcemente.

I suoi tatuaggi scuri si muovo mentre contrae i muscoli delle braccia. Questi segni indelebili mi ricordano per un attimo chi ho veramente davanti: il figlio di un capo della mafia giapponese. A volte me ne dimentico. Per me non è un criminale senza cuore, per me è l'amore.

C'è fiducia tra di noi. Non voglio nascondergli nulla della mia vita.

"Parla pure, ti ascolto." mi bacia il collo in piccoli segmenti discontinui.

Gli rivelo tutto, ogni cosa, ogni bugia ed ogni menzogna però senza paura.

"Non volevo mentirti, però, prova a capirmi, ero costretto a farlo."

Resta in silenzio con il volto premuto ancora contro la mia spalla.

"Sai.." comincia.

Sento i brividi lunga il mio corpo. Non capisco cosa voglia dirmi adesso. Forse ho sbagliato.

"A me non è mai importato veramente di questa storia. Non conosco Seokjin, non ho mai avuto a che fare con lui e l'unico motivo per cui io adesso sono coinvolto in questa storia è la precisa richiesta che mi è stata fatta da mio padre.. ma questo già lo sai. Quello che forse non sai è che nella nostra famiglia la fiducia e la fedeltà sono i primi due valori che stanno alla base delle nostre relazioni. Senza queste è inutile portare avanti un accordo. Io ho giurato fedeltà a mio padre, dal primo giorno, lui ha avuto fiducia in me." si alza dal letto e comincia a camminare davanti a me. Il sole filtra dalla finestra e lo colpisce delicatamente.

"Il primo giorno che ci siamo incontrati, Jimin, lo stesso ho fatto io con te. Ti ho chiesto di essere sincero con me, di non mentirmi mai. Eppure l'hai fatto.." mi fulmina con lo sguardo. Lo guardo ancora non abbastanza intimorito ma chiaramente confuso. Non ho il coraggio di interromperlo anche se non sembra arrabbiato. 

Butterfly 2 || M.Y.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora