Capitolo 10

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Amelia

Costantino continuava a fissarmi, intanto il mio stomaco sembrava sul punto di rigettare tutto il pranzo. La mia offerta era molto generosa, se consideravamo i danni che aveva arrecato al mio regno, chissà quanto ci sarebbe voluto di denaro e di tempo per ricostruire Lux.
《Uno dei vostri figli o figlie dovrà sposarsi con uno dei miei nipoti.》 A quelle parole il sangue, che già di suo era abbastanza freddo, si congelò definitamente.
《Ancora non sono nati e già volete progettare matrimoni?》 Non so quanti anni avesse Isadora, forse era più grande di me di qualche anno ma prima di trovarle marito credo che sarebbe passato molto tempo.
《Si, voglio che tra i nostri regni ci siano buoni rapporti》poggiò la piuma accanto alla pergamena《Vedetela come un alleanza.》si sporse leggermente《Voi accettate ed io parerò con i miei alleati e farò in modo che riconoscano la vostra posizione.》Io giocavo sporco ma anche lui non scherzava. Fissai i suoi profondi occhi neri, erano di un nero spento. Per la prima volta mi sembrò di avere davanti a me, non un sovrano, ma bensì un vampiro anziano.
Non sapevo neanche se il vampiro che portavo in grembo fosse un maschio o una femmina e già stavo decidendo per lui il suo futuro. Accettare sarebbe andato contro i miei ideali, ma il riconoscimento della mia figura era la cosa sul quale stavamo lavorando insistentemente il Consiglio ed io. Costantino cominciò a ricopiare le condizioni sulla seconda pergamena, mi stava concedendo del tempo per riflettere sull'ultima parte del nostro accordo. Mentre lottavo tra il rispetto dei miei ideali e il mio dovere in quanto regina mi tornarono in mente le parole di mia zia Brunilde:

"Ragiona con la testa e il cuore, ma quest'ultimo ascoltalo raramente, in questo momento anche una leggera debolezza può esserti fatale."

Questo era il momento dove l'autorità di sovrano prevaleva su quella di madre, feci un respiro profondo prima di pronunciare quelle parole.
《E sia per l'alleanza matrimoniale》 mi guardò soddisfatto. Ne eravamo usciti entrambi vincitori, potevamo sembrare sconfitti in questa trattativa, ma riconquistare un pezzo di costa ci aveva permesso di allargare i confini e di ricominciare con i commerci indipendentemente, senza dover passare per regni e pagare delle ulteriori tasse. Avevo agito nel bene del regno ma il mio orgoglio ne usciva sconfitto.
Costantino firmò entrambe le pregamene, mi passò la piuma con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Prima di mettere la mia firma sui due documenti controllai che le condizioni scritte fossero quelle stabilite e che entrambi fossero identici. Una volta verificato che avesse scritto tutto correttamente firmai.
Quando uscimmo dalla tenda i suoi soldati erano rientrati e stavano smontando l'accampamento. Costantino mi accompagnò fino al mio cavallo, misi il documento della nostra alleanza al sicuro nella mia sacca e montai sopra. Si avvicinò al mio cavallo e mise la sua mano sulla mia.
《Potrò esservi sembrato un Re senza cuore, ma farei di tutto per proteggere la mia famiglia, soprattutto Isadora》 I suoi occhi diventarono lucidi ma allo stesso tempo esprimevano gratitudine《Lei è tutto ciò che mi resta della mia prima moglie, non ho mai amato nessuno come sua madre.》 serrò le labbra e deglutì《Quando Isadora nacque ero tranquillo perché ero sicuro che prima o poi sarebbe arrivato un maschio, il fato però non ha voluto darmi figli. Non c'è giorno in cui non mi maledico per il triste destino a cui l'ho condannata.》
《Non è colpa vostra》 gli strinsi la mano, sorrise prima di lasciare che una lacrima rigasse il suo volto. 《Tutti guardiamo la corona per secoli e quando questa ci viene poggiata sulla testa sentiamo il suo peso, solo allora ci rendiamo conto delle responsabilità e dei pericoli.》
《E ci malediciamo per averla desiderata tanto》Concluse.《Capisco benissimo.》 Si guardò a torno《Credo che sia tempo di saltarci Amelia, vi manderò del denaro per aiutarvi a ricostruire la città.》
《Non...》
《Siete diversa da come si descrivono》 lasciò la mia mano《Tra alleati ci si aiuta.》Non sapevo che dire. Mi sembrava un vampiro completamente diverso rispetto a quello che avevo trovato al mio arrivo. Lo ringraziai, dopo di chè mi voltai verso i miei soldati.
Decidemmo di ripassare per il bosco, Zack e Grenkov camminavano dietro di me e si guardavano alle spalle, temevano che ci potessero attaccare alle spalle.
Nessuno di noi parlò durante il tragitto, la mia testa era concentrata su come gestire la situazione di Lux, dovevamo metterci subito a lavoro, una città senza mura non è sicura.
Stavamo per varcare le porte della città, o meglio, ciò che restava delle porte; quando tutto attorno a me cominciò a girarmi. Fermai Kargen e cercai di scendere da cavallo, Grenkov doveva aver notato che faticavo a restare dritta perché era corso a prendermi e mi stava aiutando a scendere. Il terreno sotto di me sembrava vicino e lontano allo stesso tempo, un fischio assordante mi riempì la testa costringendomi a chiudere gli occhi. In quel momento le gambe cedettero, Grenkov mi riprese presto una figura comparve accanto a lui, mi sforzai di mettere a fuoco, Zac.
《Amelia..》 mi stavano chiamando ma le loro voci sembravano un rumore lontano, duravo fatica a respirare e la vista era sempre più debole.
《Amelia.. Amelia..》 guardai l'immagine dei due vampiri diventare sempre più sfocata finchè non vidi tutto nero.

La regina dei vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora