Prologo

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«Spegnete il fuoco!» «Jennie, fai il tuo lavoro! devi calmarla, sei la sua balia!»

Le fiamme divampavano nella stanza del castello, riempiendola di fumo. Lo stemma della casa reale cucito sulle tende rosse veniva bruciato assieme ai vecchi mobili in legno, impedendo di raggiungere la finestra per poter far uscire il fumo che li soffocava. All'interno, cinque persone di cui una bambina piccola. Molto piccola. Lei era la causa del casino creatosi. Quella bambina, figlia dei sovrani, aveva manifestato la sua magia prima del previsto, appiccando inconsciamente l'incendio. Speravano solo che qualche domestico arrivasse in fretta con dell'acqua, ma andò ancora meglio. Un ragazzo in armatura entrò di corsa. Un getto d'acqua partì dalle sue mani, spegnendo in fretta le fiamme, permettendo così alla balia di correre ad aprire la finestra.
«Vostra altezza, posso?» domandò un ragazzo che era entrato insieme al soldato.
«Spero tu sia in grado di calmarla, Baekhyun!» rispose il sovrano massaggiandosi le tempie. La bambina piangeva e le grida erano acute, iniziando a farlo irritare. Non voleva proprio saperne di calmarsi. Baekhyun si avvicinò prendendola dalle braccia della regina. «Minjee, ehi Minjee perché piangi? Sei una brava bambina, cosa succede? Non piangere, guarda qui.» parlò con dolcezza, creando poi una piccola sfera luminosa sull'indice della propria mano e facendola ondeggiare davanti a lei che la osservò curiosa, smettendo immediatamente di piangere. A questo punto, Baekhyun si rese conto di avere la sua più completa attenzione, per cui sdoppiò la sfera una volta, due, tre e quattro, fino a quando questa non esplose in tanti piccoli punti luminosi. Un sorriso comparve sul volto innocente di Minjee, che iniziò a battere le piccole manine.
«Finalmente... ti ringrazio Baekhyun, non sapevamo più come farla smettere!» si avvicinò la regina, con un bambino più grande accanto che le stringeva il vestito fra le mani, nascondendosi leggermente dietro le sue gambe. «Yugyeom e Minjee stavano giocando con la balia, ma all'improvviso mia figlia ha iniziato ad appiccare il fuoco senza rendersene conto.»
«Gn...hyu...»
Il piccolo mugugno della bambina attirò l'attenzione dei presenti, mentre sventolava le piccola manine paffute sulla faccia di Baekhyun, attirando così la sua attenzione.
«K-kyun!»
La madre si avvicinò lentamente, osservandola sorridendo. «Sta dicendo...»
«B-Baek-hyun!» esclamò la piccola ridendo e battendo la manina sulla guancia di Baekhyun.
«Ha detto la sua prima parola!» disse entusiasta la regina, sorridendo ampiamente. «Piccolina mia, dillo ancora: Baekhyun.»
«Baek-hyun!» disse nuovamente, facendo sorridere il ragazzo che la teneva fra le braccia.
«Baekhyun, so che può essere una domanda insolita, ma vorrei che tu sia la nuova balia per mia figlia. Potresti essere l'unico in grado di tenerla a bada, dato che non vuole saperne nemmeno di noi.» parlò il re.

«'L'unico in grado di tenerla a bada' disse il re sedici anni fa!» borbottò Baekhyun, scimmiottando la voce del sovrano. Aveva un cipiglio in viso, mentre percorreva i corridoi del palazzo. «Baggianate, se così fosse non dovrei cercarla. Quella ragazza mi farà invecchiare giovane, e il re voleva solo sbarazzarsene.»
«Problemi con mia sorella?» chiese Yugyeom, cogliandolo di sorpresa e facendolo sobbalzare. Era troppo assorto nel suo monologo, per notare che Yugyeom gli si era avvicinato e lo stava ascoltando borbottare fra sé e sé.
«Principe Yugyeom! Sì, Minjee è sparita proprio prima di iniziare la lezione di storia della magia.» rispose. «Mi resta solo una stanza da guardare, non può essere che lì dentro.»
«Buona fortuna!» esclamò Yugyeom, cambiando direzione e dirigendosi nei giardini del palazzo, mentre l'altro si precipitò alle scale che portavano al piano superiore del palazzo. Una volta in cima, percorse il corridoio alla sua destra, svoltando poi a destra una volta infondo. L'ultima camera era proprio quella di Minjee. Senza pensarci due volte, spalancò la porta notando però chela stanza era completamente vuota. Ma non si sarebbe fatto ingannare così, aveva setacciato tutto il palazzo, doveva per forza essere lì.
«Minjee, so benissimo che sei qui, avanti esci.» disse picchiettando insistentemente a terra col piede. Aveva una mano sul fianco mentre fissava le ante dell'armadio in attesa che si aprissero, ma niente. A quel punto, Baekhyun sospirò alzando gli occhi al cielo con aria scocciata. Entrò in camera mettendosi davanti all'armadio e schioccò le dita. Una pallina luminosa apparve all'interno dell'armadio. Si poteva vedere quanto fosse intensa dalle fessure da cui la luce fuoriusciva. Infatti poco dopo le ante si spalancarono e una ragazza cadde sul pavimento con un forte tonfo.
«I miei occhi! Va bene, va bene hai vinto!»
I lunghi capelli corvini le caddero davanti al viso. Alcune ciocche lo coprivano parzialmente oscurandole la vista già sfocata a causa della luce. Era abbastanza magra e arrivava forse al metro e sessanta. Le labbra un po' carnose e il naso dritto.
Quando la sua vista tornò normale, vide la sua balia che la fissava dall'alto con un sorriso vittorioso. «Ancora cerchi di metterti contro di me? Io ti troverò ovunque.»
Lei si alzò, guardandolo con sguardo di sfida. «E se dovessero rapirmi?»
La sua vista era ancora leggermente offuscata, e dovette strofinare i suoi occhi scuri e sbattere un paio di volte le palpebre per riuscire a mettere bene a fuoco.
«Byun Baekhyun ti troverà comunque, signorina.» replicò il giovane adulto, colpendole la punta del naso con l'indice della mano. «E ora vedi di sbrigarti, la signorina Jieun sta arrivando, non vorrai arrivare in ritardo, vero?»
«Jieun è mia cugina, dovresti smetterla di parlare così formalmente di lei, quando non lo fai mai con me.» ribatté Minjee alzando gli occhi al cielo. Seguita da Baekhyun, uscì dalla porta raggiungendo il corridoio.
Alle sue spalle, lui emise una lieve risata. «Credimi, la cosa è diversa.»
«Non vedo il motivo. Sei di famiglia anche tu dopotutto, mi hai cresciuto. Sai che la persona che sono lo devo a te.» rispose e lasciandolo spiazzato. Non era la prima volta che Minjee diceva una frase del genere, anzi, teneva sempre a ricordare a Baekhyun quanto gli fosse riconoscente per tutto quello che aveva sempre fatto per lei durante quegli anni. Baekhyun l'aveva cresciuta. Baekhyun era quello che le cambiava i pannolini, preparava i biberon col latte, la cullava per dormire. Era lui che c'era quando aveva imparato a camminare, lui gli aveva insegnato a leggere e le raccontava le favole della buonanotte. Era sempre lui che le aveva insegnato ad andare in bicicletta e a controllare la sua magia. Ogni volta che la sentiva dire qualcosa del genere, il cuore di Baekhyun si riempiva di tenerezza. La ragazza non aveva idea del peso che quelle parole avevano per la sua balia.

𝙈𝙄𝙉𝙏: 𝐑𝐞𝐰𝐫𝐢𝐭𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora