capitolo 10

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mi sveglio perché sento una mancanza accanto a me, apro gli occhi e mi stiracchio, davide si è alzato e mi guarda. "giorno" mi dice con voce rauca, "giorno" rispondo accennando un sorriso. "che ore sono?" continuo, "le nove e mezza" fa guardando il cellulare, "dobbiamo andare in studio vero?" gli chiedo. annuisce e mi alzo anche io, prendo un po' di coraggio e gli stampo un bacio sulle labbra come fanno i fidanzati, cioè.. solo ora mi sorge la domanda. ma noi cosa siamo adesso? per ora non voglio causarmi altri problemi quindi decido di aspettare per avere una conferma. fatto sta che ricambia il bacio e scendiamo di sotto, "io mi vado a preparare" gli dico e annuisce, vado di nuovo di sopra e prendo dei vestiti puliti e mi dirigo in bagno. faccio una doccia veloce, mi vesto e mi trucco leggermente. dopo essermi preparata va davide, e quando siamo pronti entrambi andiamo in macchina. arriviamo allo studio ed entriamo, in sala troviamo dani e ci saluta con un sorriso malizioso. "allora, tutto bene?" ci chiede, "mh si tutto bene" risponde davide mostrandogli il terzo dito, lui ride e si alza. "io vado, voi provate ancora il pezzo, tra qualche giorno registriamo" conclude infine dani uscendo dalla porta. "allora iniziamo" dico a davide concentrato a guardare il telefono, penso stia leggendo un messaggio. "davide, ci sei?" faccio dandogli un colpo sulla spalla, "eh? si ok proviamo" fa diventando più freddo, sospiro stranita e come sempre proviamo il pezzo svariate volte. tra sbagli e distrazioni passano ore, "penso abbiamo finito per oggi" fa lui alzandosi, annuisco e usciamo dalla sala tornando in macchina. dopo poco siamo a casa mia ma lui non entra, "che c'è?" lo guardo perplessa, "devo andare da una parte, ci vediamo tra un po'" fa lui con un tono un po' diverso dal solito e lasciandomi un bacio a fior di labbra. non dico nulla ma chiudo la porta mentre lui esce, ma, fortunatamente ho la strana idea di seguirlo. apro la porta e cercando di non farmi vedere mentre è in macchina, prendo il primo taxi a qualche metro dall'auto. "seguite quell'auto" faccio al tassista, anche se mi prenderà per pazza non fa niente, è per una buona causa. dopo averlo seguito per circa 20 minuti si ferma davanti ad un hotel, faccio parcheggiare il taxi e pago, scendendo lentamente sperando che non si accorga di me. entra nell'hotel prendendo l'ascensore per il secondo piano, lo seguo ma correndo sulle le scale per non perderlo di vista. arrivo con il fiatone al secondo piano, vedo che sta bussando ad una porta con il numero 67, apre una persona, penso sia una ragazza. sgrano gli occhi, cosa? è tutto uno scherzo? mi si appannano gli occhi dalla rabbia e quando si chiude la porta mi avvicino alla stanza, noto che c'è una piccola finestra per vedere dentro. impreco sottovoce e comincio a guardare: "quindi ora che cazzo vuoi? spara, perché mi hai fatto venire qui?" dice lui sedendosi sul divanetto, "beh niente, volevo un po' di compagnia e poi..volevo parlarti" fa lei sedendosi proprio sul suo pacco, lui cerca di spostarla ma non ci riesce quindi lascia stare. "lo sai che io ti amo, perché non ci possiamo riprovare?" continua lei facendo il labbruccio da puttana, quello che è appunto. lui sbuffa "quante volte ti devo dire che mi fai schifo?" risponde lui seccato, "oh però quando mi scopavi non ti facevo schifo" afferma lei con una voce arrabbiata. improvvisamente la rabbia e la delusione mi assalgono, si baciano e davide sembra non opporre resistenza, anche se dopo pochissimo si stacca liberandosi dalle sue grinfie. gli occhi mi si velano di lacrime, mi sento scoppiare dentro, mi mordo un labbro sentendomi mancare il fiato. la porta si apre e davide esce, si gira per guardarsi intorno e mi vede, sgrana gli occhi ovviamente sorpreso e mi corre vicino "che ci fai tu qua?" dice lui. mi alzo e con la voce tremante gli rispondo, "mi fai schifo, davvero, non farti più vedere davide. per me sei morto" questo è tutto quello che riesco a dire, sono così debole che non riesco nemmeno a tirargli uno schiaffo. corro subito via e lui mi segue, ma riesco ad essere più veloce di lui ed arrivo alla hall dove esco, "cazzo vieni qua, ti devo spiegare" urla lui inseguendomi, ma non me ne frega. prendo il primo taxi che trovo e torno a casa.

-lo sai che sei uno stronzo? -si ma questo stronzo ti ama.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora