"I can't contain this anymore
I'm all yours, I've got no control, no control.Powerless, and I don't care, it's obvious
I just can't get enough of you
The pedal's down, my eyes are closed
No control."Il giorno seguente, Minjee si svegliò dirigendosi nell'ala Sud del castello, senza fare colazione. Velocemente raggiunse la porta desiderata, bussando. Aveva un estremo bisogno di sapere come stavano procedendo le indagini sulla morte dei suoi genitori.
Attese finché un flebile "Avanti" giunse alle sue orecchie, con suono ovattato.
«Buongiorno Kris.» disse la ragazza entrando nello studio.
«Principessa Minjee, buongiorno!» esclamò l'uomo, seduto dietro la scrivania, circondato da pile di fogli.
«Come procedono le indagini?» chiese lei, restando in piedi davanti all'uomo in attesa di risposte.
«Non saprei dirle. Finora non ho trovato niente che dimostri l'innocenza dei Lee... è stato un omicidio pulito, non c'è che dire. Per quanto riguarda suo padre, stiamo cercando i Park, ma sembrano spariti nel nulla.»
Minjee sospirò affranta. «Ho capito... grazie Kris.»
Dopodiché, uscì dallo studio. Mentre tornava indietro, si fermò davanti ad un'altra stanza. Là dentro, Minjee non entrava da anni. Solo le domestiche la aprivano -una volta al mese- giusto per fare le pulizie ed impedire che diventasse un ammasso di polvere.
Ora si trovava lì davanti. Cosa doveva fare? Forse doveva entrare? O era meglio restare fuori? Le avrebbe fatto male, e questo lo sapeva. Si voltò per andare via, ma all'improvviso si bloccò sospirando pesantemente. Prima di ripensarci nuovamente, si rigirò e abbassò la maniglia della porta, aprendola. Era esattamente come anni fa: il colore rosso dominava l'intero spazio, mentre le foto appese sopra la parete del letto ritraevano due ragazzini. Due ragazzini felici.
Minjee entrò, dimenticandosi di chiudere la porta dietro di sé. Si avvicinò a quelle foto, osservandole con nostalgia. Dov'era finito?A tavola, Felix continuava a guardarsi in giro. Quando la mattina aveva lasciato la camera di Minjee, lei gli aveva detto che l'avrebbe raggiunto poco dopo, ma non c'era ancora.
Il suo primo pensiero fu che si fosse solo addormentata di nuovo, ma quando arrivarono Mihael e Jieun, iniziò a preoccuparsi.«Dov'è Minjee? È sempre qua a quest'ora.» domandò Jieun perplessa, guardandosi intorno alla ricerca della cugina.
Felix deglutì il pezzo di cibo che aveva in bocca, prima di sospirare amaramente. «Ieri... le è tornata in mente una persona...» disse Felix, guardandola.
«Mi stai dicendo che ha ancora in mente M-»
«Sì... ne abbiamo discusso ieri.» rispose, interrompendo Hyunjin. Non voleva che altri sapessero quel nome. Mingi era un argomento chiuso da anni, non poteva lasciare che altri le chiedessero di lui.
«Allora penso di sapere dove sia andata.» Jieun uscì dal portone, raggiungendo le scale che portavano al piano superiore La camera di Mingi era esattamente infondo al corridoio, subito a sinistra dopo esser arrivati in cima alle scale. Man mano che si avvicinava, vide la porta della camera di Mingi aperta. Si avvicinò lentamente, cercando di non fare rumore.
«Di chi è questa camera?» sussurrò una voce dietro di lei, facendola sobbalzare.
«Cazzo Minho! Mi hai spaventata! Jeongin? Che ci fai qua? Anzi, cosa ci fate qua?» sussurrò la ragazza, notando che i due l'avevano seguita.
«Volevo vedere dov'era Minjee, devo parlarle. Mentre lui voleva solo seguirti.» rispose Minho sussurrando e indicando l'amico col pollice.
«Sta zitto!» si lamentò Jeongin, completamente rosso in viso.
«Okay, okay, ora state zitti. Non deve sapere che voi siete qui.» disse Jieun, andando verso l'entrata e bloccandosi sulla porta. Sua cugina era voltata di spalle che fissava le foto appese sulla parete. In quel momento, anche lei fu colpita da un attimo di nostalgia. Erano passati anni, ed era tutto com'era stato lasciato. Ma quello che Jieun voleva sapere era come mai sua cugina fosse entrata in quella stanza, quando si era promessa di non metterci più piede. Fece per aprire bocca e per far notare la sua presenza, quando la voce di Minjee la bloccò.
«Perché te ne sei andato? Se tu fossi ancora qui... magari riuscirei a fidarmi di Minho.» la sentì sussurrare. «Lo so che non è cattivo. Voglio solo crederlo, così non rischierò di affezionarmi... come ho fatto con te.» continuò lei. «Potevi lasciare una lettera... qualsiasi cosa. Una qualsiasi cazzo di spiegazione. Perché te ne sei andato senza dire niente, Mingi?!»
Jieun uscì, guardando i due ragazzi confusi. «Non è il momento... tornate dagli altri per favore. Ci penso io.» disse lei. Jeongin annuì silenziosamente, prima di tornare da dov'era arrivato.
«Minho, vai anche tu.»
«Non se ne parla. Non dopo quello che ho sentito.» disse il ragazzo, avanzando verso la camera, ignorando Jieun.
Lei non credeva davvero tutte quelle cose che gli aveva detto, perciò perché lui doveva mollare? Le avrebbe fatto capire che di lui poteva fidarsi.
«Si arrabbierà da morire se dovesse beccarti lì! Allora sì che troverebbe una scusa maggiore per evitarti.» spiegò Jieun, fermandolo per il polso, nel tentativo di farlo ragionare.
«Non mi interessa, voglio provare.» sussurrò Minho, prima di liberarsi ed entrare in quella camera rossa. Si fermò poco dietro di lei, vedendola seduta per terra, in lacrime.
Jieun sospirò per la testardaggine di Minho. Forse era meglio che fosse lui ad entrare? D'altronde lei sapeva che l'altro giorno, quell'incontro con Jeongin nei giardini non era casuale. Sapeva che era opera di Minjee, non era di certo stupida. E l'aveva davvero aiutata ad avvicinarsi al ragazzo. Forse Minho si sarebbe avvicinato a lei in qualche modo? Minjee non era l'unica ad osservare i comportamenti della cugina. Anche lei aveva notato come Minjee guardava Minho. Sorrise debolmente, prima di allontanarsi e raggiungere Jeongin, poco più avanti di lei. Forse Minho poteva fare qualcosa per farle dimenticare Mingi.

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𝙈𝙄𝙉𝙏: 𝐑𝐞𝐰𝐫𝐢𝐭𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐬
Fantasía⚠️Primo libro della trilogia MINT⚠️ Genere: fantasy, love story, adventure 【 𝓦𝓱𝓸 𝓬𝓪𝓷 𝓼𝓽𝓸𝓹 𝓶𝓮 𝓲𝓯 𝓘 𝓭𝓮𝓬𝓲𝓭𝓮 𝓽𝓱𝓪𝓽 𝔂𝓸𝓾'𝓻𝓮 𝓶𝔂 𝓭𝓮𝓼𝓽𝓲𝓷𝔂? 】 ❮ Tratto dal libro ❯ «Minho smettila, per favore!» «Ho rovinato tutto quando m...