Capitolo 33: Pansym e Girolamo IIII

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La Volpe, combinando vari poteri tipo laser e psicopedagogia, iniziò a formare un universo che fosse capace di conciliare il volere sia del Grande Cane Magico che della Padiasetata. Uno voleva tanta erba verde e rigogliosa, l'altra un po' di tanta roba: Cipolla (x2), Hotel (x5), 1 Organo e anche Hollywood. Solo una, però.
Quindi, era un bel problema creare un mondo con tutta questa roba. Così creò tanto mondi quanti gli oggetti che doveva contenere e li unì insieme,  formando Pansym, l'universo definitivo.
Lei sperava di finire al più presto, cosicché da poter fare quello che più le piaceva: cucire stufati di pianoforti. È una complicata arte che lei si era inventata, troppo difficile da spiegare.
Purtroppo wILL (oggi gli va bene così) non era bravo come lei, sapeva cucire solo minestrine di clavicembali, non belle quanto quelle di pianoforti. Troppo salate. E insipide.
Ma stava comunque migliorando: dopotutto, era un buon laser.
Dopo svariati millenni (37) riuscì a finire un atomo dell'universo. Fece un pisolino e nei successivi 23 secondi finì tutto, nei minimi dettagli. Fui così brava da sistemare la vita in un essere con l'identità del suo amico ormai perduto. Uno stivalone. E i cari, vecchi stivaloni sono finalmente tornati. Una sola cosa era cambiata: avendo la benedizione della Volpe, non rischiavano più di estinguersi spesso,  ma solo in  rare occasioni. La prima, 5 minuti dopo che il primo stivalone nacque, perchè investito da un vulcano. Resuscitato immediatamente, andò ad un convegno terrasferista aperto a soli pochi adepti, relegati dalla società perchè considerati stupidini. Il convegno durava da 625 giorni, e ne durò ancora 900, con 45 conferenze, 97 dimostrazioni e 2 presentazioni di libri sul prosciutto, con la conseguente visione di 18 documentari diversi sulla sintesi delle vesti degli antichi ostrogoti. Uscito dal convegno acculturato, si rese conto di quanto sapeva del mondo ora che conosceva i segreti degli aerei ecosostenibili a raggi laser. Però... non sapeva respirare.

E ora?

Il tempo passa, e lo stivalone sviene.

Nella nebbia della sua mente, vede un bagliore che gli si avvicina, rivelandosi come la Volpe.

Poi, il buio.

Poi, lo stivalone apre gli occhi, rinvenuto. Un gattino gli stava leccando i polmoni.
Hey, aveva dei polmoni! Ora poteva respirare!
Aspetta, ma... anche prima c'erano. Non sapeva comunque respirare! Però viveva comunque. Guardò meglio e vide che i polmoni erano mezzi aperti, e il gattino si era ficcato dentro. Beh, è più facile così, no? Tanto non esistevano i batteri... ma i virus sì, quindi morì di ebola.
Nella dimenione Nova, la Volpe si accorse dell'errore e sistemò subito creando un nuovo stivalone capace di respirare.
Questo lo nominò Girolamo. Chiamato anche Gio, si sentiva molto figo per questo. Ma non era fighissimo, perchè mancava qualcosa, quel qualcosa che hai solo se tuo padre era un figo proprio come Gio. Quindi lui fece un figlio, chiamato Girolamo II, dato che non conosceva altri nomi. Gio II era ancora più figo del padre. Gio voleva ammirarlo così tanto che lo clonò, potendo così vederlo di più. Ma due stivaloni identici nello stesso campo visivo creano una distorsione spazio-canina che termina con la fusione dei 2, e così nacque Girolamo IIII.
Feene.

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