"How many times are you gonna try to shut me out?
I told you once, told you twice, I ain't gonna turn back around
You can say whatever, try to mess with me
I don't care, I'm not scared."
La sera precedente, Hyunjin, Jieun e Minjee non si erano presentati nemmeno a cena. O meglio, Minjee l'aveva richiesta in camera -di suo fratello-, mentre gli altri due erano tornati a casa sul tardi.
Il piano di oggi? Aggirare Mingi e il suo gruppo il più possibile. O almeno era quello che Minjee aveva programmato, se non fosse stato per Felix in camera sua, seduto accanto a lei sul materasso.
«Ti ho già detto che con lui non ci parlo. Lix, io speravo davvero che lui tornasse, ma quando l'ho avuto davanti ieri... avrei preferito non rivederlo.»
«Ti prego ieri a pranzo, tuo fratello ed io l'abbiamo ascoltato e dovresti farlo anche tu. Non è di sicuro perdonabile, ma è la spiegazione che aspetti da anni.»
«Hai già parlato con Hyunjin e Jieun?» chiese Minjee. Felix non aveva tutti i torti; poteva ascoltare le sue patetiche spiegazioni e poi ignorarlo per il resto del tempo.
«Con Jieun ci sta andando a parlare tuo fratello. Per quanto riguarda Hyunjin, ci sta andando Seungmin. L'abbiamo messo al corrente di tutto la sera a cena. Hyunjin è rimasto chiuso in piscina fino all'ora in cui doveva tornare a casa, mentre Jieun è uscita dalla tua camera attraverso la finestra. L'ha vista Jisung, mentre usava il vento per calarsi lentamente a terra.» spiegò seduto accanto all'amica. Minjee quasi rise. Pur di non incontrare Mingi, quella pazza di sua cugina era uscita dalla finestra. «Non mi fido più di Mingi e delle possibili cazzate che si sarà inventato in questi anni. Figurati poi se mi fido dei suoi amici. Chi diavolo sono?!»
«Se vuoi queste informazioni, stamattina tuo fratello ha detto di farsi trovare nella sala riunioni. Ne parlerete...se accetteranno, ci saranno anche Hyunjin e Jieun.»
Minjee lo guardò dubbiosa. Senza loro due non sarebbe andata di certo. Prese velocemente il telefono, aprendo il gruppo "Trio Magia".Minjee
Penso che a quest'ora voi sappiate tutto
Cosa volete fare?
Ci andiamo?
Jieun 💜👑
Questo è quello che volevo chiederviSe voi due non andate, io non mi
muovoIl Più Figo 🌺👑
Se siamo tutti e tre d'accordo,
andiamoci
E leviamoci questo cazzo di pesoJieun 💜👑
Sarà difficile credere a qualsiasi
cosa diràMinjee
Jinnie non hai avuto problemi con
i tuoi poteri?
Il Più Figo 🌺👑
Li ho avuti.
Secondo te perché mi sono chiuso
sott'acqua nella tua piscina?
Bastavate voi due fuori controllo, ho
cercato di mantenere la calma, ma
non sarebbe durato molto.
Se non fossimo riusciti a mettervi le
cavigliere entro qualche minuto, ne
sarebbe servita una anche a me.Jieun 💜👑
È quasi ora, ci vediamo tra poco«Sono contento che abbiate deciso così.» disse Felix, che stava leggendo i messaggi, con il mento appoggiato sulla spalla dell'amica.
Lei girò un poco la testa, per guardarlo con la coda dell'occhio. «Non significa che lo perdoneremo.»
«Lo so.» sospirò Felix.Una volta riuniti tutti nella sala delle riunioni, con Yugyeom a capotavola, calò un silenzio imbarazzante. Alla sinistra di Yugyeom c'erano Mingi e i suoi compagni, sulla destra sua sorella, Hyunjin, Jieun, Felix, Jeongin, Seungmin e Minho. In piedi accanto a Yugyeom, invece, c'era Bambam e dietro Minjee, Baekhyun in piedi con le mani appoggiate sulle spalle di quest'ultima.
«Allora? Queste spiegazioni?» domandò Jieun, inarcando un sopracciglio e fissando il cugino.
«Voi tre dovete promettere di mantenere la calma.» furono le parole dure di Yugyeom.
«Ma se siamo calmissimi!» rispose Minjee, mentre stringeva i pugni appoggiati sul tavolo.
«Pensi che nessuno ha notato il fumo che si sta creando dalle tue mani?» domandò il fratello, osservando le mani della sua sorellina sul tavolo. Minjee schioccò seccata la lingua contro il palato, ritirando le mani e rivelando la bruciatura nera sulla superficie di legno.
«You should put the anklet anti-magic on.» la voce profonda di Felix mise immediatamente Minjee sull'attenti.
«What are you saying?! I don't need it! I can keep calm.» rispose guardandolo male.
«I didn't mean just you.» il suo sguardo si posò anche su Hyunjin che stava creando una pozza d'acqua sul tavolo, e su Jieun dopo che porta e finestre cominciarono a sbattere a causa del vento, senza che se ne rendessero conto. Perché non riuscivano a tenere la bada la magia ultimamente?
«We won't put them on, Lix.»
«Scusate... cosa si stanno dicendo?» domandò Minho leggermente confuso. I suoi genitori avevano provato a fargli studiare una seconda lingua, ma aveva scoperto che non era molto portato.
«Felix non è nato in questo regno. Minjee ha imparato la sua lingua, perché il nostro biondino ogni tanto ha il vizio di usarla inconsapevolmente. Per quel poco che capisco io, stanno discutendo sulla...cavigliera anti-magia...» spiegò Hyunjin.
«I think he's right.»
Minjee si voltò di scatto verso l'amico di suo fratello. «Bam, non metteremo la cavigliera!» protestò. La presa improvvisa che si stringeva sulle sue spalle, la fece voltare verso Baekhyun. Il suo sguardo era duro e le intimava di smetterla di replicare e fare com'era stato detto.
«Invece penso proprio che dovreste.» fu la decisione di Yugyeom, facendole arrivare sul tavolo grazie alla sua telecinesi. I tre ragazzi sbuffarono, prendendo le cavigliere e indossandole.
«Non vi vedevo mettere le cavigliere da anni, ragazzi. E Intendo molto prima che io sparissi.» disse Mingi cercando di sdrammatizzare, ma peggiorando solo l'umore dei tre.
«Tu zitto. Non una sola parola.» sibilò Minjee, mentre finiva di agganciare quell'oggetto che tanto odiava. «Senti fratellino, visto che ormai è scontato che Kris lavori per qualche banda criminale o giù di lì, dopo essere stata esclusa dal piano, avrei una proposta da farti.»
«Chissà come mai la cosa non mi sta piacendo...» mormorò Yugyeom, guardando la sorella e incitandola a continuare.
«Saremo Jieun, Hyunjined io ad elaborare i piani. Voglio anche Han con noi quando sarà il momento di cercare Kris.» disse schietta. Yugyeom sgranò gli occhi scioccato. Come poteva, sua sorella, chiedergli una cosa del genere?
«Sei per caso impazzita? Pensi sul serio che vi permetta qualcosa del genere?!»
Le due ragazze si guardarono con un piccolo ghigno stampato in faccia. «Sapevamo avresti reagito così. Tu invece pensi che siamo così stupide da lanciare questa proposta senza essere pronte e avere informazioni necessarie per farti cedere?» continuò Jieun.
Avevano osservato molto bene Yugyeom negli ultimi anni. In realtà avevano osservato molte persone, raccogliendo informazioni che in futuro sarebbero potute servire; proprio come ora. Sehun aveva sempre insegnato loro a conoscere bene le persone, perché solo così si poteva vincere; conoscendone i segreti, le si poteva tenere in pugno.
Minjee si alzò avvicinandosi al fratello. Si abbassò, portando la bocca vicino al suo orecchio, iniziando ad esporre il loro ricatto. Qualche istante dopo, l'espressione di Yugyeom mutò completamente. «Non oserete...» disse a denti stretti. Se solo avesse potuto incenerire qualcuno con lo sguardo, le due sarebbero un falò. «Minjee, ho delle storie su di te che nemmeno i nostri genitori conoscono, non ti conviene.»
«Avevamo messo in conto pure questo, ma sai cosa rischi se la gente venisse a conoscenza del tuo segreto. E sai che in ogni caso avremmo vinto noi.» ribatté la sorella, guardandolo con aria di vittoria. Yugyeom serrò i pugni con aria irritata. Se solo qualcuno avesse scoperto di quel suo segreto, avrebbe perso la corona che per diritto sarebbe passata a sua sorella. Minjee aveva ragione, lei avrebbe vinto in ogni caso.
«Avanti Yugy. Quando mai uno dei nostri piani ha fallito?» fece notare Jieun.
«Questo è diverso da quello che facevate, ed è diverso dalle esercitazioni che avete fatto con Sehun!» rispose il cugino, alzando leggermente il tono della voce.
«Che vuoi fare? Assumere un nuovo stratega? Un nuovo investigatore!? Ti fidi ancora, dopo Kris?! La soluzione migliore è risolvere la cosa da soli e lo sai anche tu!» Minjee sbatté le mani sulla superficie di legno scuro del tavolo, facendo sobbalzare Mingi davanti a lei. Yugyeom restò in silenzio. Era vero. Come potevano fidarsi ancora, affidando le indagini a qualcun altro? Lo sapeva anche lui che risolvere la cosa per conto proprio sarebbe stato meglio, non poteva negare di averci pensato. Sospirò profondamente. Forse si sarebbe pentito di ciò che stava per dire. Affidare tutto a due diciassettenni?
«D'accordo, a condizione che sarò io a decidere il quando. Per il momento sarà Bambam a cercare, quando avremo gli elementi giusti, allora sarete libere di intervenire. È l'unica condizione.»
Jieun annuì, alzando la mano e aspettando il cinque da parte della cugina, che non tardò ad arrivare. Tuttavia, Baekhyun non era d'accordo e la sua espressione parlava al posto suo. «Yugyeom, come puoi permettere che siano loro ad occuparsene?! Sono delle ragazzine! Ci sono le persone giuste per sbrigare questi compiti, adulti responsabili e addestrati, rischieranno soltanto di morire così!» protestò la balia, andando su tutte le furie.
«Lo so, ma purtroppo mia sorella ha ragione. Non possiamo fidarci di nessuno, perciò tanto vale sbrigarcela tra di noi.» rispose il re. Riponeva davvero tanta fiducia in lei, e viceversa.
«Mingi aveva detto che dovevamo stare attenti a come ci saremmo rivolti a voi due...» sussurrò Renjun, fissando l'amico accanto a lui, che annuiva. Mingi si stava rendendo conto che le due ragazze non erano proprio cambiate durante i suoi anni di assenza. Caratterialmente si intende.
«Cos'ha detto di preciso Mingi?» domandò Jieun, guardando il ragazzo che aveva appena parlato.
«Che voi due sareste state le più dure da convincere.» rispose Renjun.
«Allora forse una cosa giusta l'ha fatta.» sbuffò Minjee, guardando il rosso di fronte a lei. «Siccome non ho tempo da perdere...avanti Song, siamo qui. Parla e illuminaci sulla tua sparizione del cazzo di tre anni fa.»
Mingi si lasciò sfuggire un sospiro sconsolato, prima di prendere parola. Farsi perdonare sarebbe stato l'inizio di un lunghissimo percorso. «Un mese prima della mia scomparsa, mi ricordai che mio padre indagava su una banda di criminali appena formatasi...non eravamo a conoscenza del loro vero obiettivo, ma miravano principalmente alle famiglie nobili. Probabilmente i miei genitori si stavano avvicinando troppo alla verità e furono tra i primi della lista. Ricordo anche che durante le indagini sull'omicidio dei miei, all'inizio stava andando tutto bene, poi magicamente tutto diventò complicato; le tracce non portavano più da nessuna parte... c'era qualcosa che non andava. Così feci delle ricerche e scoprì che nelle zone del confine Est del regno, si trovava un gruppo di ragazzi le cui famiglie erano state prese di mira, che dava la caccia a questi criminali...è lì che sono andato e sono stato per tutto questo tempo. Abbiamo fatto diverse ricerche e ne abbiamo persi alcuni, ma purtroppo qualsiasi nostra mossa era sempre un attimo in ritardo rispetto alla loro. Solo questa volta siamo riusciti ad arrivare in tempo.» spiegò. «Mi dispiace ragazzi...»
«Già. Avresti dovuto parlarcene. Idiota.» furono le parole dure di Hyunjin.
«Almeno avete scoperto chi è a capo della banda?» domandò poi Jieun.
«No, purtroppo non si è mai fatto vedere... però siamo piuttosto sicuri, che dietro l'omicidio di tua madre, Minjee, c'è un mago di nome Chen. I Lee sono innocenti.» confessò Mingi.
Minho tirò un sospiro di sollievo. La sua famiglia era stata scagionata e Minjee finalmente gli avrebbe dato una possibilità.
«E i Park?» domandò Hyunjin.
«Su di loro non siamo sicuri, ma c'è una buona probabilità che siano stati incastrati anche loro.» disse Wooyoung.
«Perfetto, dubbi chiariti anche se di voi non mi fido. Possiamo andarcene.» Minjee si alzò velocemente, spingendo la sedia indietro.
«Sorellina dovremm-»
La ragazza si voltò di scatto verso il re, interrompendolo. «Scordati che io mi metta a collaborare con lui. Ora se permetti, troveremo nuovi domestici. Jisung e Chenle vanno allenati. Devo portarmi persone di cui fidarmi. Ho soprattutto bisogno di Lix, perché senza di lui non vado da nessuna parte.» tagliò corto la ragazza, voltandosi poi verso la cugina. «Avremmo bisogno di Christopher.» Jieun annuì, mentre la corvina spostò lo sguardo su Hyunjin. «Ci servirà anche Han. Ha il migliore mago guaritore del regno.»
«Se c'è bisogno, sapete che potete contare su di noi. Insomma, le nostre famiglie sono state incastrate, non ce ne staremo di certo con le mani in mano.» intervenne Minho, mentre Mingi lo osservava diffidente.
«Calmatevi adesso. Non è il momento di fare piani con così poche informazioni.» disse Yugyeom. «E ora, sparite prima che perda la pazienza.» concluse il sovrano, con una vena sulla fronte che pulsava per la frustrazione.
Usciti dalla stanza, Minjee raggiunse velocemente Minho. Doveva parlargli. Dopo la riunione di quella mattina, c'era una cosa che aveva capito e lei stava sbagliando tutto. «Minho, aspetta.» lo fermò, prendendolo per il polso. Lui si voltò con un sorriso, guardandola in silenzio e aspettando che continuasse. «Riguardo quella cosa degli otto giorni... è annullata.» disse semplicemente.
Minho spalancò gli occhi, assumendo subito un'espressione preoccupata. «C-come annullata?»
Minjee si lasciò scappare un sorriso, intuendo che stesse pensando di aver sbagliato qualcosa. «Non nel senso in cui intendi tu. Mi è bastato rivedere Mingi per capire che non sei lui.» gli si avvicinò, stampandogli un piccolo bacio sulla guancia. «Ti darò una possibilità, non sprecarla.»
Lo vide fare un ampio sorriso, prima di abbracciarla, ma un colpo di tosse alle loro spalle li fece staccare. «Interrompo qualcosa?»
«Sì, dato che con te non voglio parlarci. Andiamo via Minho.» Minjee fece per trascinare via anche Minho, ma la voce di Mingi li bloccò. «Ieri non ho avuto l'opportunità di presentarmi al tuo amico. Piacere, io sono Song Mingi.» disse il ragazzo, porgendogli la mano.
«Lee Minho...»
Minjee li osservò, percependo evidente tensione tra i due. «Potevi fare anche a meno di presentarti.» disse duramente, guardando poi il castano. «Minho, io vado a studiare le mappe, vieni con me?» domandò volendo andarsene al più presto.
«Oh, Mingi mi ha parlato di quella sala! P-potrei vederla? Purtroppo noi abbiamo ancora le mappe sulla carta, non disponiamo della tecnologia che avete voi...» chiese entusiasta il ragazzo dai capelli argentati.
«Renjun va matto per le mappe. Lui è la nostra sicurezza quando dobbiamo svolgere una missione.» spiegò Mingi, osservando gli occhi dell'amico che brillavano al solo pensiero.
«Non direi, non mi fido di v-»
Mingi la fermò immediatamente. «Aspetta. Sono io che ho tradito la tua fiducia. Non scaricare su di loro i miei sbagli. Per favore, porta Renjun con te...»
Minjee spostò lo sguardo sugli occhi speranzosi del ragazzo, finendo per annuire piuttosto diffidente. Questo non significava che si sarebbe fidata di Renjun.
I tre camminarono in silenzio fino alla sala. Minjee sbloccò la porta attraverso il sistema a impronte digitali, permettendo ai due ragazzi di accedervi. In quella stanza vi erano tutte le mappe delle terre conosciute all'uomo.
Un tavolo vuoto e trasparente al centro della sala, arredata da un solo altro tavolo in legno nell'angolo, su cui tenevano le bevande quando passavano particolarmente molto tempo all'interno. Minjee si avvicinò, schiacciando un pulsante sotto a quello trasparente che si trovava al centro. Il tavolo si illuminò, mentre scritte e tasti iniziarono ad apparire sulla superficie.
«Non avete idee sulla base della banda di criminali, vero?» domandò Minjee, mentre digitava qualcosa sulla superficie aprendo cartelle di files.
«Io ho fatto qualche ipotesi, ma il nostro capo le ha scartate subito... inoltre ora come ora penso proprio che la cambieranno ogni tot di tempo.» confessò Renjun.
«Perché il vostro capo le ha scartate?» continuò interessata a quello che aveva da dire.
«Diceva che erano troppo scontate...»
«A volte è proprio quello il trucco. È talmente scontato che è la risposta giusta. Cosa avevi ipotizzato?»
«I territori sul confine più vicino al castello. Ora che sono tornati in azione non possono permettersi di perdere tempo con una base troppo lontana, ma una troppo vicina gli costerebbe caro. Per questo il confine più vicino mi sembrava l'opzione migliore, mettendomi nei loro panni.»
Minjee ingrandì la mappa, allargandola con le mani, spostandola poi sulla zona interessata. «Effettivamente il confine è abbastanza lontano per permettergli di scappare, ma allo stesso tempo vicino per permettersi di agire. Contando che hanno un mago del teletrasporto poi la tua idea non è sbagliata. Non abbiamo idea di quanto sia alto il suo livello di magia, ma facendo una stima supponendo che sia adulto, potrebbe coprire quella distanza.» rifletté la ragazza, tracciando un cerchio rosso sulla carta e ritagliando il pezzo desiderato. Il modo di pensare di quel ragazzo le piaceva, forse perché era simile al suo.
«Questa zona. Me ne ha parlato mio padre una volta; nei tempi antichi si nascondevano banditi, mercenari, chiunque. È un ottimo posto per via dei dislivelli, delle grotte e della foresta.» osservò Minho, indicando un punto sul confine.
«Allora Renjun, chi c'è in questa squadra di ribelli oltre a voi quattro?» domandò Minjee, mentre spostava la mappa al lato del tavolo, per aprire la ricerca e digitare qualcosa riguardo il luogo suggerito da Minho. Voleva saperne di più su di loro e capire cosa ci avesse visto Mingi per restare con loro tutto quel tempo, facendo sparire le sue tracce.
«Il nostro capo...in realtà è come se ne avessimo due. Hongjoong si occupa dei piani, di allenarci, insomma, tutte le cose che dovrebbe fare un leader. Però in realtà quello che temiamo di più è Seonghwa. Lui è l'unico che riesce a gestirci.» spiegò.
«Come con Minjee. Dovrebbe ascoltare un po' di più le persone, ma l'unico a cui dà retta è la sua balia.» rise Minho, beccandosi uno sguardo fulminante dalla ragazza.
All'improvviso le porte della sala si divisero, mostrando la figura di Jieun e Hyunjin. «Cugina! Cosa state facendo?» domandò avvicinandosi al tavolo.
«Renjun aveva ipotesi sul nascondiglio dei banditi, così stavamo facendo qualche ricerca.» rispose.
«Tuo fratello non aveva detto di aspettare?» questa volta fu Hyunjin a parlare, scoppiando poi in una piccola risata, mentre si sistemava alla destra di Minjee per osservare quello che avevano trovato.
«Se aspetto mio fratello diventerò vecchia. In ogni caso stiamo solo facendo supposizioni.»
Poco dopo, qualcuno bussò alla porta interrompendoli nuovamente.
«Chi è?!» domandò Jieun.
«Sono Jeongin, posso entrare anche io?»
Jieun si avvicinò alla porta, schiacciando uno dei tasti a lato. Poco dopo, il piccolo Yang fece il suo ingresso. «Che state facendo?»
La mattinata passò in quella sala, finché non arrivò a chiamarli Felix per il pranzo.
"Forse Renjun non è così male..." pensò Minjee, mentre camminavano verso la sala da pranzo.
Quella mattina lo aveva osservato attentamente: le sue espressioni, il modo di parlare, i suoi modi di fare e rapportarsi con le persone. Forse era anche un po' sbadato, ma non sembrava così male.

STAI LEGGENDO
𝙈𝙄𝙉𝙏: 𝐑𝐞𝐰𝐫𝐢𝐭𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐬
Fantasi⚠️Primo libro della trilogia MINT⚠️ Genere: fantasy, love story, adventure 【 𝓦𝓱𝓸 𝓬𝓪𝓷 𝓼𝓽𝓸𝓹 𝓶𝓮 𝓲𝓯 𝓘 𝓭𝓮𝓬𝓲𝓭𝓮 𝓽𝓱𝓪𝓽 𝔂𝓸𝓾'𝓻𝓮 𝓶𝔂 𝓭𝓮𝓼𝓽𝓲𝓷𝔂? 】 ❮ Tratto dal libro ❯ «Minho smettila, per favore!» «Ho rovinato tutto quando m...