🍀Chapter 5🍀

722 50 4
                                    

Jennie vide la parete sgretolarsi davanti ai suoi occhi, l'ambiente si riempì di una densa polvere bianca offuscando la vista ai presenti, la castana decise che non avevano tempo da perdere, probabilmente Irene e il resto della squadra li stavano già aspettando da parecchio nel punto prestabilito dove avrebbero dovuto riunirsi, -Entriamo!- ordinò, il pulviscolo rendeva impossibile distinguere qualsiasi cosa si trovasse nell'ambiente circostante, Jennie si alzò il colletto dell'uniforme per non rischiare di respirare sostanze dannose e strinse gli occhi per evitare che dei frammenti le entrassero all'interno
-Signora, non rilevo presenza di Non Morti- disse uno dei componenti della squadra reggendo un rilevatore, la castana annuì, era sollevata di non dover combattere ancora, i suoi compagni erano stanchi dai precedenti scontri e anche lei stava iniziando ad avvertire una leggera fiacchiezza nelle gambe, sospirando depose l'ascia contro una delle pareti ancora intatte dell'appartamento -Esaminate l'area, vi voglio fuori di qui entro dieci minuti-
Jennie abbaiò gli ordini con la sua solita voce dura e priva di emozioni e si voltò per raccogliere la sua arma, avrebbe aspettato i suoi uomini in corridoio coprendogli le spalle in caso qualche mostro avesse deciso di spuntare all'improvviso e attaccarli, quando il suo udito sensibile avvertì dei movimenti, di nuovo in posizione eretta la ragazza fece segno alle reclute di non muoversi e prese ad avanzare, la castana malediva la polvere di cemento derivante dal precedente crollo che le impediva di vedere chiaramente cosa ci fosse di fronte a lei, la ragazza cercò di soffocare un urlo per non gettare le giovani reclute nel panico quando qualcosa la colpì duramente sul braccio e successivamente contro il fianco, senza avere il tempo per capire cosa stesse succedendo la castana si ritrovò sul pavimento un dolore acuto le si irradiò dal gomito quando tentò di appoggiarvisi per rialzarsi -Ritirata! Fuori da qui! Subito!- gridò alla squadra
-Ma comandante! State bene? Non vi vedo, dove vi trovate? posso raggiungervi- a Jennie parve di riconoscere la voce della recluta dai capelli biondi con cui prima aveva discusso a proposito della speranza, Yuna le pareva si chiamasse, ma le arrivava distante, quanto si era inoltrata? Si guardò intorno e capì di essere distesa tra due pareti ravvicinate
un corridoio, pensò la ragazza e alzando lo sguardo intravide una figura camminare poco distante e da lei, Jennie la riconobbe grazie alla fioca luce che filtrava dalla finestra posta infondo al corridoio.
Le finestre dovevano essere state quasi completamente sbarrate per questo motivo la polvere non poteva diradarsi,
-No! Ritirata è un ordine!- urlò Jennie che giaceva sul pavimento, la castana venne invasa da un senso di sollievo quando sentì i passi dei suoi soldati farsi sempre più lontani, bene avevano obbedito agli ordini, quella era la sua prima missione in comando e non era scontato che ciò accadesse, ma ora non poteva perdere tempo ad autocompiacersi a causa delle sue doti da leader doveva fare il punto della situazione, capire quali dannie le erano stati inflitti e recuperare l'ascia che aveva lasciato nei pressi dell'ingresso cosa di cui si maledisse più volte, una delle prime cose che che le erano state insegnate quando era entrata nell'esercito era di non abbandonare mai la propria arma che era l'unica cosa con la quale ci si poteva difendere da un Non Morto e di evitare gli scontri corpo a corpo perché la possibilità di essere contagiati aumentava esponenzialmente, si era fidata del dannato rilevatore e anche se solitamente non sbagliava molti dei suoi superiori l'avevano informata di non farci affidamento completo perché era ancora in via di sviluppo, la castana cercò di muovere il braccio, il dolore era leggermente diminuito la ragazza dedusse che non dovesse essere rotto ma che dovesse essere solo contuso, quando cercò di rimettersi inpiedi invece il dolore al fianco quasi le tolse il fiato, la castana strinse i denti ed iniziò a trascinarsi verso il punto dal quale era entrata

LALISA

Lalisa stringeva spasmodicamente la mazza tanto da farsi sbiancare le nocche, aveva colpito uno di quei mostri due forse tre volte, le girava la testa a causa di tutta la polvere che aveva respirato e le bruciavano gli occhi, la bionda intravide la figura che aveva colpito rimettersi in piedi e si preparò per riattaccare, era strano i Non morti non erano soliti agire da soli,
Eppure quello era l'unico che aveva visto, sicuramente gli altri si aggiravano nelle altre stanze, d'altronde era impossibile che uno solo avesse abbattuto la parete, la ragazza emise un verso stupito quando capì che il mostro non stava per attaccarla un'altra volta ma stava indietreggiando
anche questo i non morti non lo facevano mai, la creatura era veloce e in poco tempo fuggì fuori dalla visuale di Lalisa che prestando attenzione ad altri eventuali mostri la inseguì, con stupore la ragazza non intravide altri esseri ma solo la figura che ora si era accasciata contro quello che rimaneva della parete dell'ingresso, quello era il momento giusto gli avrebbe dato il colpo di grazia per poi occuparsi degli altri che probabilmente erano poco lontani, la bionda corse contro l'ombra con la mazza saldamente impugnata fece per scagliarglisi contro quando improvvisamente la sua arma le esplose in mille schegge di legno che le si conficcarono nel palmo della mano, Lisa si lasciò sfuggire un grido a metà tra dolore e stupore per poi riprendersi subito, balzò indietro evitando un colpo da parte della creatura, 'da quando in qua i non morti portavano delle armi?'
questo pensiero venne elaborato dalla mente sconcertata e confusa della bionda, a Lalisa sembrava anche di avvertire dei gemiti di dolore altra cosa che i non morti non facevano limitandosi ad emettere ringhi gutturali e cantilene, quando la castana si ritrovò con le spalle al muro si abbassò per evitare uno dei colpi che le avrebbero potuto far saltare la testa, i colpi cesarono la ragazza capì che l'arma del suo avversario che ormai aveva intuito non essere un normale Non Morto si era incastrata nel muro sopra la sua testa e allora tentò un'ultima disperata mossa, Lalisa si gettò in avanti con tutto il peso del suo corpo addosso al suo avversario, aveva fatto una mossa stupida, l'ultima cosa da fare per sconfiggere uno di quegli esseri era scegliere il combattimento diretto ma lei non aveva scelta e poi era ormai convinta che quello che aveva di fronte non fosse una di quelle creature ma che comunque la volesse morta, Lalisa rotolò sul pavimento insieme a chiunque la stesse attaccando, la ragazza avverti la stoffa dura degli indumenti che l'altro stava indossando e la figura snella, Lalisa pensò che dovesse essere una ragazza, muovendosi velocemente cercò di immobilizzarla bloccandola fra il suo corpo e il pavimento ma prima che potesse anche solo formulare un pensiero concreto si sentì sollevare e venire sbattuta contro il terreno gelido cercò di rialzarsi ma due mani le si chiusero intorno al collo togliendole completamente il fiato, un ginocchio le venne puntato dolorosamente contro l'addome, era completamente immobilizzata e impossibilitata a difendersi, tentò di lottare ma invano
-Non muoverti altrimenti ti uccido- le sussurrò la voce tagliente come il vetro di una ragazza, nella penombra Lalisa riuscì a scorgere i tratti decisi del volto della sua assalitrice, la giovane rimase ancora più senza fiato, era bellissima, o forse lo sembrava soltanto erano mesi che non vedeva un volto umano e la sua capacità di giudizio per quanto riguardava la bellezza ne aveva risentito, la bionda cercò di annuire smettendo di tentare di liberarsi e ricadendo tra le braccia di quella che sarebbe probabilmente diventata la sua assassina.

~~💚🕷

~~💚🕷

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.













𝐂𝐇𝐀𝐒𝐄 𝐌𝐄  🄹🄴🄽🄻🄸🅂🄰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora