🌷Chapter 16🌷

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Jennie si chiuse la porta alle spalle sbattendola leggermente, aveva lasciato Lalisa nella sala allenamenti dopo averle comunicato che aveva deciso di unirla al team, le faceva male la testa ed il nervosismo che aveva scacciato prima combattendo contro la bionda era tornato a tormentarla mentre i ricordi stavano per rompere diga che aveva creato per proteggersi dagli sbagli e dal dorole, si sedette sul letto mentre faceva del suo meglio per svuotare la mente, era ancora presto e aveva ancora molto da fare, infondo era lei a mandare avanti la base operativa e oltre a dirigere gli allenamenti e dare lezioni alle reclute doveva anche occuparsi di questioni burocratiche come l'assegnazione degli alloggi ai civili e al personale, le consegne di rifornimenti, e tenere attive le comunicazioni con le basi più interne cosa non facile perché la connessione internet era saltata e le ricetrasmittenti non ricevevano quasi mai il segnale a causa della posizione troppo periferica dell'edificio, allora si vedeva costretta ad utilizzare le lettere che richiedevano diversi giorni per ricevere una risposta.
Prendendo un respiro profondo cercò nuovamente di calmarsi ma questa volta non riuscì a fermare il fiume in piena dei ricordi

5 ANNI PRIMA

-Dobbiamo arretrare! A tutti i soldati ritirata! Abbandonare il campo di battaglia! Dirigersi verso i fuoristrada torniamo alla base!- le parole del comandante arrivarono lontane all'orecchio di Jennie che con un colpo deciso affondò la lama della sua ascia all'altezza del collo di un Non Morto, l'ennesimo della giornata, erano ovunque, dappertutto, spuntavano da ogni angolo, da ogni singola crepa degli edifici circostanti e sembravano non finire mai, la castana sentiva come un fuoco liquido scorrerle nelle vene aveva aspettato quel momento per mesi sottoponendosi a sessioni sfiancanti di allenamenti, sopportando la tirrannia dei suoi superiori e l'essere trattata con sufficienza da quasi tutti quelli che la circondavano, ma ora non le importava più, era come se tutto il mondo attorno a lei le apparisse sfocato, c'erano solo lei e la sua arma che si muoveva come un'estensione del suo braccio, come se non fosse una parte esterna al suo essere ma parte della sua anima, non le importava di morire se poteva farlo togliendo definitivamente la vita agli esseri che le avevano strappato la sua famiglia, tanto ormai non le importava più di nulla, era come se tutto là fuori avesse perso il suo colore e lei potesse percepire la realtà solo in bianco e nero, qualsiasi cosa le sarebbe accaduta avrebbe continuato a combattere finché il suo corpo gliel'avesse permesso, finché non sarebbe stata sull'orlo del collasso.

Ruotando decapitò un gruppetto di Non Morti che l'avevano circondata e aspettando che i prossimi entrassero nel campo d'azione della sua ascia si concesse un attimo per guardarsi attorno, corpi tremendamente mutilati, arti scorticati, e cadaveri in uniforme ricoprivano ormai immobili il terreno, coloro che fino a poco prima stavano combattendo al suo fianco ora giacevano orrendamente senza vita o avevano abbandonato il campo di battaglia seguendo gli ordini del comandante, la ragazza non poté impedire che un sorrisetto le spuntasse sul volto, maledetti codardi, inutili esseri senza nessuno scopo, era lì da sola sul campo di battaglia mentre i nemici la circondavano nuovamente eppure non ricordava di essersi mai sentita più libera in vita sua, eliminò un altro manipolo di non morti, infondo non aveva nulla da perdere, se fosse morta a nessuno sarebbe mancata, non aveva ormai più una casa in cui tornare.

Piantò il manico dell'ascia nel terreno fangoso per tenersi inpiedi, anadava avanti a combattere da sola da almeno un'ora e le ginocchia stavano per cederle, l'orda di creature affamate di sangue e carne umana non sembrava diminuire, fece volteggiare la sua arma imputando una gamba e parte di un braccio a un Non Morto ma facendo ciò perdette l'equilibrio e si ritrovò sul terreno, i mostri incombevano sopra di lei, aguzzò la vista nella speranza di capire dove si trovasse la sua ascia ma tutto ciò che riusciva a vedere erano cadaveri e creature mostruose, 'È finita, sto per morire' Una calma incredibile sembrò prendere possesso del suo corpo mentre aspettava la fine, -Mamma, papà sto arrivando- la castana non potè impedire alle lacrime di scorrere liberamente lungo le sue guance, non aveva più pianto dopo la morte della sua famiglia...

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