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Jimin Pov.

La serata sta per finire.

Raggiungo Rose prima che arrivi il momento di tornare a casa. Devo distrarla mentre Yoongi parla con Namjoon.

Ho deciso di rivelargli ogni cosa, e non perché ci fosse un urgente bisogno di farlo ma per ragioni che ho ritenute valide. Voglio che sia al corrente di quello che abbiamo e che probabilmente dovremo affrontare, ne ha bisogno e ne ha il diritto. Far sapere la verità a più persone possibili, affidabili ovviamente, spero che aiuti a rendere la situazione più facile.

È tutto nelle mie mani. Lo è sempre stato. Devo stare attento a quello che decido di fare. Jin si è fidato di me, ha creduto che io ce l'avrei potuta fare e questo in un certo modo mi basta per aver fiducia in me stesso.

Mezz'ora più tardi camminiamo verso la macchina di Sota. Prima di salire mi volto e saluto da lontano l'immagine di mia sorella.

Accompagneremo Jungkook alla fermata del bus che lo riporterà all'accademia per poi tornare a casa.

Il mio ragazzo guida tranquillamente con prudenza tra le strade trafficate della città, abbastanza illuminate delle insegne dei negozi ancora aperti.

Nonostante la terribile notizia che ho appreso poco fa, sono riuscito a calmarmi, respirare e riflettere.

Dobbiamo solo stare più attenti, non dobbiamo farci scappare informazioni importanti o compromettenti, dobbiamo solo far in modo che tutto continui in questa maniera, tenere un profilo riservato anche se è complicato.

Devo solo pensare e autoconvincermi che io ho Sota con me. Ha detto che mi proteggerà e io gli devo credere. Non devo andare nel panico. Non posso farlo.

"Non volevo passare per questa strada, cazzo." ringhia Sota di fianco a me.

"Che?" mi guardo attorno, mi risveglio dai miei pensieri e capisco subito dove ci troviamo. Stiamo passando per il quartiere a luci rosse della città e, infatti, le vetrine dei locali sono illuminate da led statici che riportano proprio il colore carminio, simbolo di passione e desiderio.

"Questo dannato navigatore di merda." infuriato tira un pugno all'oggetto causa del suo temporaneo odio.

"Dai, tranquillo." ridacchio divertito dalla sua eccessiva reazione di rabbia.

Restiamo in silenzio mentre percorriamo la via stretta e lunga. Nonostante l'illuminazione abbagliante e la musica coinvolgente proveniente da ogni angolo, le pareti di questi posti trasudano tristezza

Le macchine non sono numerose, ma le poche che ci sono è chiaro che non si trovano qui per caso.

I miei occhi inorridiscono mente guardano figure femminili muoversi nel buio per raggiungere le portiere aperte.

Chissà quanta disperazione, quanta sofferenza e quanto rimpianto hanno provato tutte queste persone. Davvero non hanno trovato altra via di fuga? Davvero non c'è stato nessuno abbastanza vicino a loro pronto a dargli una mano?

Abbiamo abbandonato i quartieri di lusso, dove le persone bevevano champagne in calici dorati attorno ad un pianoforte, e siamo arrivati nei quartieri più deprimenti, depravati, dove la solitudine e la costernazione si incontrano.

Scruto gli sguardi delle persone e provo pietà e afflizione. Non percepisco nessuna forma di felicità.

Perdo il respiro quando mi imbatto negli occhi di una persona a me conosciuta.

Balbetto leggermente ed indico davanti a me quello che sto vedendo.

"Fermati, per favore." dico.

Butterfly 2 || M.Y.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora