Capitolo 22

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Isole orientali, Novembre

Me ne stavo seduto da solo nel cortile della caserma, anche se questo posto non sembrava affatto una caserma. L'erba era verde, ben curata e perfettamente tagliata, se ci si stendeva si poteva notare che non c'era un filo più alto o uno più basso, erano tutti alla stessa altezza.
Le stanze avevano due porte, una che dava sul corridoio che conuceva all'atrio o alla mensa, e un'altra che invece si affacciava sulla piccola corte.
Se si prendeva la seconda, uolta usciti dalla stanza  si camminava su una specie di pavimento rialzato fatto in legno e scendendo dei gradini si poteva raggiungere la fontana che si trovava esattamente nel centro del cortile, attorno ad essa c'erano delle panchine di pietra.
A forza di stare rinchiuso qui dentro avevo scoperto che a molti dei miei compagni piaceva trascorrere le ore di riposo fuori attorno alla fontana, pasavano ore seduti sulle panchine a  leggere, scrivere o fare giochi di logica.
Oggi era il giorno delle visite, adesso tutti i miei compagni stavano trascorrendo un po' di tempo con le loro moglie e i loro figli. Poco prima di uscire mi ero affacciato nell'atrio, vedere tutti quei guerrieri circondati dalle persone più care mi aveva fatto provare una certa invidia.
Il mio posto non era questo, io non dovevo essere qui. Dovevo essere a casa, nel mio fottutissimo regno a sostenere mia moglie, a godermi il momento più bello nella vita di ogni vampiro, ed invece?! Mi trovavo su un'isola circondata dal mare, un luogo che pochi conoscevano e nel quale non si smetteva mai di apprendere cose nuove. I vampiri qui erano gentili, ospitali e non ti facevano mancare mai niente, ma questa non era casa mia.

Rimisi la spada nel fodero, non so da quanto tempo mi stessi allenando ma non mi sentivo affatto stanco. Da quando avevo messo piede sull'isola di Bushi la mia spada era stata lasciata sotto la mia cuccetta, qui c'erano un sacco di armi che non avevo mai visto prima e la voglia di imparare ad utilizzarle tutte mi aveva fatto scordare che qui con me c'era anche la mia fedele compagna.
《Ti ricordi ancora come si usa?》Mi voltai, l'Imperatore era appoggiato ad una delle colonne che sosteneva la struttura.
《Si, pensavo di aver perso la mano》 Tornai a guardare l'arma che avevo tra le mani, rimasi qualche istante con lo sguardo fisso sulla sua protezione poi la poggiai a terra.
《Non ti chiederò il motivo per cui te ne stai tutto solo, sarei uno stupido a chiedertelo》 scese gli scalini per venire verso di me《Ma permettermi di dirti che allenarsi fino allo sfinimento non servirà ad attenuare le tue sofferenze. -》serrai le labbra.
《Vi mentirei se vi dicessi che sfinirmi non era il mio obiettivo...》Il vampiro di fronte a me mise le mani dentro le maniche del suo abito e annuendo si sedette accanto a me. Sospirò alzando la testa verso il cielo, lo imitai e solo in quel momento mi accorsi che il cielo era piano di stelle.
《Non manca molto..》Alle sue parole distolsi l'attenzione dal meraviglioso spettacolo sopra le nostre teste, con molta calma si girò verso di me. 《Nei regni dell'Ovest ogni notte sale un re sul trono e ogni notte ne muore uno, Gregori sta facendo strage di sovrani per mettere sui troni di ciascun Regno i suoi nipoti e preparare un'avanzata.》 Non feci domande, sapevo bene quale fosse il bersaglio di Gregori, i soldati nella mia stanza erano sempre informati su quello che capitava sulla terra ferma e per questo ogni tanto riuscivo ad ottenere piccole informazioni importanti.
《Se l'epidemia continua Luxuria non sarà in grado di resistere ad un attacco.》
《Lo so... Dobbiamo aspettare e vedere come si evolve la situazione》 Fece una pausa《Gregori non lo sa ma all'interno del suo regno e in quelli dei suoi nipoti si sta diffondendo il malcontento. Informatori fidati mi hanno detto che potrebbe scoppiare una rivolta per abbattere la monarchia. 》 Quelle parole mi fecero gelare il sangue nelle vene. Ovviamente non era vero,  la mia temperatura corporea era già bassa e anche il mio sangue non scherzava, ancora più freddo poteva essere solo quello di un morto. La situazione non era affatto tranquilla, se i sudditi di Gregori riuscivano a togliere il loro sovrano dal trono presto anche negli stati accanto sarebbe potuta succedere la stessa cosa.
《Se la situazione è questa allora vi chiedo di farmi tornare a casa》Il vampiro accanto a me non si mosse di un millimetro. 《Mia moglie e mio figlio hanno bisogno di me.》
《Calmati figliolo, non è ancora il momento》Stava scherzando? tornò a guardarmi negli occhi《Dobbiamo essere prudenti sia con i tempi che con il tuo ritorno, farti tornare adesso potrebbe essere rischioso》 Fece un sospiro e dopo poco si alzò. I miei occhi si appannarono ed una lacrima calda scese lungo la mia guancia, strinsi i morbidi e larghi pantaloni nella mia mano e in quel preciso istante una goccia vi cadde sopra. 《La guerra è vicina》Mi voltai verso l'Imperatore, il suo sguardo paterno ed amichevole, pieno di calore e comprensione aveva lasciato il suo posto a due occhi da sovrano. Freddi, seri, impenetrabili. Anche la sua voce era cambiata, aveva assunto un tono autoritario. Dopo un lungo istante a fissarci si voltò, dandomi le spalle e lasciandomi solo con i miei pensieri.

La regina dei vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora