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"Mi spieghi perché tutta questa eccitazione?" Yoongi resta in piedi in un angolo della stanza. Fermo, immobile, con le braccia incrociate sul petto, si limita a guardarmi mentre mi muovo per la stanza cercando nell'armadio quella gonna che mi piaceva tanto.

"Stanno per arrivare." lo fulmino con lo sguardo.

"Ho capito, ma perché hai voluto che ci fossi anche io? Volevo solo continuare a dormire." mi guarda burbero ma so che non è arrabbiato veramente.

"Voglio solo farle vedere che il mio sogno si è rivelato a pieno. Deve guardarmi ed essere sorpresa di me e di quello che ho fatto in questi anni.. deve vedere che sono felice." mi blocco un attimo per parlargli.

"Come se già non lo sapesse.. lo sa tutta la nazione, vuoi che non lo sappia lei?" solleva le sopracciglia scure.

Alzo le spalle e lo ignoro. Scappo da questa conversazione per raggiungere il salone al piano di sotto.

Sento i suoi passi dietro di me.

"E poi fammi capire cosa dovresti dimostrare, e perché a lei?" la sua voce riecheggia alle mie spalle mentre cerco di allontanarmi più velocemente sulle scale. Quel suo tono così superbo che ho imparato a sopportare.

Mi fermo davanti alla porta d'ingresso. Dietro di me l'enorme salone bianco ed il piano forte di Yoongi.

Stringo la mia alta coda di cavallo e faccio un profondo respiro per appiattire il ventre e raddrizzare le spalle.

Mi volto e lui è lì ancora con la sua domanda ed i suoi pugni chiusi.

"Lisa è stata una persona importante quando andavo all'accademia, le ho parlato spesso del mio obbiettivo e anche a lei sembrava qualcosa di irraggiungibile. Ma.. guardami adesso." stringe le labbra e distoglie lo sguardo per abbottonarsi la giacca blu.

So che dietro questo suo silenzio ci sono i pensieri dei miei attacchi di panico. Basta pensarci, basta!

Cammino verso di lui velocemente provocando un forte rumore con i tacchi sul pavimento.

"Va bene?" chiedo accennando un sorriso e guardando le sue mani ancora concentrate sui bottoni.

Mi studia ancora per qualche secondo.

"Che c'è?" chiedo confusa.

Sbuffa e mi attira al suo petto.

Sento il suo cuore caldo battere.

"Sono così felice, piccola." mi bacia la fronte.

Mi accartoccio tra le sue braccia e chiudo gli occhi serenamente.

"Grazie per tutto quello che fai." sussurro.

"Baciami, stupida." ride.

Spinge le sue labbra sulle mie e sono costretta ad indietreggiare per la sua forza.

Mi stringe i fianchi.

"Perché non hai lasciato che io ti facessi mia questa mattina?" ansima contro la mia bocca.

Mi fa arrossire.

"Non c'era tempo, te l'ho detto." rispondo a fatica.

"Non c'era tempo, mh?" ripete. Mi spinge facendomi sedere sul suo pianoforte, si avvicina intimidatorio e mi morde il collo.

"Dillo che sei solo tanto cattiva con me." il suo respiro si fa pesante e la zona sensibile chiusa tra le sue labbra genera piccole scosse in tutto il mio corpo.

"Non è così." mi difendo.

"No?" si infuria.

Mi solleva velocemente sbattendomi contro lo strumento a pancia in giù.

Butterfly 2 || M.Y.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora