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Wonder era a terra in ginocchio, si teneva le mani sul petto. Gli mancava il respiro.

-Alexander...-Mormorò, sentendo una fitta lancinante al cuore. Guardò Silver che teneva Crystal fra le braccia.-Silver...vai...a casa...-Ansimò, continuando a tenere la mano premuta sul cuore. -È successo qualcosa...Alexander...Ci pensiamo noi e Cassiopea, a lei...ti prego...Silver...-Gli disse con le lacrime agli occhi.

Il drago annuì, posò piano la figlia vicino a Wonder, e con un grido, si alzò in volo seguito da tutti gli altri draghi.

-È con lui...-Mormorò Crystal con gli occhi chiusi. -Alexander è con lui...con Naxos...-

-Sta...sta bene?- le chiese con quel dolore più intenso al cuore.

Crystal non rispose.

-Ti prego devo saperlo...-La draghessa lentamente sollevò le palpebre, guardò Wonder.

-È morto...-

Wonder urlò di dolore, un dolore così forte che lo sentirono tutti. Risvegliò quelli soggiogati, e fece fremere chi era vicino a lui.

Lacrime copiose, lunghe, fra singhiozzi, lo scuotevano. Aveva chiuso gli occhi cercando nella mente l'immagine di lui quando lo aveva visto la prima volta, che giocava al fiumiciattolo con l'acqua. Strinse quel ricordo nella sua mente, vi si aggrappò con tutte le sue forze, e poi il buio lo avvolse.

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Si era svegliato a casa, nel suo letto, c'era silenzio. Qualche lieve passo ogni tanto, li sentiva, sentiva tutti, sentiva i loro odori, la loro preoccupazione.

Mise il naso nel cuscino aspirando ancora l'odore di Alexander. Erano passati 15 giorni, nei quali non aveva mai voluto abbandonare il suo letto. Gli era stato raccontato cosa era successo, di come Marvellous aveva fatto in modo di liberare lo stregone, e di come poi era scomparso con il corpo di Alexander.

Nemmeno quello gli aveva lasciato. Lo aveva ucciso, gli aveva levato il suo mate...e il loro figlio...la creatura frutto dell'amore, e della protezione dei draghi.

Posò di nuovo la testa sul cuscino del suo amore. Sorrise mentre chiudeva gli occhi e lo immaginava ancora accanto a se, che facevano mille progetti, che parlavano del bambino, e di quando gli avrebbe insegnato ad andare a cavallo.

Si passò una mano sugli occhi...scesero altre lacrime, altro dolore liquido che usciva dal suo corpo.

Come sarebbe stato il suo futuro senza il suo compagno? Senza ciò che lo rendeva vivo? Perché lo stregone gli aveva fatto questo? Per vendetta? Che razza di creatura era da prendersela con un piccolo omega? Wonder strinse gli occhi, era anche un sigma.

Sospirò e si alzò dal letto, tanto non avrebbe dormito nemmeno quella notte. Si mise davanti la finestra guardando la luna. Chiedendo per l'ennesima volta alla Dea, del perché, perché il suo Alexander non c'era più, perché non gli permetteva di morire anche a lui? Perché?

Si prese la testa fra le mani accucciandosi a terra. Altre lacrime, altri ricordi. Prima di partire gli aveva chiesto di sposarlo, non era di tradizione dei branchi di lupi, ma era qualcosa nata dai suoi genitori...un matrimonio anche per gli umani, un tempo meno permissivi in certe cose, ora piu liberali.

Guardò il cerchietto di platino con un brillantino, che a lui stava sul mignolo.

L'anello di fidanzamento che Alexander gli aveva detto di tenere fino al suo ritorno a casa, e solo allora lo avrebbe indossato. E poi si sarebbero sposati.

Ma era andato tutto storto. Essendo successo tutto di giorno i vampiri erano riusciti a fare ben poco. E quello ne era il risultato.

Il cuore gli batteva impazzito nel petto, la mente si stava spezzando, e l'anima era morta.

Cercò di rimettersi in piedi ma scivolò a carponi verso il letto, rimettendosi di nuovo sopra e respirando ancora un poco dell'odore di Alexander.

OMEGAVERSE 3  *MARVELLOUS*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora