Capitolo 34

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Alexander

Amelia ed io eravamo rientrati, assieme ai soldati orientali la notte successiva alla fine della guerra. In tutte le città, nonostante la perdita di molti soldati, eravamo accolti con gioia; nei volti dei sudditi si notava un certo interesse ed una certa curiosità nei confronti dei miei nuovi alleati. Come mi ero aspettato, il mio ritorno aveva scatenato un po' di voci, ma poco importava perché finalmente ero a casa, con mia moglie e mio figlio.
I soldati dell'esercito imperiale avrebbero soggiornato a Luxuria per una settimana, giusto il tempo di recuperare le forze e poi partire per tornare alle loro case. Durante il viaggio di ritorno Amelia non aveva osato rivolgermi la parola.
Secondo le antiche tradizioni quando un sovrano prendeva parte ad una battaglia, indifferentemente dall'esito, doveva attraversare le città che incontrava al ritorno a cavallo in modo che tutti i sudditi potessero elogiarlo o condividere, in caso negativo, la tristezza del sovrano. Amelia non era in grado di affrontare un viaggio da sola, perciò aveva viaggiato insieme a me.


Una volta arrivati al castello mia moglie aveva dato il meglio di sé. Mi ero fermato a salutare mia madre che non appena avevo messo piede dentro l'altrio era corsa ad abbracciarmi, dopo poco le grida di Amelia attirarono la mia attenzione.
Cominciò a strappare i drappi blu che erano stati appesi, non tutti solo quelli poco distanti da lei; poi fu la volta dei vasi. Mentre saliva le scale per andare ai suoi appartamenti cominciò a gettare di sotto tutti i vasi che trovava e mentre faceva ciò insultava tutti i consiglieri.
Mentre tutti osservavano la furiosa regina, incontrai lo sguardo severo di Brunilde, presi mio figlio dalle braccia di Lena e facendomi spazio tra i cocci la raggiunsi. Protestò un po' ma poi vedendo che non mollavo la presa dalla sua vita e dal suo vestito cedette, una volta soli in camera scoppiò in lacrime.
Due ore più tardi Casimiro si era presentato nella sua stanza. Con un passo calmo e tranquillo, aria rilassata e felice, si era avvicinato al letto; in modo tranquillo e affettuoso aveva fatto le sue congratulazioni ad Amelia e dopo a me. Casimiro stava attento alle parole da usare, probabilmente qualcuno doveva essersi rivolto alla regina in modo poco gradito accendendo il cannone.
Parlarono per un po' ovviamente fui buttato fuori dalla stanza ma fortunatamente non si erano accorti della porta non proprio chiusa. Casimiro si informò sul suo stato di salute, mia moglie confessò di essere sotto shock per la guerra, non soltanto per la carneficina che aveva visto avvenire sotto i suoi occhi ma perché aveva ricevuto minacce di morte da parte di Gaius e due volte i soldati appostati davanti alla sua tenda erano stati uccisi ed entrambe la volte gli assassini avevano pagato con la loro vita. Amelia non si sentiva in grado di festeggiare la nascita, perciò decise di rimandare i festeggiamenti per il bambino e indire il lutto dell'intero regno per una settimana. Mise al corrente il consigliere che sarebbe partita per la residenza estiva, anche se eravamo in inverno, perchè come le aveva detto il medico adesso doveva riposare e godersi, adesso che ne aveva modo, i primi giorni di vita dell'erede. Casimiro fu pienamente d'accordo su tutto e approfittò dell'occasione per chiedere se fosse possibile dare un ballo per ringraziare i soldati venuti dalle Isole orientali. Amelia sospirò, ma accettò la richiesta del consigliere commentando che fosse il minimo che potesse fare visto che avevano salvato il destino del Regno.

La notte dopo....

La sala dei ricevimenti era splendida stasera, era passato molto tempo dall'ultima volta che l'avevo vista, se non sbaglio era stata la notte dell'incendio nel palazzo della mia famiglia. Nella mia mente comparve l'immagine di Amelia che aiutava Steven con la sistemazione dei fiori per la cerimonia e non smetteva di sorridere. L'esatto opposto della figura seria e scura che sedeva sulla sedia del Re.
Amelia aveva deciso di indossare un abito in piena moda di fine settecento, se non ricordo male ultima decade: la parte superiore dell'abito prevedeva un corpetto che evidenziava le forme, sembrava non importarle che il suo corpo presentasse i segni della gravidanza, mentre lo scollo era ampio e metteva in risalto il seno. La gonna non aveva più l'ingombrante panier che le avevo visto indossare spesso, davanti ricadeva quasi dritta mentre dietro ad altezza del fondo schiena era leggermente rigonfiata. L'abito, come la sua personalità, era semplice e liscio color nero in segno di lutto.
Le dame avevano passato ore a darle un aspetto "presentabile" come aveva detto lei stessa. Icapelli, ancora erano rossi, erano stati cotonati e raccolti in uno chignon, il trucco era leggero non troppo eccessivo come una sua parente che doveva aver circa mille e duecento anni e sedeva in fondo alla stanza. I gioielli che indossava non li avevo mai visti prima e neanche la corona. Schiena dritta e testa alta, occhi puntati sugli invitati che conversavano tranquillamente, la cena era finita da poco e tutti si stavano preparando al momento dei balli.
《Chi non muore si rivede》 Mi voltai alla mia sinistra, Brunilde mi squadrò con un sorriso divertito e portandosi il bicchiere alla bocca. 《Come va con mia nipote?》
《Se vi riferite all'essere femminile seduto sul trono, bene》bevvi d'un sorso tutto il sangue che avevo nel bicchiere. Si morse il labbro cercando di trattenere una risata.
《Lo vedo, avete già condiviso il letto?》 Ressi il suo sguardo per qualche secondo. Avevo sempre detestato quella donna, fin dal primo momento in cui la vidi al millesimo compleanno di Re Nicolas, ricordo ancora la sua espressione schifata dalla mia persona e dalla mia presenza, per tutta la sera non fece che guardare me e sua nipote. La controllava a debita distanza, con discretezza ma il suo occhio vigile aveva vegliato tutto il tempo della festa su mia moglie. 《Come pensavo》
《Gentile come sempre...》Tornai a guardarla.
《Ho sempre saputo che tu eri vivo, mio marito lo sospettava. Dopo che Amelia ha deciso di graziare tuo padre, a seguito delle suppliche della buona donna di tua madre, l'ho tenuto sott'occhio tutto il tempo nella speranza che facesse un passo falso.》 il suo sguardo si concentrò su Clessa che si era avvicinata alla culla del bambino, Amelia come una madre pronta a difendere il suo cucciolo si mise sugli attenti, Brunilde lanciò uno sguardo a Brunilde Cassandra che osservava la figlia soddisfatta. Le due cugine da quel poco che sapevo, non erano mai andate d'accordo. Mia madre si intromise tra la regina e la sua parente, prese mio figlio dalla culla e lo tenne un po' in braccio, era tanto che non la vedevo così felice.《Ancora non mi capacito di come una donna come Clarissa si trovi bene in una famiglia come quella dei Deschanel.》
《Ed io mi chiedo come sia possibile che Amelia sia nata in una famiglia di donne fredde, insensibili e infami come la vostra.》Brunilde si avvicinò al mio orecchio, il suo respiro gelido sulla mia pelle mi fece rabbrividire.
《Lei è esattamente come noi Alexander, non sempre, ma è uguale a noi.》Si allontanò, mi portò il ventaglio sotto il mento e mi girò la testa verso di lei《Adesso ti parlo da zia, infilati di nuovo nel suo letto se non vuoi che la portino via facilmente》Sapevo a cosa alludeva, per sua fortuna ero stato informato dei gioielli di Gaius e del riavvicinamento con Ivan.《Sai le donne sono molto feritili durante l'allattamento.》

La regina dei vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora