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Frank guardò i suoi amici per poi posare i suoi occhi sulla figura minuta accanto a Wonder. Spalancò gli occhi sorpreso dal lampo viola che vide in quegli occhi. E gli si avvicinò lento.

Alexander lo guardava dritto negli occhi senza mai abbassare lo sguardo, più incuriosito che altro.

L'alto Sigma posò una mano sulla fronte del piccolo omega. Evitando di ascoltare il basso ringhio di Wonder accanto a loro.

-Silver...Crystal...Cassiopea...-Mormorò il piccolo.

Frank annuì. -Chi è lo stregone, Alexander?-

L'omega ebbe un guizzo di paura negli occhi che poi si tinsero di viola.

-Lui non ha nome...né razza...-Ringhiò, infine aveva i canini fuori come a proteggersi dalle sue stesse parole.

-Come si fa chiamare qui?- Continuò Frank.

Alexander ritirò i canini ansimando. Guardò Wonder, studiando le sue reazioni. L'Alpha lo guardava con amore, stringendogli la mano e infondendogli coraggio.

L'omega sorrise. -Qui, ha un nome. Ma è raro qualcuno lo pronunci...-

-Puoi dirlo a noi?- Chiese ancora Frank.

Alexander annuì.

Aprì la bocca, ma un grido dall'alto lo fermò.

-Non dirlo!- Silver atterrò vicino a loro facendo tremare la terra.

Alexander si spaventò, nascondendosi dietro a Wonder e tremando.

-Non dirlo, piccolo...non ancora...-Addolcì la voce il drago.

Trasformandosi e piegandosi sulle ginocchia vicino a Wonder. -Scusa se ho gridato...non volevo spaventarti...sai chi sono...-

Alexander spostò piano la testa e guardò il drago. -Silver...-

L'altro annuì, allungò una mano che il piccolo prese e la portò sulla sua fronte. Gli occhi dell'omega da blu divennero viola e da viola bianchi iridescenti come quelli del drago.

Quando staccò la mano cadde indietro e Wonder lo prese al volo.

-Cosa è successo? Che gli hai fatto?-

Josh mise una mano sulla spalla del fratello. -Portalo in camera Wonder...quando si risveglierà sarà tutto a posto...-

L'Alpha corrugò la fronte ma portò il suo compagno nella loro stanza.

Dormivano insieme da quando era arrivato, 5 giorni prima. Dormivano e si coccolavano, come era successo nella stalla. Wonder non aveva voluto prendere ancora totalmente possesso del suo piccolo amore. Non finché non fosse stato in grado di comprenderlo perfettamente.

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Posò Alexander piano sul letto e dopo averlo coperto gli si mise vicino.

Moris aveva detto che il fratello, vicino a lui, stava cambiando, migliorando, come mai in 4 anni aveva visto.

Wonder aveva solo paura, non era ancora entrato in calore, e di solito succedeva presto, ma secondo le parole del fratello, l'omega non era mai entrato in calore, dopo il suo cambiamento.

Lo tenne stretto fra le sue braccia, ascoltando il suo respiro tranquillo. Fissava i lineamenti del suo mate, così dolci, così perfetti, sembrava un cherubino, un piccolo angelo che gli aveva rubato il cuore.

Alle volte lo lasciava che si trasformasse in lupo, e lo portava a giocare nel bosco, rideva quando gli faceva dei finti agguati per poi leccarlo e strofinarsi sul suo Alpha.

Quando vide le palpebre del suo mate tremolare, e lentamente aprirsi, lui era là che lo guardava con amore.

-Dylan...-Mormorò Alexander.

-Sai il mio vero nome...come?-

-Lo so da 4 anni...da 4 anni bloccato nella mia mente...- Gli rispose sorridendo l'omega.

-Silver...?-

-Mi ha restituito la lucidità...rimarrò comunque un strano miscuglio fra Omega e Sigma...ma ora mente e corpo sono una cosa unica...con il mio cuore e la mia anima...che appartengono a te...-Disse infine arrossendo.

Wonder sorrise avvicinandosi a lui e strofinando il suo naso sul suo collo.

-Un bacio...-Gli chiese Alexander.

L'altro sorrise sospirando lievemente. -Non ci fermeremo solo a quello...-

-Lo so...-

Wonder lentamente scese con il viso sulle sue labbra, baciandolo con delicatezza, lasciando posto poi alla passione, permettendo al fuoco che divorava entrambi, di bruciare libero.

Spogliò il suo compagno baciandogli tutto il corpo, leccando ogni centimetro. Spogliò anche se stesso, e poi sentì, il suo profumo, il suo odore, che lo inebriava. Che lo mandava completamente in tilt.

-Sei...sei...-

L'altro annuì. -In calore...sì...-Ansimò.

Wonder emise un gemito, toccando il suo omega sentì che rilasciava umori dal suo orifizio, e dovette concentrarsi per non venire senza toccarsi o esser toccato.

Scese con la testa fra le gambe del piccolo. Leccò, baciò e succhiò il suo membro , per poi scendere con la lingua, leccando e succhiando prima le palle e poi scendere ancora fino ad arrivare al suo orifizio pieno di umori, che lo mandarono in estasi.

Lo leccò prendendo ogni stilla di umore che usciva da lui, per poi infilare la lingua in quell'orifizio che lo stava facendo impazzire.

-Dylan...ti prego...- Alexander emise dei gemiti, e il suo nome, il suo vero nome pronunciato con quel tono lo stava mandando in tilt.

Mise una mano sul suo orifizio, mentre passava le labbra sul suo membro duro. Infilò un dito, e poi un secondo, lentamente muovendo e rigirandole, infilò anche un terzo dito allargando e preparando il suo amore ad un invasione che per qualche momento gli avrebbe fatto male.

-Ora, Dylan...ora...ti prego...- Alexander ansimava e gemeva sempre di più, muovendo il bacino su e giù.

Wonder si spostò fra le gambe del suo omega, posando la punta del suo membro su quell'apertura da cui uscivano ancora umori. Bagnò il suo pene e lo mosse piano. Facendo gemere di più il suo compagno.Entrò con la punta. Lo sentì fremere, tremare ma non di dolore, non ancora. Entrò piano lento e gli sembrava di impazzire, tanto calore e quelle morbide pareti strette e umide che lo stringevano. Entrò tutto. In una tortura che lasciò entrambi senza fiato.

Quando sentì che Alexander si rilassava sotto i suoi baci e le sue carezze, iniziò a muoversi, lento fuori e dentro di lui. Lo vide inarcare la schiena mentre spalancava le labbra in un gemito di piacere puro.

Si mosse avanti, sempre più veloce, sempre più con un urgenza di farlo suo pienamente e totalmente. Alexander piegò il collo dandogli libero accesso a ciò che li avrebbe uniti per il resto delle loro vite.

E quando entrambi esplosero, Wonder morse il suo mate, ed ebbero un secondo orgasmo, insieme, violento, estasi pura, come se mai prima di quel momento avessero vissuto, o respirato.

I cuori di entrambi battevano frenetici nelle casse toraciche allo stesso ritmo. Wonder leccò la ferita sul collo del suo compagno. E poi lo baciò, aveva ancora i canini, fuori dalle labbra, non riusciva a farli rientrare, dopo quel momento di pura estasi.

Alexander lo baciò, leccò i denti del suo compagno, rimase avvinghiato a lui, tremando ancora dal piacere che avevano condiviso.

Dall'amore che era nato, anche nella confusione mentale che provava prima, e che il suo compagno aveva rimesso in ordine, ancora prima di Silver.

Il drago gli aveva dato modo di esprimersi, ma lui era già consapevole di ciò che lo circondava quando vicino a sé c'era Dylan.

Gli piaceva chiamarlo con il suo nome, e sapeva che a lui faceva effetto, che lo chiamasse così.

OMEGAVERSE 3  *MARVELLOUS*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora