epilogo

198 20 19
                                    

Nel momento in cui Ares era saltato addosso a Mark, uccidendolo, Mingi era balzato giù -sconsideratamente- dal dorso di Hela mentre stavano atterrando. Rotolò per terra poco lontano dalla banda di Kris. Si alzò in tempo per sentire l'ordine del signor Lee; la sua mente non ragionò più lucidamente, quando realizzò che avrebbe potuto perdere la persona che più si avvicinava ad una sorella per lui. Senza pensarci un secondo di più, incominciò a correre verso di loro, parandosi davanti alla sua amica, prima che potesse ricevere quel colpo mortale.

Dopo che le fiamme di Minjee incenerirono l'intero macchinario, la magia al suo interno tornò alle ragazze. Quando la magia estratta con la forza veniva liberata, senza più un contenitore a limitarla, tornava obbligatoriamente o al proprietario, oppure al corpo di una persona viva ma priva di magia, non poteva semplicemente disperdersi. Necessitava di un nuovo 'contenitore'.
Le lacrime scendevano sul viso di Minjee e Jieun, mentre Mingi era a terra.
Era riuscito ad alzare la testa, giusto in tempo per dire quelle parole, prima che il tempo per lui scadesse per sempre.
«Mingi!» Hyunjin era appena arrivato e si era buttato giù da Persefone per raggiungerli, prendendosi quasi una storta mentre scendeva frettolosamente del dorso del pegaso.
Taemin corse immediatamente a liberare Jieun, mentre Yeosang e Haechan provvedevano a Minho e Jeongin, correndo verso di loro e liberarli.
Baekhyun arrivò solo in tempo per vedere le fiamme espandersi e incendiare gli alberi che li circondavano, a causa della magia che Minjee aveva usato per liberarsi.
«Jinnie, ce la fai a spegnere le fiamme? O finiremo male anche noi!» esclamò Yugyeom, mentre slegava Minho e Renjun pensava a Jeongin.
«Non lo so, ci provo aspetta!» il castano generò numerosi getti d'acqua nel tentativo di estinguere le fiamme, ma queste erano particolarmente complicate, erano più forti. Questa volta intrise della magia di Minjee, che in quel preciso momento era piena di sentimenti negativi ed era ancora più potente.
«Dove l'ha trovata la magia per liberarsi?!» esclamò Chen, facendo un passo indietro.
Non appena tutta la magia che avevano tolto tornò alla ragazza, le fiamme esplosero. Aveva perso il controllo di nuovo, ma questa volta in modo peggiore rispetto a tutte le altre.
«Kai, Taeil...portateci nel palazzo!» ordinò il signor Lee. In pochi secondi fuggirono grazie ai due maghi.
Tuttavia, la corvina non aveva la minima intenzione di farli scappare e fargliela passare liscia.
«Jieun...» la chiamò Minjee, con le fiamme che le avvolgevano il corpo.
Jieun intuì immediatamente, creando un vortice con le forze che gli restavano. Minjee ci saltò sopra usandolo come molla e Jieun la scaraventò versò la villa grazie al suo vento, con tutta la forza che aveva.
«Minjee no! Non da sola!» sentì urlare Hyunjin, prima di essere sbalzata lontano da loro.
Non gliene fregava niente di essere da sola. Voleva guardarli bruciare vivi uno ad uno. Dovevano pagarla, doveva farlo per la morte di Mingi, per aver abusato di Minho e Jeongin, perciò non poteva proprio permettere a quegli assassini di scappare. Perché era proprio ciò che erano: assassini.

Minjee atterrò con poca grazia, rotolando al suolo dopo esser caduta malamente ed essere finita con la schiena contro il muro. Attivò la telepatia all'istante, alla ricerca dei pensieri dettati dalla paura che affliggevano il padre di Minho, che aveva abbandonato il figlio senza pensarci due volte, pur di salvarsi.
"Nei sotterranei." La ragazza spaccò il vetro di una delle finestre, entrando con un salto. Con l'adrenalina in corpo non poteva nemmeno sentire il bruciore del taglio che si era procurata rompendo il vetro, ma solo il caldo del sangue che colava sulla sua pelle ghiacciata.
Non ricordava bene dove si trovavano le scale per i sotterranei, ma grazie alla telepatia, le bastò seguire il fiume di pensieri che stava preoccupando il signor Lee.
Arrivò in poco tempo nei sotterranei, con gli occhi scuri e iniettati di sangue per la rabbia.
«Pezzo di merda!» gridò la ragazza mentre dietro di lei vi erano solo fiamme. Con quella magia fuori controllo, non aveva potuto fare a meno di dare fuoco a tutto ciò che poteva essere bruciato. La casa ai piani superiori era ormai un falò; le fiamme avevano attecchito al suo passaggio, espandendosi sempre di più.
«Se quel ragazzino inutile fosse rimasto al suo posto non sarebbe successo niente!» urlò il signor Lee in preda al panico.
"Inutile..." quella parola rimbombò nella testa della ragazza.
«Mingi non è inutile!» le fiamme continuarono ad espandersi, condensando tutto quel potere in quel luogo così angusto e incapace di contenerlo. Le pareti cominciarono a tremare.

I due maghi cercarono di usare il teletrasporto, ma la magia di Minjee era talmente forte e le fiamme avevano raggiunto un tale calore che la magia altrui bruciava ancora prima di essere attivata. Un po' come quando si liberava dalla magia di gravità di Felix.
«Signore, non riusciamo a usare la magia! Quelle fiamme la stanno bloccando!» esclamò Kai, mentre il signor Lee si nascondeva dietro i maghi.
La polvere iniziò a cadere, le pareti stavano cedendo sotto quella magia che stava riempiendo i sotterranei; le fiamme coprirono tutto lo spazio a loro disposizione.
Il soffitto sopra le loro teste iniziò a cedere e le macerie iniziarono a cadere sopra i presenti.

All'esterno, i ragazzi arrivarono in tempo solo per vedere il palazzo dei Lee crollare e diventare macerie.
Poco prima che tutto crollasse sopra le loro teste, l'unica cosa che Minjee riuscì a vedere, furono tutti quegli stronzi bloccati lì sotto con lei.
"Mingi, mamma...sto arrivando."
Dopodiché venne circondata dall'oscurità.

*

«Minjee, svegliati...»
L'unico colore che la ragazza riusciva a vedere era il nero. Era morta?
Le sembrava di essere persa nell'oscurità; era talmente buio che nemmeno riusciva a vedersi le mani, oppure i piedi e su cosa questi stessero appoggiando. Non c'era niente, se non il vuoto attorno a lei.
«Minjee...»
Quella voce la riconobbe all'istante: era quella di Mingi. Sì, era decisamente morta.
O era morta, oppure era impazzita per sentire la voce dell'amico, che aveva palesemente visto morire sotto i propri occhi, dentro la sua testa.
«Apri gli occhi, ti prego...»
La ragazza vide una luce brillare poco distante da lei. "Mingi?"
Cercò di raggiugerla in fretta.
Quella luce era sempre più vicina, finché non ci entrò del tutto, attraversandola come se fosse una porta.
Minjee aprì lentamente gli occhi. Era circondata da bianco, bianco ovunque. Poi spostò la testa in basso a destra sentendo della pressione. Qualcuno le stava tenendo la mano.
«Oddio ti sei svegliata!»
La ragazza alzò il capo, trovando una chioma rossa davanti a lei. Minjee sgranò gli occhi incredula, mentre le prime lacrime iniziavano ad uscire.
«M-Mingi?!» lo chiamò con un sorriso. «Oddio sei vivo!»
«Certo che sono vivo, ed è solo per merito tuo. Dovevo esserci io su questo letto d'ospedale.» disse il rosso, lasciandole un bacio sul dorso della mano, per poi baciarla sulla guancia.
Lei lo guardò confusa. «Ospedale? Cosa? E Jieun?! Jieun sta bene?!»
«Jieun sta benissimo, lei e Taehyung vengono qui sempre, perché sei così preoccupata? Non ti ricordi?» disse Mingi, sedendosi sul letto accanto a lei.
«Ricordare? Cosa devo ricordare?» domandò lei, sempre più disorientata. In quel momento non capiva di cosa parlasse il ragazzo e si sentiva smarrita.
«Il medico aveva detto che sarebbe potuto succedere...» Mingi l'abbracciò. «Minjee, un anno fa, mentre stavamo uscendo da scuola mi hai spinto via prima che una macchina mi investisse. Ti sei presa il colpo al posto mio e sei finita in coma...»
Lei strabuzzò gli occhi incredula. «Come sarebbe in coma?!»
«Dio mi dispiace così tanto, è stata tutta colpa mia!» continuò a parlare il rosso. «Se fossi stato più attento, tu non saresti stata su questo fottuto lettino d'ospedale...»
«Ma...Mingi, la magia? Ares? Non eravamo dai Lee?» iniziò a farfugliare lei, in modo confusionario.
«Magia? Lee? Probabilmente stavi sognando, piccola. Siamo a Seoul.» Mingi si avvicinò lasciandole un bacio sulle labbra, facendole un piccolo sorriso.
«Eh?» lei sbatté qualche volta le palpebre, scombussolata da quel bacio improvviso.
«Minjee...io e te stiamo insieme da due anni, non ricordi nemmeno questo?» il respiro della ragazza si bloccò. Come sarebbe a dire che loro due stavano insieme?
«E gli altri dove sono invece? Jeongin? Felix?» domandò.
«Oh stanno bene, sono stati qui poco fa. Dovrò richiamarli per dire loro che ti sei svegliata. Sai, vengono qua tutti ogni giorno sperando che tu apra gli occhi.» spiegò Mingi.
Minjee sorrise. Era fortunata ad avere amici così. Poi la fatidica domanda che le piombò nella mente, ansiosa di sapere.
«Anche Minho?» domandò lei.
Mingi la guardò in modo strano, corrugando la fronte e increspando le labbra. «Minho? E chi sarebbe Minho?»

N.A.
"Epilogo"
È la fine, ma in realtà non è la fine.
Allora:
Prima di tutto ringrazio tutti quelli che hanno letto questi capitoli fino a qui e che hanno continuato a votare e commentare la mia storia.
Vi sono davvero grata.
Seconda cosa, questa non è la fine di Mint. Mercoledì pomeriggio uscirà

Mint: You Belong with Me

Sarà il continuo di questa storia. Starà voi decidere se leggerla, perchè in realtà sarà diversa da questa prima parte. Sarà una vita normale...forse😂
Se volete scoprirlo, seguitemi nel sequel!
Grazie ancora a tutti!

𝙈𝙄𝙉𝙏: 𝐑𝐞𝐰𝐫𝐢𝐭𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐒𝐭𝐚𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora