capitolo 26

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(la foto che ho messo qui sopra, è per farvi capire com'è la ragazza della storia, eh si quello è proprio davide qualche anno fa senza farlo apposta haha. detto questo godetevi il capitolo❤️)

⚠️ATTENZIONE, PARTE HOT⚠️
lui mi guarda ora del tutto perplesso ma dopo qualche secondo si morde un labbro, "non qui, ci scoprirebbero" sussurra imitandomi ripetendo quello che ho detto ieri. "idiota" dico ridendo leggermente, mettendomi a cavalcioni su di lui che si trova appoggiato con la schiena sulla testiera del letto, mi sporgo a baciarlo e lui ricambia e approfondisce il bacio con la lingua. subito dopo mi stacco facendomi spazio tra le sue gambe, sbottono i jeans e abbasso la cerniera e lui sospira. "che c'è?" dico a bassa voce sperando che in nessuna delle stanze accanto ci sentano, "mi stai torturando così però" fa riferendosi alla mia lentezza. "calmati, vado piano" ridacchio togliendogli finalmente i pantaloni, tocco il suo pacco dai boxer con una lentezza esasperante, lui emette qualche verso e ridacchio ancora una volta. mi avvicino di più a lui cominciando a strusciarmi, appoggia le mani sui miei fianchi spronandomi ad andare più veloce, riesco a sentire la sua eccitazione quasi dentro di me se non fosse per i vestiti che indosso. improvvisamente mi fermo e mi rimetto tra le sue gambe, "che stronza" sbuffa divertito passandomi una mano sul seno, "stai zitto" faccio tirandogli i boxer gettandoli per terra. sospira di sollievo e lo prendo in mano facendo su e giù, ansima lievemente e gli tappo la bocca baciandolo per non farci sentire da nessuno. continuo più velocemente e quando senza fiato mi allontano dalle sue labbra porto la bocca attorno al suo.., lo torturo con la lingua bagnandolo del tutto. "cazzo" sussurra tra i gemiti che cerco di non fargli fare, ma invano, più vado veloce e più geme rumorosamente. "ti sto per venire in bocca piccola" e dopo qualche secondo tutto il liquido fuoriesce, lo ingoio senza fare troppe storie. non dico che è buono, è un po' appiccicoso e amaro però tanto ci sono abituata. prima ancora di staccarmi dal suo.. bussano alla porta, sgrano gli occhi mettendomi all'istante seduta "che cazzo facciamo?" sussurra lui spaventato ancora con la voce tremante a causa dei gemiti. gli passo i boxer e i jeans che avevo buttato a terra, li indossa subito mentre bussano ancora alla porta, io mi pulisco le labbra ancora umide e appena davide si è rivestito apro la porta chiusa a chiave.
è una donna che suppongo sia una dottoressa, ha i capelli castani che arrivano alla spalla ed è perfino più bassa di me. mi sorride e fa per entrare nella stanza, "buongiorno, allora come si sente?" mi chiede lanciando poi uno sguardo al mio ragazzo seduto sul letto, "mi sento molto bene, grazie" rispondo cercando di fare un sorriso credibile. sono abbastanza irritata..volevo continuare a fare quello che stavo facendo in realtà..
"bene, allora la dimettiamo subito, mi raccomando stia attenta a non stressarsi troppo" annuncia prima di uscire dalla porta con una fitta lista di fogli tra le braccia. sospiro di sollievo richiudendo la porta, "allora andiamo" dice e io annuisco afferrando i vestiti di ieri. mi tolgo il camice d'ospedale e davide mi osserva quasi sbavando, "non ti è bastato?" dico ridacchiando mentre rimango con l'intimo nero di pizzo. "non mi sazio mai di te" ridacchia anche lui buttandosi sul letto, indosso in fretta la felpa viola con i jeans e le scarpe. mi avvicino allo specchio infondo alla stanza cercando di sistemare i capelli ormai tutti scompigliati e sbuffo quando non ci riesco, "ma che palle" dico cantando mentre poso lo sguardo su davide che appena sente la frase mi sorride. "possiamo andare, sono pronta", lui si alza dal letto prendendo i nostri cellulari e poi usciamo dalla stanza. mi guardo intorno per vedere se magari c'è qualcuno che conosco per l'ospedale ma niente, i corridoi sono deserti e si sente solo la voce di qualche medico che prescrive una terapia. finalmente usciamo anche dall'ospedale e ci dirigiamo in macchina, "dove andiamo adesso?" chiedo stringendomi nella felpa, "se sei stanca andiamo a casa" risponde lui accendendo i riscaldamenti e mi spunta un sorriso al ricordo. "come ai vecchi tempi?", "come ai vecchi tempi" sorride anche lui capendo cosa intendo e mi bacia la fronte. "sei più bello quando sorridi, comunque si sono un po' stanca, ma a proposito. tu sei stato sveglio tutta la notte per starmi accanto e non sei stanco?" gli reclamo abbastanza mortificata, non voglio che per colpa mia debba sempre "soffrire".
"sta tranquilla, beh però un po' sono stanco a dire la verità" risponde semplicemente mentre poso un attimo lo sguardo sul tragitto che scorre velocemente dal finestrino, "mi dispiace, è sempre per colpa mia" sbuffo roteando gli occhi dispiaciuta. "che cretina che sei" ridacchia sporgendosi a stamparmi un bacio, ricambio con un leggero sorriso stampato sul viso. dopo circa dieci minuti buoni arriviamo a casa, chiudo la porta e vado in camera nostra seguita dal mio ragazzo, apro l'armadio rubando una sua felpa grigia che per me è enorme, ride vedendo il mio gesto ma ormai è abituato. lui si mette dei pantaloni grigi della tuta con una semplice felpa, mi dirigo in cucina e prendo un sacco di cose da mangiare, nutella, popcorn, biscotti ecc. e poi prendo una coperta. "vieni?" dico facendogli il labbruccio entrando nel salotto, poggio tutte le cose sul divano e quando arriva anche lui prendo la coperta mettendola addosso ad entrambi. mi appoggio al suo petto e lui mi accarezza dolcemente i capelli giocherellandoci, "mi è venuta un'idea!" dico improvvisamente sobbalzando. "cosa?" fa lui scrutandomi, "perché domani non diamo un appuntamento ai nostri fan in piazza duomo, non un firmacopie o nessuna cosa del genere, solo per salutarli e fargli vedere che stiamo bene entrambi!" propongo più entusiasta del solito. "cazzo si, che trovata, le pensi tutte tu" accenna una risata, corro a prendere i nostri telefoni per annunciarlo ai nostri fan. scriviamo entrambi un post su instagram dove lo annunciamo, successivamente telefoniamo alla nostra casa discografica per organizzare "l'evento". dopo circa mezz'ora finalmente abbiamo finito di preparare tutto e sospiro di sollievo, mi appoggio nuovamente al petto di davide prendendo la sua mano, "adesso però vediamo qualcosa su netflix" dico accendendo la tv e prendendo tutte le schifezze. decidiamo di vedere il primo film che capita, iniziando a mangiare tutto.

-lo sai che sei uno stronzo? -si ma questo stronzo ti ama.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora