Capitolo 31

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Luxuria, 29 Gennaio 1802

Non appena il sole aveva raggiunto l'altezza delle montagne ero stata svegliata dalla servitù. La mia nottata era iniziata prima del solito, normalmente mi alzavo quando la luce del sole iniziava a scomparire e questo era quasi del tutto nascosto dietro le montagne.
Avevo fatto il bagno, avevo lasciato che le mie dame per un'ora si occupassero di lavare bene i miei capelli e per un'altra ora li asciugassero, nel frattempo finivo di fare colazione.
Durante la vestizione il rumore delle carrozze nella corte del castello mi aveva permesso di tenere il conto di tutti i consiglieri che arrivavano, più udivo il rumore delle ruote sul terreno ed il nitrito dei cavalli più mi agitavo. Cercavo di dimostrarmi tranquilla davanti a tutte e cinque le donne presenti nella mia camera, ma in certi momenti ero sicura che potevano benissimo vedere i miei sentimenti.
Grenkov, che non poteva entrare durante il momento in cui venivo vestita, per una volta aveva fatto uno strappo alla regola, da bravo soldato e gentil uomo mi aveva dato le spalle per tutto il tempo. Mi aveva comunicato di aver messo in sicurezza la servitù e che le porte della capitale del Regno erano state aperte; avevo deciso di non mettere soldati alle porte della città di Luxuria, volevo evitare di perdere soldati inutilmente e far scoppiare piccole guerriglie. Avevo dato ordine che i cancelli del castello fossero aperti in modo da lasciar passare i sudditi e nessuna guardia doveva trovarsi né davanti al portone né davanti alla sala del trono. Per tutta la settimana avevo ricevuto informazioni riguardo il malcontento causato dalla mia decisione finale, zia Brunilde mi aveva ridato coraggio. Adesso da tutto il regno erano in marcia sudditi, forse armati o forse no, ma tutti stavano venendo qui con l'idea di farmi cambiare idea.
Fui scortata nella sala del trono, in totale sicurezza, al mio arrivo i consiglieri erano in piedi ai lati del trono mentre le guardie erano sparse lungo le pareti della stanza.
La sala del trono era avvolta nel silenzio, non un singolo rumore non un bisbiglio da parte dei vampiri ben vestiti ai miei lati, la situazione era tesa; Claudius osservava dalla finestra il giardino in attesa di scorgere delle figure in lontananza.
《Stanno arrivando》a quelle parole mi vennero i brividi, cercai con tutta me stessa di rimanere calma e di ripassare il discorso che mi ero preparata. Per l'occasione, per ribadire il mio ruolo, avevo deciso di non indossare un abito secondo la moda attuale; avevo deciso di mettermi un abito sfarzoso e in pieno stile Settecentesco, che alla fine era la moda che preferivo. Il corpetto non era stretto visto che in questo momento il seno in evidenza era l'ultimo dei miei pensieri, prima dovevo riuscire a respirare per bene. Passarono i minuti, dal cancello all'entrata erano circa dieci non di più, se erano arrabbiati forse ci avrebbero messo meno; le voci e le grida da fuori mi fecero capire che si trovavano al portone, Claudius si spostò velocemente e un sasso ruppe la finestra, per poco non era stato preso in pieno.《Sono armati Amelia》Claudius adesso era tutto fuorché calmo. Delle fiamme, che dovevano essere delle torce, attirarono la mia attenzione. I vampiri delle prime fila si precipitarono nella sala correndo, senza dare il tempo ai consiglieri di poter dire qualcos'altro. Le guardie si misero subito pronte ad intervenire. La folla davanti a me lentamente, accorgendosi che nessuno li stava bloccando, cominciò a fermarsi.
Le grida di odio piano piano si fecero più basse, il passo dei vampiri in prima linea rallentò, gli sguardi in parte increduli in parte vigili vagavano da me e i consiglieri alle guardie ai lati della stanza. I passi incerti, quasi preoccupati per una possibile reazione di noi, mi fecero capire che soltanto la nostra accoglienza aveva buttato giù un mattone. Il messaggio che stavo trasmettendo era di totale sicurezza, stavo comunicando al mio popolo che li stavo aspettando e che non vedevo l'ora di trovarmi davanti a loro per poter ascoltare le loro parole, e questo metteva tutti i sudditi in difficolta.
I bastoni ed i forconi furono abbassati e portati vicino al corpo, le fiaccole spente per evitare che succedesse qualcosa. Feci un respiro profondo e con le mani strinsi i braccioli della sedia sulla quale mi trovavo.
《Benvenuti》dissi guardando la grande folla davanti a me. 《A voi la parola》La mia voce riecheggiò nella stanza. I vampiri si guardarono tra di loro, espressioni di stupore miste alla paura comparvero rapidamente sui loro volti. Un leggero e appena percepibile brusio si sollevò. Attesi, per dar tempo loro di trovare qualcuno che avesse il coraggio di parlare, non mi mossi di un millimetro. 《Allora?》Incalzai.
《Siete un'assassina!》una voce lontana da me urlò quelle parole, allungai il collo come per cercare di scorgere la figura femminile che aveva appena aperto la sua bocca; in reazione al mio movimento le prime file si spostarono per creare un varco e far avanzare la donna. 《Voi ci state condannando a morte》La signora avanzò con sicurezza e con il forcone dritto nella mia direzione《Mandate a morire i nostri mariti e i nostri figli mentre voi state qui, nelle mura del castello mentre il popolo muore per un vostro capriccio!》 Le parole uscivano senza freno dalla bocca della contadina davanti a me.
《É vero!》 urlarono alcuni come per dimostrare il loro appoggio a colei che si trovava davanti a me.
《Avete giurato che avreste messo i bisogni del regno prima dei vostri!》 Nel giro di pochi secondi la folla di vampiri cominciò ad urlare insulti nei miei confronti e della corona. Casimiro, probabilmente spinto da qualcuno si avvicinò per parlarmi. Mi voltai verso di lui, ma senza dargli il tempo di potermi dire ciò che stava per pronunciare gli chiesi di aiutarmi ad alzarmi. Tenendomi con una mano e con il braccio attorno alla vita mi aiutò ad alzarmi, una volta sulle mie cambe continuò a tenermi la mano, da un lato per aiutarmi in caso di un cedimento dall'altro invece per aiutarmi a camminare nel caso ci fosse stato bisogno.
Notai dei movimenti provenire dalla mia sinistra, voltai la testa e trovai un vampiro che con una specie di coltellino stava correndo dritto verso di me, sentii i vampiri agitarsi e Grenkov muoversi in avanti ma lo trattenni per il sopra della giacca.
《Colpite me e colpirete il vostro erede》dissi aprendo le braccia. Il vampiro si arrestò di colpo. Grenkov si affrettò a raggiungerlo e gli tolse l'arma dalle mani. Casimiro mi riprese la mano e mi aiutò a scendere, lentamente scesi i tre scalini andando al pari dei sudditi. Un leggero varco si aprì. 《Con quale coraggio venite qui, nella mia casa, ad insultarmi.》 Osservai negli occhi i vampiri più vicini a me.《Con quale coraggio osate venire al castello a dirmi cosa devo fare, a darmi ordini》 Scandii le parole in modo che gli entrassero bene in testa. Lasciai la mano di Casimiro ed avanzai verso il centro della stanza. Tutti al mio passare si allargavano e tenevano i loro occhi appiccicati su di me《Mesi fa quando questa corona si è poggiata sulla mia testa》 indicai il pesante oggetto《Ho giurato di servire il mio regno, di proteggerlo e mettere davanti alle mie necessità il mio popolo e il mio Regno, e così sto facendo.》
《La nostra Amelia non avrebbe mai accettato una guerra》disse un vampiro alle mie spalle, mi voltai.
《É vero, ma vi ricordo che la vostra Amelia, come mi avete appena definito, non avrebbe mai sposato un vampiro che non ama》il vampiro si strinse tra le spalle《Per il bene del mio regno ho rinunciato ai miei ideali e promesso mio figlio ancor prima che venisse al mondo》 guardai delle donne poco distanti da me《 Come molte delle presenti sono una moglie e presto una madre, ma sono una regina. Le tre cose insieme non funzionano, credetemi.》 dentro di me sentivo l'adrenalina salire《 Il figlio che porto nel grembo non sarà mai mio ma della corona, dello stupido e importante oggetto che ho sulla mia testa. Il figlio di una regina è il suo popolo, un sovrano ama il suo popolo dal momento in cui si siede su quella sedia là》 indicai il trono alle mie spalle《a quando viene chiuso in una bara. Il sovrano ama il suo popolo anche quando questo ne chiede la testa e lo perdona anche quando si trova davanti ad un boia mettrà fine alla sua vita》 alle mie parole alcuni abbassarono la testa 《Volete che sposi Gaius? Bene ma sappiate che mi ucciderà e allora voi sarete sotto il suo dominio e quello di suo padre re Gregori》 dei vampiri spalancarono gli occhi al pensiero di un regno sotto le loro mani, le notizie evidentemente arrivavano anche ai ceti più bassi.《Ebbene sappiate che io non ho intenzione di cedere così facilmente il mio posto ed i miei figli a quell' avido verme e a suo figlio. Non lascerò che combattiate da soli, verrò anche io sul campo di battaglia e sarò lì, con voi ad incoraggiarvi a lottare con voi per il nostro Regno, per la nostra terra.》
《Maestà...》uno dei consiglieri aprì la bocca ma lo guardai male.
《Non posso vincere la guerra da sola ho bisogno del mio popolo, ho bisogno di quelle persone che da sempre mi hanno sostenuta》guardai due vampiri《Se non lo fate per me, fatelo per i vostri figli, per garantirgli un futuro migliore. La sopravvivenza del Regno di pende da voi》mi schiarii la voce《Se crollo io crolla tutto.》Con quelle cinque parole misi fine a ciò che dovevo dire. Rimasi per un po' nel centro della sala circondata da quelle numerose famiglie che avevano percorso non so quanti Kilometri per venire fino alla mia casa.
Senza dire una parola e lasciando che tutti i presenti riflettessero tornai al trono, Casimiro era già pronto per aiutarmi a salire gli scalini, Lucifero o Ariana dovevano rimanere ancora a lungo qui dentro, almeno finché la guerra non fosse finita. Avevo preso la decisione di andare al fronte con i miei soldati senza consultare il Consiglio, questa volta avrei avuto tutti contro, ma avevo già progettato un piano per potermi muovere in tranquillità, se così possiamo dire.
Lucius era teso come una corda di violino, Demon sembrava fosse in apnea, avevo le mani poggiate sulla sottana dell'abito e le dita incrociate.
《Guerra!》 Dal fondo delle fila alcuni vampiri cominciarono a sollevare le loro armi《 Guerra!》Un coro si alzò, gli strumenti da lavoro che fino a poco prima erano puntati verso di me adesso erano sollevati al cielo. Sentii una lacrima rigarmi il viso e Demon, che per tutto il tempo era stato al mio fianco sospirò.

la notte successiva.....

Lucius

Caludis, Casimiro, Oliver, Demon ed io, eravamo tutti nello studio di Amelia. Nella sua stanza era un continuo via vai di servitori e di bauli, avevo perso il conto di quanti ne avevo visti uscire dalla porta del suo studio. Mentre osservavo il decimo, o undicesimo, bagaglio venir portato via dai servitori mi chiedevo se Amelia si ricordasse che non stava andando in villeggiatura per due mesi ma su un campo di battaglia, in un luogo di morte e sangue, un terreno triste e silenzioso durante la tregua del giorno.
《Amelia per favore ragionate...》Oliver la raggiunse con tono di supplica alla scrivania
《No Oliver, ho promesso ai sudditi che sarei stata al loro fianco e così farò》 Si abbottonò il cappotto mentre assecondava il mio collega.
《E se l'erede dovesse nascere》 Claudius era in pensiero, nell'ultimo anno era cambiato quasi non lo riconoscevo, era un continuo alternarsi di emozioni in lui.
Andiamo adesso vi preoccupate? Mi avete reso l'ultimo mese impossibile, nonostante gli avvertimenti del medico e adesso vi preoccupate?!》
《Se dovesse nascere durante la guerra non sarà un buon segno, il vostro.....》
《Oliver non pariamo da chissà quale sovrano per favore, sappiamo tutti che queste sono solo stupidaggini.》Fu la volta dei guanti, mio nipote, anche se ancora non lo era effettivamente visto che io e Clarissa non ci eravamo ancora sposati, si voltò a verso di me leggermente preoccupato. Sarei andato anche io al fronte con loro, non tanto per Amelia, ma nel caso in cui Demon avesse avuto bisogno, era un ragazzo sveglio ma che si era ritrovato a capo dell'esercito da una notte all'altra perché Amelia ce lo aveva messo. Demon non era stupido, ma per quanto ragionasse con la testa fredda, ogni tanto cedeva alle emozioni e adesso non potevamo permettercelo.
《Amelia la carrozza è pronta》 Grenkov comparve sulla porta, arrivava al momento giusto.
《Bene ci vedremo al mio ritorno..》 Amelia fece per uscire, una volta raggiunta la soglia che collegava il salotto allo studio si voltò verso di noi.《Ah scrivete a Costantino che ci servono rinforzi, se non accetta vi autorizzo ad annullare il matrimonio dei miei figli con i suoi nipoti e la protezione a Isadora. 》
《Amelia ma così ce lo metteremo contro!》 Oliver sembrava sul punto di piangere, sbuffai divertito.
《Oliver per sua figlia farebbe di tutto, quindi se non collabora andate con le minacce》 detto ciò uscì dalla stanza lasciandoci soli.
《Questa è tutta colpa tua Lucius》Oliver protestò come un bambino《 Tua e di Brunilde!》
《Suvvia Oliver, Amelia ha ricominciato ad utilizzare il cervello》 dissi fregandomene delle sue proteste e delle sue accuse.
《Spero che il tuo piano funzioni》 disse Casimiro guardandomi severamente, era l'unico al corrente delle mie idee, lo avevo avvisato poco dopo il cambio di idea di Amelia.
《Sono appena sbarcati》Demon mi precedette《Prima di cinque notti non ci raggiungeranno e la cosa peggiore è che viaggeranno separati probabilmente, hanno pianificato di attaccare da più punti... 》
《Ma chi? Gaius》 Oliver cominciò piangere《 Siamo finiti...
Maledizione... é la fine..》
《Oliver di che colore vuoi i fiori sulla tua bara?》Scherzò Claudius, in realtà non ero sicuro che il mio piano funzionasse, gli alleati orientali avevano delle armi che ci facevano partire in svantaggio, ma forse potevamo sperare sulla quantità di soldati. Claudius ridacchiava mentre Oliver imprecava contro di lui.
《Casimiro io mi preoccuperei di altro》Mi agganciai la giacca pronto a partire.
《Cioè?》Chiese
《Nel caso dovessimo vincere la guerra il problema più grande sarà dopo》 mi misi il cappello sopra la testa《 Dovremmo prepararci all'ira di Amelia quando scoprirà che mio figlio è vivo.》lo guardai seriamente 《E per quello non ho un piano》

Buona seraaaaa ragazzeee!! (Se ci sono ragazzi chiedo scusa 😅)
Manca pochissimo all'arrivo di Alexander... quindi tenete duro!😘
Mi auguro che nonostante la situazione abbiate passato una buona Pasqua e ne approfitto per farvi gli auguri di Pasquetta 😘😘 un abbraccio a voi e le vostre famiglie. Tenete duro per questa quarantena.

Lailalore

La regina dei vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora