capitolo 29

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non gli rispondo, non so nemmeno cos'ha da dirmi, involontariamente mi scende una lacrima calda che arriva alle labbra, alzo gli occhi al cielo per non far fuoriuscire altre lacrime. mi butto sul divano come sempre, arriva un'altra sua chiamata e stacco, guardo il soffitto bianco come la panna con la testa strapiena di pensieri. la felpa odora di lui, appena respiro per un attimo quel profumo il cuore batte più velocemente, socchiudo gli occhi cercando di liberare la testa..
ma ad un tratto qualcuno bussa alla porta insistentemente, mi alzo con il cuore in gola "oh dio.." sussurro per non farmi sentire tra me e me, guardo dallo spioncino della porta. lo sapevo è davide, continua a bussare, ha le occhiaie e gli occhi iniettati di sangue, le labbra rosse che sembrano quasi sporche di sangue..oppure lo sono. "porca puttana apri ti prego" urla sbattendo le nocche sulla porta, mi passo una mano sul collo non sapendo se aprirgli.. sono troppo confusa ho bisogno di spiegazioni ma allo stesso tempo nella mia mente è in corso uno "shock". "TI PREGO APRI,  CAZZO" dice con la voce roca continuando a tirare dei pugni sulla porta, il mio subconscio sceglie di aprirgli, quindi apro la porta. appena mi vede si avvicina di scatto, sobbalzo e lo osservo meglio in volto, "stai bene vero?" mette le mani sulle mie spalle ed io mi allontano immediatamente chiudendo la porta. "si sto bene e non mi toccare" dico cercando di restare fredda, mi metto davanti a lui incrociando le braccia, "ti prego fammi spiegare non è come sembra", "ah davvero vuoi anche spiegare? pensavo non te ne importasse niente di cosa penso" faccio spallucce guardandolo negli occhi. intravedo qualcosa per cui capisco che devo ascoltarlo nei suoi occhi, ma non me ne importa, "porco dio è ovvio che importa di te, perché non tieni quella bocca chiusa?" impreca quasi scongiurando, "OH MA SE TE NE FOSSE IMPORTATO DI ME IERI MI AVRESTI DETTO QUALCOSA, INVECE NON MI HAI CALCOLATA PER TUTTO IL TEMPO, NON MI HAI CHIESTO NEMMENO DOVE ANDAVO QUANDO SONO USCITA DALLO STUDIO. E TU SAI COME MI SONO SENTITA? UNO SCHIFO, E FORSE È QUELLO CHE SONO FAI BENE SE GUARDI ALTRE RAGAZZE." gli urlo contro togliendomi un peso dallo stomaco, mentre gli occhi mi diventano rossi e lucidi, quando finisco di parlare sento le sue labbra calde sulle mie, provo a staccarmi per non dargli soddisfazione, ma cazzo quanto mi era mancata quella sensazione anche solo per un giorno. quando riesco a respingerlo ho il respiro profondo restando zitta, lui sospira "lo so è stato tutto così strano, ma era per una buona causa. avevo iniziato ad ignorarti, ad essere freddo e a fare finta di nulla per chiederti una cosa proprio oggi, per questo ti avevo chiesto se volevi uscire stasera, ma non pensavo reagissi così". resto ancora in silenzio, non so cosa dire, mi tocco le labbra con le dita.. "io..non lo sapevo" cerco di non incontrare il suo sguardo diventando rossa dall'imbarazzo. fin quando non lo vedo inginocchiarsi ai miei piedi e prendere qualcosa dalla tasca dei pantaloni, oddio.. oddio.. mi metto le mani davanti alla bocca..
"non ti chiedo nient'altro, solo questo" dice aprendo la scatolina contenente un anello "mi vuoi sposare?" domanda guardandomi più serio che mai. un sorriso a trentadue denti mi appare sul volto e gli occhi mi diventano lucidi nuovamente, ma stavolta di felicità, "MA CHE DOMANDE SONO? È OVVIO" urlo saltandogli addosso, lui ridacchia leggermente prendendomi, e velocemente mi mette l'anello al dito. lo stringo forte a me come non ho mai fatto, lui mi prende in braccio facendomi allacciare le gambe al suo bacino, mi avvicino alle sue labbra "mi sei mancato" sussurro prima di baciarlo dolcemente. ricambia con passione il bacio chiedendomi l'accesso con la lingua, lo lascio fare e lui esplora la mia bocca, appena si stacca la sua saliva finisce sul mio collo. non dico niente e mi godo il momento fin quando non intrufola una mano nei miei slip, sgrano abbastanza gli occhi ricordando le raccomandazioni della ginecologa "davide..lo sai che non possiamo" gli ricordo a bassa voce sperando di non rovinare il momento. "non mi interessa, ho un fottuto bisogno di prenderti sul tavolo, sul letto dei tuoi o perfino sul lavandino" mi risponde con una voce roca ma allo stesso tempo sensuale da far paura, mi mordo un labbro terribilmente eccitata da quell'idea. "mi prendi da dietro però" faccio prendendolo per mano e portandolo in camera dei miei, mi stendo sul letto e lui si mette sopra di me attento a non farmi male.
⚠️ATTENZIONE, PARTE HOT⚠️
mi sfila velocemente gli indumenti, si può vedere dai suoi pantaloni l'erezione, sposto lo sguardo dagli occhi al pacco. "bello spettacolo" ridacchio mentre mi sfila il reggiseno e lecca con la punta della lingua il seno, sospiro di piacere. dopo un po' ribalto la situazione togliendogli tutto tranne i boxer, "fai presto, mi torturi così piccola" si tortura il labbro inferiore rendendolo più rosso di com'era prima. faccio movimenti circolari con la mano sul suo membro, intanto lui ansima piano, appena gli tolgo anche i boxer lui mi afferra per i fianchi, "stai ferma" sussurra appena mi metto in posizione. entra dentro di me lentamente, non avevo mai provato questa sensazione prima, non l'avevamo mai fatto avendo sempre l'occasione di farlo davanti, "oddio davide" gemo per il dolore iniziale. "shh calma piccola" dice mordicchiandomi la schiena, emetto qualche verso quando comincia a fare FUORI E DENTRO (AHAHAH CAPITE), per un po' di tempo sento abbastanza dolore..ma fortunatamente ad un tratto il dolore si placa lentamente, lasciando spazio al piacere. "oh mio dio vai più veloce" gli dico in preda all'orgasmo, lui mi accontenta aumentando le spinte. quando sento le gambe irrigidirsi mi mordo con violenza un labbro, "sto p-per.." neanche a dirlo che lui viene dentro di me, dopo qualche secondo vengo anche io e respiro irregolarmente. lui mi guarda premendo le labbra sulle mie, ricambio facendolo uscire da me, quando ci stacchiamo mi metto sotto le coperte e lui si stende accanto a me. "non è che i tuoi ci ammazzano domani mattina piccola?" chiede lui facendomi accoccolare sul suo petto, "non ci saranno almeno per un'altra settimana" rispondo sbadigliando, "lo sai che ti amo vero piccola?" mi accarezza i capelli delicatamente. "lo so e ti amo anche io" gli sorrido prima di chiudere gli occhi.
IL GIORNO DOPO
una forte luce mi penetra negli occhi, li apro immediatamente, è la luce del sole che proviene dalla finestra, guardo il mio ragazzo dormire ancora beatamente. lo osservo per qualche secondo, per poi dirigermi senza fare troppo rumore nella mia vecchia camera, lì c'è sicuramente qualcosa da mettermi. infatti apro l'armadio e prendo dei vestiti e dell'intimo pulito, dopo di questo vado in bagno, apro l'acqua della vasca facendola diventare bollente. "sono proprio orrenda" penso tra me e me guardandomi allo specchio mentre mi sfilo gli indumenti, sospiro ed entro nella vasca. i miei lineamenti si rilassano e resto lì ad occhi socchiusi per un bel po' di tempo, quando l'acqua diventa tiepida comincio finalmente a lavarmi spalmando il bagnoschiuma sul mio corpo. appena ho finito esco gocciolante dalla vasca e afferro subito l'accappatoio..

-lo sai che sei uno stronzo? -si ma questo stronzo ti ama.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora