Capitolo 34: Dinastia Girolama

6 2 0
                                    

Girolamo IIII, nella sua lunga vita, fece circa 5.97•10²⁴ figli, tutti splendenti come lui. Inoltre, i suoi figli ebbero altri figli, e tali figli fecero ancora altri ancora figli ancora, che procrearono ulteriori altri ancora figli dei figli dei ancora figli ulteriori figli dei figli ancora figli ulteriori dei figli, e poi codesti figli... erano tutti sterili. In totale, erano 1.36•10⁴²! stivaloni. Sì, quel punto sclamativo non è un punto esclamativo. Studiate e capirete. Comunque, gli stivaloni sono tutti ancora vivi e vegeti, perché con la benedizione della Volpe, erano immortali. Ma lo spazio stava finendo, e la loro società non garantiva aspirapolveri per tutti, così scoppiò una guerra civile che diminuì drasticamente la popolazione universale di stivaloni, tipo per sapere quanti sono diminuiti bisogna prendere il numero di stivaloni totali, chiamato ♤ e sottrarlo al seguente calcolo, quindi viene ♤-(3,141•45÷8,22⁴-42)⁰ e scoprirete che sono rimasti esattamente ♧ stivaloni.
Comunque, ♧=1.

Chi era costui, l'unico superstite? Ovviamente Girolamo IIIII! (ora il punto esclamativo è veramente un punto esclamativo). Il primo figlio di Girolamo IIII, Girolamo IIIII, infatti durante la guerra stava dormendo e nessuno lo osò disturbare. Ritrovatosi solo, ora le razze aliene poterono invadere il luogo dove gli stivaloni dimoravano, instaurando un regime dittatoriale. Ma Girolamo IIIII, che ormai aveva perso tutto e non voleva perdere pure la sua libertà, combatté con tutta la dura determinazione contro gli alieni. La guerra perdurò per 3 ore, perchè anche se determinato, lo stivalone non poteva nulla contro i laser giganti alieni, e scappò via. Lo trovarono nascosto sotto un divano. Ma, mentre un alieno lo stava per afferrare, dal cielo cadde un gigalaser tachionico, che sublimò gli alieni ma non lo stivalone.

Era Willi, il laser della Volpe venuto a salvare tutti! Cioè, "tutti" sarebbe un solo stivalone, Girolamo. IIIII.
Così, per intercessione di Willi, con i poteri conferitoli da Lei in persona, Girolamo IIIII "Il Sopravvissuto", ottenne il potere di volare nello spazio, per sfuggire agli alieni. Intanto Willi si sarebbe occupato di loro.
E così, le loro strade si divisero per sempre.

~

Girolamo vagò per lunghi millenni verso destra, arrivando fino ai confini dell'Universo. E sbattè sul confine. Da lì, lo seguì andando verso destra, in attesa di trovare qualche posto da abitare. Ma non trovò nulla. Zero. Evidentemente esistevano solo due pianeti: quello degli stivaloni e quello degli alieni. Quindi girò di nuovo a destra, sperando di capitare in posti che non erano pianeti ma che comunque ospitavano la vita. Trovò un altro modo per far capire che il primo giorno era stato avvistato da uno specchio di casa. Quindi, illuminato da codeste parole arrivate nella sua mente, capì dove doveva andare, per ritrovare la sua vera casa. Già, doveva scolpire questo messaggio nell'Universo, così ogni forma di vita avrebbe potuto ritrovare la sua casa. Intanto che pensava, aveva percorso abbastanza kiloNewton da poter nuovamente girare a destra, perchè non aveva di nuovo trovato nulla. Che peccato. Ma, durante questo tratto, incontrò un albergo che ospitava cose, e decise che la sua sitemazione poteva andare bene lì. Nel bar dell'albergo, divenne subito famoso perchè era il "Sopravvissuto" e perchè tutti ormai avevano letto il messaggio e lo cercavano di interpretare, fallendo  miseramente. Girolamo IIIII stava così bene lì che passò così tanto tempo che aveva fatto un figlio, Girolamo IIIIII, chiamato anche Girry. Lui, convinse suo padre a continuare il viaggio, ma Girolamo IIIII era troppo stanco ormai, voleva dirmire. Non lo aveva fatto da quando era arrivato...
Quindi toccò a Girry continuare l'opera del padre. Avanzò per innumerevoli peripezie, come cercare di volare ma semi-invano, perchè non era suo padre che poteva viaggiare nello spazio, quindi calcolò bene la traiettoria e si fece tirare un megacalcio che lo portò su uno degli unici due pianeti esistenti. Quello degli alieni. Ops. Menomale che erano tutti a rincorrere Willi per l'Universo,  quindi con un saltello atterrò sul pianeta natale di suo padre. Non prima però di aver preso roba aliena per costruire un ultrarobot mekagalattico grande quanto una galassia grossa, pronto a prendere a calci gli alieni. Non prima di aver lasciato qualche erede sul pianeta, per costruire un nuovo impero.
I loro nomi erano Gimolaro, Giloramo e Gervasio. Che fantasia, eh?

STIVALIADEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora