Amelia
Il sole stava tramontando e Lucifero, puntuale come sempre, cominciò a piangere, meglio, ad urlare con tutta l'aria che aveva nei suoi minuscoli polmoni. Ludmilla e zia Brunilde, odiavano quel suono, non facevano altro che ripetermi che dovevo prendere una nutrice che si prendesse cura di lui, ma era mio figlio non e volevo affidarlo ad altri. Dovevo ammettere però, che quando Lucifero decideva di farmi passare il giorno sveglia, ogni tanto ci pensavo ad una nutrice.
Scesi dal letto, misi le pantofole e la vestaglia, cielo se faceva freddo; nonostante il buio riuscivo a vedere bene quindi, senza troppe difficoltà riuscii ad arrivare alla culla. Lucifero aveva alzato il tono della voce ed agitava rapidamente braccia e gambe.
《Lucifero dammi almeno il tempo di prenderti》 lo tirai su per tornare a letto ed allattarlo comodamente, ma mio figlio non fu affatto contento e perciò decise di urlare ancora più forte《Lucifero ora ti faccio mangiare ma risparmiami l'udito, maledizione.》
Una volta attaccato al seno Lucifero smise di gridare come un dannato, certo capivo che era il suo unico modo per comunicare ma se ogni tanto abbassava il volume della sua voce non mi sarei offesa. Erick fortunatamente dormiva nelle stanze di Lena, almeno lui poteva continuare a dormire tranquillamente, era un bambino premuroso e in questi giorni era stato un'ottima guardia per mio figlio, per non parlare dell'aiuto che mi dava.
Scostai un piccolo ciuffetto di capelli che ricadeva sul viso di mio figlio, dal modo in cui mangiava dedussi che doveva essere veramente affamato; notai che sembrava sorridere mentre si nutriva avidamente, il suo viso era la cosa più bella ed innocente che avessi mai visto.
《Sei bello quanto tuo padre piccolo mio》gli passai un dito sopra la morbida e pallida guancia《Ma lui non lo deve sapere perché altrimenti si monterà la testa.》Baciai il piccolino sulla fronte. Mi lasciai andare contro il guanciale, forse mentre Lucifero mangiava, avrei potuto godermi ancora un po' di sonno; cielo non facevo niente tutto il giorno ma ero comunque stanca. Nel momento stesso in cui poggiai la testa contro la testata del letto vidi una sagoma nell'angolo destro della stanza.
Chiusi gli occhi convinta che fosse solo uno scherzo del sonno, quando li riaprii la scura figura era ancora nello stesso posto.
《Ci rivediamo Amelia》 quella voce nell'oscurità mi fece rabbrividire, cercai di rimanere calma e non fare mosse che avrebbero spinto il vampiro misterioso ad attaccare. Non mi mossi neanche di un centimetro, l'individuo davanti a me si avviò verso la finestra, una volta lì scostò le tende rivelando la sua identità. Gaius. Mi sentii mancare il respiro. Da quanto tempo era lì? Da quanto mi stava osservando, e soprattutto, come aveva fatto ad entrare qui.
Nonostante le tende fossero state aperte e il sole non fosse ancora del tutto sparito, Gaius se ne stava tranquillamente davanti alla finestra, probabilmente doveva aver studiato il palazzo per capire che al tramonto la luce del sole non batte sulle mie stanze.
Il principe ereditario aveva un sorriso soddisfatto e vittorioso sul suo viso, sembrava tranquillo e rilassato, tutto il contrario di me.
《Co... Come..》 provai a dire qualcosa ma era inutile, non riuscivo a far uscire le parole dalla mia bocca. Una parte di me voleva gridare nella speranza che Grenkov potesse entrare, l'altra invece stava ragionando per capire se all'interno della stanza ci fosse una via di fuga che non mi faceva passare vicino a lui; per il bene mio e di Lucifero dovevo restare lontana da lui. Mentre mi dava le spalle un luccichio, proveniente dal mio comodino, attirò la mia attenzione; era il regalo che mi aveva fatto recapitare ieri Alexander, se non sbaglio era una specie di pugnale che utilizzavano le donne nelle isole orientali. Senza farmi vedere lo afferrai e lo portai sotto il lenzuolo.
《Ho conoscenze nel regno》si voltò verso di me《Grazie a questi amici sono riuscito a restare nascosto a Luxuria》Gaius si voltò deciso, nei suoi occhi c'era una strana luce. Iniziò ad avanzare verso il letto, io rimanevo ferma perché in pratica ero con le spalle al muro, senza via di fuga.
Vendetta, potere, sangue, morte.. Ecco cosa diceva il suo viso, ecco le parole che venivano urlate dal suo viso, dal suo corpo e i suoi movimenti decisi. 《Sai Amelia, sarei stato un marito gentile, amorevole, un ottimo amante...》 Afferrai l'arma da la nascosi dietro al corpicino di Lucifero, meno male aveva una protezione sulla lama altrimenti uno dei due si sarebbe fatto male; intanto mio figlio aveva deciso che era finito il banchetto, anche adesso tempismo perfetto. Mi trovavo nel centro del letto, mentre il mio avversario, il mio giustiziere era ai piedi del letto di fronte a me. 《Mi sarei preso cura anche di quel bastardo che hai tra le braccia.》
《Mio figlio non è un bastardo》dissi furiosa.《Mio figlio è nato in un matrimonio ed è il legittimo erede al trono.》
《Un figlio nato da un matrimonio nullo, un matrimonio che vale come un pezzo di carta gettato nel caminetto.》
《Un matrimonio valido, un unione completa, il mio sangue è mischiato a quello di Alexander ora e lo sarà per sempre》 Mi ero leggermente alzata《E anche se ci fossimo sposati tu saresti sempre stato un passo dietro di me e un passo dietro mio figlio》aveva lo sguardo puntato su di me, la sue mani stringevano il legno alla fine del letto con una forza tale che le sue nocche erano diventate ancora più bianche.
Di colpo, nel momento in cui meno me lo aspettavo, Gregori balzò sopra il mio letto ma fortunatamente riuscii a scendere nel preciso istantante in cui i suoi piedi si poggiarono sul materasso. Quando si rese conto che non ero più a portata di mano, si girò verso sinistra, esattamente su di me, strinsi al mio petto Lucifero. Feci per correre dall'altro lato della stanza per andare verso il passaggio segreto che conduceva alla cucina dei servitori, probabilmente era entrato da lì maledizione; ma Gaius mi sbarrò la strada.
Lui avanzava io arretravo, non perdevo d'occhio il suo viso ne il braccio con il quale impugnava l'arma, mentre arretravo mi accorsi che mia zia Brunilde si trovava vicino all'armadio, da quando esisteva pure quel passaggio? Rimase in silenzio per evitare di essere scoperta e di finire sotto la mira di Gaius. Appena fui all'altezza del tavolino, con una mossa rapida ed inaspettata, buttai giù il pesante vaso di alluminio che finì esattamente sul suo piede. La spada cadde poco distante a lui, le tirai un calcio, piccola ma importante distrazione.
《Porta via il bambino, mettiti in salvo》 La voce di Gaius mi fece girare la testa verso di lui.《Vai subito!》 mia zia non disse niente né protestò. Prese mio figlio e scattò dietro il passaggio, un piccolo rumore mi fece capire che aveva chiuso la serratura. Gaius si scagliò contro di me ma feci in tempo ad abbassarmi e la sua spada si incastrò nel legno dell'armadio, mentre lui imprecava corsi fuori dalla mia camera, mentre cercavo di uscire dalla camera della morte certa mi detti della scema per non aver approfittato dell'occasione per ferire l'idiota ben vestito in camera mia. Dovevo rimanere lucida e non farmi prendere dal panico. Chiusi la porta del salotto e mi ritrovai nel corridoio, qualcosa di liquido e scivoloso però attirò la mia attenzione.
La mia vestaglia si stava colorando di rosso, guardai meglio i miei piedi e mi accorsi che ero immersa in una pozza di sangue, la mia testa scattò a destra e sinistra rapidamente, i corpi senza testa delle mie guardie giacevano a terra e poco distanti da loro le loro teste con gli occhi ancora aperti e sporche del loro sangue. Le urla provenienti dalla stanza alle mie spalle mi fecero capire che il figlio di Gregori stava arrivando.
《Corri dove vuoi ma tanto non uscirai viva di qui!》Correvo nei corridoi al massimo della mia velocità, ma Gaius era altrettanto veloce e avendo le gambe più lunghe delle mie mi stava raggiungendo. Stavo per svoltare verso le scale quando mi sentii afferrare per il polso, nel girare alzai la mano e puntai il pugnale contro il braccio del mio assalitore, Gaius spalancò gli occhi e serrò i denti, non era stata una cattiva idea togliere la protezione mentre correvo.
《Maledetta puttana!》avevo estratto il pugnale dal suo bicipite e la giacca della sua divisa si stava riempiendo di sangue.
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La regina dei vampiri
VampireAmelia Denise Montgomerie è la nuova Regina di Luxuria. Determinata, sicura e fredda, farà parlare di lei in tutti i Regni ma allo stesso tempo vedrà minacciata la sicurezza del vasto territorio di Luxuria dai Regni dell'Ovest, i quali non accettano...