🌺Chapter 12🌺

663 47 0
                                    

Irene entrò nella camera dove Seulgi era stata costretta a stare e non trovandola nel letto avvertì l'ansia e la preoccupazione salire, con ogni cellula del suo essere sperò che la sua ragazza non avesse avuto una ricaduta mentre lei era in missione -Sulgi! Seulgi! Dove sei? Rispondi!- urlò la ragazza spalancando la porta del bagno ma non trovando nessuna traccia della sua fidanzata.
Irene si portò le mani tra i capelli in preda al panico che dopo poco lasciò spazio alla rabbia quando vide Seulgi entrare dalla finestra della camera, la corvina le corse incontro e la strinse in uno stretto abbraccio per poi iniziare a rimproverarla -Cosa stavi facendo e dov'eri?, credevo ti fossi sentita male! Sei gelida, come hai potuto uscire senza coprirti?- Seulgi scosse lentamente il capo rispondendo ironica -Vedo che sei tornata, anche tu mi sei mancata ehh- ma Irene non sorrise nemmeno -Avevo detto alla tua infermiera di tenerti sotto controllo, sapevo che avresti fatto qualcosa di stupido, hai preso i tuoi farmaci, vero?-
la ragazza rispose con un espressione scocciata -Certamente, altrimenti non sarei qui, non credi?- Irene sbuffò prima di avvicinarsi a lei ed aiutarla ad indossare una felpa sopra la camicia da notte che portava e poi avvogerla nel suo solito scialle rosso, Seulgi decise di non protestare infatti stava iniziando ad avvertire le punte delle dita congelarsi, fatto ciò Irene la avvolse tra le sue braccia cercando di trasmetterle un po' del suo calore corporeo -Non ti sopporto quando ti comporti così, odio quando trascuri la tua salute, voglio solo che tu stia meglio.-
Nella loro relazione era come se avessero stipulato un tacito accordo: le due ragazze dicevano sempre l'una all'altra cosa stavano provando in quel momento, questo le aiutava a trovare più velocemente soluzioni ai loro problemi di coppia e le faceva litigare meno, anche se Irene e Seulgi discutevano comunque parecchio, era sempre stato così anche quando non si erano ancora messe insieme ma erano ancora semplici amiche, poi quando le condizioni di Seulgi si erano aggravate il loro rapporto si era incrinato a tal punto che avevano dovuto prendersi una pausa l'una dall'altra per cercare di salvare la loro storia e ora si ritrovavano a dover rimettere insieme i pezzi e non era semplice, Irene viveva nel costante terrore di perdere l'altra, era apprensiva e iniziava a dare di matto solo se alla sua ragazza salivano solo alcune linee di febbre, mentre Seulgi cercava di vivere una vita più normale possibile a volte trascurando i sintomi e dimenticando di assumere tutti i suoi medicinali allora toccava a Irene ricordarle i suoi limiti, quello che non poteva ormai più fare, di prendere i farmaci e questo Seulgi lo odiava, le sembrava che Irene vedesse solo la sua malattia e non chi lei fosse davvero, voleva solo guarire ma dentro sé sapeva essere impossibile, aveva bisogno di un trapianto di cuore e ormai queste operazioni tanto sofisticate venivano svolte soltanto in America, quando si perdeva d'animo Irene le stringeva forte le mani nelle sue e guardandola negli occhi le prometteva che sarebbero partite insieme e lei sarebbe stata di nuovo bene, in quei momenti Seulgi le credeva ma poi quando si fermava a pensarci si rendeva conto che i loro progetti risultavano impossibili e ormai non le restava più molto tempo, ogni giorno che passava il suo corpo diventava sempre più pesante, la stanchezza si impossessava di lei fino a costringerla a letto per giorni, ogni volta che aveva una ricaduta era sempre più difficile e lento riprendersi, allora le veniva voglia di urlare e spaccare tutto, era così ingiusto: perché proprio a lei? Cosa aveva fatto per meritarselo? In quei momenti dove sentiva la fine ormai vicina, Irene sedeva al suo capezzale o le si sdraiava accanto nel letto parlandole del loro domani, che sarebbero invecchiate insieme e questo la aiutava, le faceva immaginare di avere ancora una strada da percorrere mano nella mano con la ragazza che amava non che la sua vita potesse concludersi da un momento all'altro.

-Scusa mi dispiace, non volevo farti preoccupare, stavo solo cercando di vedere se tu fossi arrivata, io.... Rosie e Jisoo sono state con me ma non è lo stesso senza di te...- si scusò Seulgi affondando il volto nell'incavo della spalla di Irene che non riuscì a non addolcire la sua espressione -Sai anche io ero tanto preoccupata che ti fosse successo qualcosa, da quando sei partita non ho più saputo nulla...- confessò la ragazza dallo scialle rosso acceso.
Prendendo Seulgi per mano Irene la condusse nel loro letto coprendola con il piumone, Irene si tolse la divisa sostituenla con una maglietta lunga di parecchie taglie superiori alla sua prima di sdraiarsi accanti a alla sua ragazza rivolgendole un sorriso -Come puoi vedere sto bene- cercò di rassicurarla Irene ma lo sguardo della sua fidanzata cadde sul ginocchio della corvina avvolto da un sottile strato di bende -Non direi, il tuo ginocchio sembra messo male... e poi cosa sono tutti questi lividi?- chiese con espressione turbata, l'incarnato pallido di Irene rendeva facile la formazione di un ematoma anche in conseguenza a un urto da poco, -Sono solo ferite superficiali, lo sai le infermiere esagerano con i loro bendaggi, sono solo stata colpita da alcuni detriti- spiegò Irene cercando di mimimizzare, Seulgi non del tutto convinta si fece avanti posando un leggero bacio sul ginocchio contuso della ragazza che amava -Mi sei davvero mancata, per tutto il tempo non volevo altro che essere lì con te..., te lo ricordi lo sognavamo entrambe, sarebbe stata la nostra prima missione ufficialmente in comando..- avvertendo il rimorso nella voce di Seulgi Irene cambiò subito argomento -Però sai anche il braccio mi fa abbastanza male, avrei bisogno del tuo trattamento speciale anche qua..- finalmente Seulgi sorrire posando un altro leggero bacio sul braccio della corvina, per poi fare incontrare le loro labbra in un veloce bacio a stampo -Anche tu mi sei mancata idiota, sai se non fossi riuscita a tornare il mio unico rimorso sarebbe stato non essere riuscita a mantenere la promessa che ti ho fatto- confessò irene appoggiando la fronte a quella della sua ragazza, rimasero così per alcuni minuti per poi accoccolarsi insieme sotto il piumone -Quindi, mi racconti o no come è andata? Come ve la siete cavata tu e Nini?- chiese Seulgi, Irene si gratto la testa pensierosa prima di iniziare a raccontare -Allora, quando siamo arrivate.......-

~~💚🦠

~~💚🦠

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝐂𝐇𝐀𝐒𝐄 𝐌𝐄  🄹🄴🄽🄻🄸🅂🄰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora