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Wonder vide Alexander a terra il giorno della battaglia, sentì un forte dolore di pentimento al petto, il respiro e il cuore del piccolo si stavano fermando.

Non voleva la sua morte, non era quello che voleva.

Si voltò disse qualcosa alla vampira, ma non lo liberava.

Doveva fare qualcosa, il giovane stava per morire, ed era la sua unica speranza.

Vide il puledro correre addosso alla vampira e la bolla in cui era, svanire, corse dall'omega, lo prese fra le braccia mettendogli una mano sul cuore ed infondendogli energia, e sparendo.

Ricomparve in uno dei suoi rifugi.

Posò Alexander su un giaciglio e tenne la mano posata ancora sul corpo, sul cuore.

Vedeva una lieve luce sprigionarsi dalla mano. E un lieve sospiro uscirgli dalle labbra.

-Avanti piccolo, devi riprenderti...per tuo figlio, senti come è forte...senti che vuole nascere e conoscervi...devi reagire!-

Le parole erano accompagnate da una voce carica di emozione. -Devi farcela, ti prego...sei l'unico che ha capito il mio dolore...oltre a lei...-

Vide altre immagini dove dopo 3 giorni lo stregone, ora riusciva ad allontanarsi qualche ora prima di "nutrirlo" di quell'energia.

Sentiva la stanchezza invadergli il corpo, e alle volte la mente. Sognando la draghessa.

La lieve voce di Alexander gli fece scendere una lacrima.-Wo...Wonder...sta...soffrendo...- Mormorò la voce debole.

-Sì, piccolo, soffre...come soffri tu...devi farcela, cosi non soffrirete più...-

Gli occhi chiusi del piccolo che sospirava sereno nel giaciglio.

Altre immagini dei giorni seguenti dove per qualche istante Alexander aveva anche aperto gli occhi.Per poi risprofondare nel sonno.

Altra energia nutriva quel corpo, che ne consumava per due.

Non avrebbe piu fatto del male, non poteva farne più.

Per Crystal, per quella creatura che aveva davanti e una piu piccola che stava crescendo nel suo ventre.

Sfiorò il ventre del piccolo, ascoltando il battito del cuore di quel corpicino che giorno dopo giorno si stava formando.

Erano così belle le creature in fase di creazione, di vita e nascita.

Scientificamente erano cellule che si moltiplicavano, ma erano vive, creature uniche, vite.

Sorrise alla creatura che sarebbe nata.

-Ehi piccolo...diglielo tu alla tua mamma che deve riprendersi...dovete tornare dal tuo papà...-

Un moto di tenerezza lo prese al livello del cuore. Guardò Alexander che aveva aperto gli occhi e gli sorrideva.

-Quindi non sei del tutto stronzo...-

Naxos per la prima volta in vita sua scoppiò a ridere, mentre sul volto di Wonder si formava un dolce sorriso.

-Mi dispiace...-

-Fammi tornare dal mio fidanzato, e ti perdonerò di essere uno stronzo...-

Wonder sorrise, lo aveva chiamato "fidanzato".

OMEGAVERSE 3  *MARVELLOUS*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora