🍒Chapter 9🍒

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Lalisa era seduta sul sedile posteriore del fuoristrada dell'esercito, Irene stringeva fra le mani il volante mentre Jennie al posto del passeggero fissava con espressione neutra fuori dal finestrino, il silenzio riusciva a mettere ancora più in soggezione e a disagio la ragazza bionda che accavallò le gambe circospetta, prima di partire Irene le aveva consigliato di provare a dormire,
ma Lalisa non riusciva a chiudere occhio, gli avvenimenti della giornata le avevano tolto di dosso tutta la stanchezza e in più le ferite sulle mani che erano state fasciate le bruciavano leggermente contribuendo a tenerla vigile, Lisa aprì la bocca per parlare e rompere finalmente quel silenzio imbarazzato che aveva regnato sovrano da quando le tre ragazze erano partite ma poi la richiuse, infondo non sapeva cosa dire ed era più che convinta che Jennie avrebbe preferito che rimanesse zitta, Lalisa seguendo l'esempio della castana rivolse lo sguardo sul paesaggio che stavano attraversando: palazzi caduti in rovina, alcune carcasse di automobili e mucchi di spazzatura dominavano la vista scurendo ancora di più l'umore di Lisa cosa a cui contribuiva anche il cielo di un azzurro sbiadito che tendeva al grigio, Lalisa scosse la testa, non poteva più sopportare quella situazione,
-Allora, dove siamo dirette?- chiese finalmente la bionda puntando lo sguardo sulle sue ginocchia, Irene alzò lo sguardo dal volante per lanciare uno sguardo a Lisa sul sedile posteriore mentre Jennie non si mosse come se non l'avesse sentita, la ragazza avrebbe potuto scommettere che la stava deliberatamente ignorando
-La base più vicina dista un'altra ora, al massimo un'ora e mezza di strada- le rispose la vicecomandante continuando a fissare la bionda nello specchietto, Irene la vide annuire sommessamente ed ebbe pietà di lei, la corvina si immaginò di trovarsi nei suoi panni, il senso di incertezza e di paura per l'avvenire che la ragazza doveva star provando dovevano essere terribili, Irene era sempre stata una persona molto empatica anche se molti non l'avrebbero pensato a causa della sua compostezza e della capacità di autocontrollo che possedeva, prima della catastrofe il suo sogno era riuscire a diventare qualcuno che potesse aiutare gli altri, inoltre era solita svolgere molte ore di volontariato
-Come ti chiami?- chiese la corvina, Lalisa era sorpresa, nessuno le aveva chiesto il suo nome o nessun'altra informazione personale da quando l'avevano trovata, anche le infermiere che le avevano fatto il test si erano limitate a chiederle di stendere il braccio senza aggiungere altro
-Lisa... Lalisa Manoban, ma Lisa va bene- la bionda si inciampò con le parole arrossendo leggermente, Irene annuì distrattamente mentre prendeva una curva
-Sono la vicecomandante Irene Bae, e qui accanto a me c'è la comandate Jennie Kim, ma questo forse lo sai già, è stata lei a trovarti, non è vero?- le rispose la ragazza al volante, Lalisa da dove era seduta di Jennie non riusciva a scorgere altro se non la spalla sinistra e qualche ciocca dei capelli castani, sembravano così morbidi eppure non credeva che si potessero trovare ancora in giro prodotti per capelli, forse era una delle caratteristiche proprie della castana, scacciò questi pensieri per poi rispondere affermativamente alla domanda di Irene che continuò
-Deve essere stato terribile, la solitudine e la paura di quegli esseri...
Come hai potuto sopravvivere? E per il cibo?- Lalisa spalancò gli occhi, sicuramente si aspettava tutte quelle domande solo non in quel momento, allora Jennie si mosse -Basta così, provvederemo a interrogare la sopravvissuta una volta raggiunta la base- dichiarò con voce piatta ma tremendamente intimidatoria, Irene si limitò ad alzare le spalle mentre Lisa iniziava a chiedersi se la castana parlasse sempre in modo così dannatamente formale.

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Jisoo rabbrividì a causa del vento gelido che la colpì una volta lasciata la base, la ragazza rivolse lo sguardo verso il cielo emettendo un verso sconsolato, sembrava che stesse per iniziare a piovere, sedendosi sopra uno dei muretti che circondavano l'ingresso la corvina si stiracchiò la schiena sbadigliando leggermente, Chaeyoung la raggiunse poco dopo sorprendendola con un abbraccio da dietro, la corvina sobbalzò prima di voltarsi e sorridera alla sua ragazza
-Hey, credevo che stessi dormendo- le disse, Rosè mise un finto broncio prima di risponderle
-Infatti, prima che tu decidessi di abbandonarmi da sola a congelare nel letto...- si lamentò la bionda incrociando anche le braccia al petto, Jisoo sospirò e picchiettando la mano sul muro accanto a sé invitò Chaeng a sedersi, -Dovremmo approfittare di questi momenti di calma per riposare, non si sa mai quello che potrebbe accadere dopo- mormorò la bionda a mo' di rimprovero accettando l'invito della sua ragazza.
Una volta seduta Roseanne non perse tempo per circondare con entrambe le braccia la esile figura di Jisoo e appoggiare il mento sulla sua spalla
-Sei così pensierosa oggi... è per Nini e Irene non è vero? Anche io non faccio che pensare a loro- osservò Chaeyoung mentre un'ombra di preoccupazione le attraversava il viso, la corvina annuì lasciando un bacio sulla guancia della bionda -Stanno tornando, il generale mi ha comunicato che Irene ha inviato una prima coppia del rapporto, fortunatamente non ci sono vittime, anche se alcuni soldati sono rimasti feriti..- Rosè si portò una mano davanti alla bocca e poi chiese a Jisoo come mai non glielo avesse detto prima, la ragazza rispose che non aveva voluto svegliarla, -Avresti dovuto dirmelo prima Chu, non importava se stessi dormendo io lo volevo sapere...- si lamentò Chaeyoung, -L'ho saputo solo un quarto d'ora fa Rosie, te lo avrei detto non appena ti fossi svegliata- cercò di farla ragionare Jisoo,
-Ma Nini e Irene, sono ferite?- chiese Rosè staccandosi dalla corvina e poggiandole le mani sulle spalle, la ragazza interrogata scosse la testa -Dal rapporto di Irene non si capisce esattamente, probabilmente l'ha scritto in fretta prima che partissero, comunque se ha avuto tempo di inviare un resoconto della missione non deve essere ferita o almeno non gravemente, e probabilmente anche Nini sta bene è la comandante della spedizione se le fosse successo qualcosa Irene non avrebbe potuto ometterlo- spiegò Jisoo ragionando a mente lucida per tentare di calmare la sua fidanzata ansiosa che udendo le sue parole si rilassò leggermente.

Mentre Jisoo stava aiutando Roseanne a rimettersi in piedi una giovane recluta uscì nel piazzale correndo verso di loro -Signore! La comandate Jennie Kim e la vice Irene Bae hanno fatto ritorno con il resto della squadra e vi attendono all'antrata posteriore!- annunciò il ragazzo per poi inchinarsi alle sue superiori, Chaeyoung presa da un'ondata di gioia lo rangraziò velocemente per poi correre a braccetto con Jisoo verso io luogo dove avrebbero potuto riabbracciare le loro amiche fraterne.

Una volta arrivate all'entrata secondaria Jisoo con un sorriso sul volto si affrettò a strisciare il suo badge per aprire il portone, Rosè corse nel cortile dove erano parcheggiati diversi veicoli dell'esercito come fuoristrada e anche alcune ambulanze, la bionda vide delle infermiere accorrere portando strette a loro delle coperte rosa e un medico tenere fra le proprie braccia un fagottino che doveva contenere una neonata, stupita Chaeyoung corse verso l'uomo che reggeva la bambina -Oh! Quanto è piccola..- sussurró la ragazza commossa
sfiorando una delle guance della neonata -Signora, vuole tenerla?- chiese il medico comprendendo la reazione della bionda, Roseanne affascinata non seppe rispondere di no e in pochi secondi la bambina giaceva tranquillamente fra le sue braccia, Chaeyoung non riusciva a smettere di fidsarla: i lineamenti delicati e gli enormi occhi scuri le infondevano un'incredibile sensazione di calma come se stesse per essere ipnotizzata, Jisoo le si affiancò poco dopo -Da dove viene questa bambina?- chiese la corvina confusa, -È una sopravvissuta...- sussurò Rosè avvertendo tutto il peso di quella parola, probabilmente non aveva più nessuno, era sola al mondo un po'come lei prima di incontrare Jisoo, Jennie, Irene e Seulgi, gli occhi le si riempirono di lacrime ma prima che le emozioni prendessero il sopravvento la ragazza scosse la testa ritornando in sè, in quel momento Chaeyoung vide Jennie venire verso di lei, un sorriso le si dipinse sul volto ma aspetta.... c'era qualcosa di sbagliato, la castana avanzava stringendo il braccio di una ragazza come per impedirle di scappare, quella giovane era così dannatamente familiare....
Rosè fece appena in tempo a passare la neonata fra le braccia di Jisoo prima che le gambe le cedessero, la ragazza si ritrovò inginocchiata sul terreno freddo le lacrime stavano ora mai scorrendo copiose sulle sue guance, Jisoo tremendamente allarmata gridò alla sua ragazza cosa le stesse prendendo ma lei non fu in grado di rispondere riuscì solo a mormorare un nome
-La..Lalisa..-

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Felice anno nuovo!

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𝐂𝐇𝐀𝐒𝐄 𝐌𝐄  🄹🄴🄽🄻🄸🅂🄰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora