🏵Chapter 11🏵

687 46 7
                                    

-Quando premerò play dovrai rispondere alle domande che ti verranno poste, è una procedura piuttosto semplice quindi cerchiamo di fare in fretta-
Jennie parlò a Lalisa con tono sbrigativo, la castana aveva condotto la minore in una stanza situata nella regione interna della base operativa dalle pareti fatte di vetro, per essere sottoposta all'interrogatorio di cui le aveva precedentemente accennato, la comandate si era anche prestata a rispondere ad alcune delle sue domande: le aveva spiegato che ogni qualvolta un nuovo arrivato metteva piede nel territorio della base fosse sottoposto ad interrogatorio e che non fosse una cosa destinata solo a lei quindi di provare a rilassarsi almeno per quanto le fosse possibile.
Jennie teneva stretto tra le mani un foglio sul quale erano riportate le domande a cui Lalisa avrebbe dovuto rispondere, le due ragazze erano sedute una di fronte all'altra ad un sottile tavolo di mogano e in mezzo a loro, più spostato verso la comandate vi era appoggiato un apparecchio che da quanto Lalisa aveva capito era un antico registratore audio, la ragazza rimase a fissare l'oggetto abbastanza a lungo da dare a Jennie il tempo di accorgersene -Come ho già cercato di farti capire è soltanto una formalità, le registrazioni dopo alcuni anni vengono cancellate per poter riutilizzare le cassette, ma ora iniziamo, ricorda rispondi a tutte le mie domande e sarebbe meglio farlo il più dettagliatamente possibile- Lalisa annuì abbassando gli occhi, improvvisamente si era fatto difficile per la bionda mantenere lo sguardo incatenato a quello della castana, Jennie mosse il braccio in avanti attivando il registratore che si avviò con un leggero cigolio che fece sussultare leggermente la ragazza bionda
-Parla la comandate Jennie Kim del distretto di Seul base operativa 2445a3,
con permesso accordato dai miei superiori mi accingo ad interogare la sopravvissuta nº 111.329 recuperata durante la missione nº 79 nella periferia est-
Jennie iniziò recitando l'introduzione che permetteva di inquadrare il caso e di chi si stesse parlando, la castana parlava con tono piatto ma sicuro, Lalisa pensò che l'avesse fatto molte altre volte e che fosse ormai per lei diventata una routine, la minore però non era a conoscenza che questo era il primo interrogatorio condotto dalla castana, certo le era capitato di assistere prima d'ora ma quella era la prima volta che poneva personalmente le domande e dentro sé avvertiva un pizzico d'ansia che faceva del suo meglio per reprimere, la comandate con un cenno del capo fece capire a Lalisa che se per lei andava bene avrebbe dato inizio all'interrogatorio, la minore sussurrò di essere pronta,
-Nome, età e data di nascita- scandì jennie, Lisa prese un respiro profondo prima di rispondere
-Lalisa Manoban, ho ventidue anni, sono nata il ventisette marzo 1997- rispose cercando di non lasciare che Jennie avvertisse il leggero tremore della sua voce
-Conferma di essere stata ritrovata dalla squadra addetta al recupero dei civili n°17 capitanata dalla qui presente comandante Jennie Kim e dalla vice Irene Bae?- Lalisa alzò un sopracciglio stupita a causa della forma di cortesia con la quale la castana si era rivolta, la ragazza non sembrava il tipo da usarne con le persone di grado a lei inferiore, probabilmente stava solo seguendo il protocollo, notando che si era bloccata Jennie si mise ad annuire fecendole capire che doveva confermare
-Sì, è cosí...- si affrettò a rispondere Lalisa, Jennie spuntò una delle voci dal foglio che senza che la bionda se ne fosse accorta aveva appuntato su una cartellina rigida e in aggiunta dove aveva preso quella penna che teneva in mano?
-Bene abbiamo quasi finito- sussurró la castana cercando di apparire incoraggiante
-Signorina Manoban per quanto tempo è rimasta nel luogo del suo ritrovamento prima che l'esercito la trovasse?- Lalisa si sfregó una mano sulla fronte, non era sicura di quanto tempo avesse trascorso nell'appartamento da sola e quanto ne avesse passato in quel luogo con la sua famiglia prima che i suoi genitori si ammalassero
-Io... non ne sono sicura, penso forse più o meno un anno e mezzo, mi dispiace non ricordo- mormorò la bionda, Jennie le fece cenno di alzare la voce quando avrebbe risposto alla prossima domanda -C'era qualcuno con lei o è sempre stata sola?- Lalisa deglutì parlare della sua famiglia le faceva male ma da quanto aveva capito non aveva scelta -I miei genitori erano con me stavamo insieme nell'appartamento dove mi avete trovata ma poi....- la bionda prese un respiro profondo prima di sputare una raffica di parole -Mio padre ha contratto il virus, i servizi sociali ci avevano detto che dovevamo trasferirlo in una zona apposita per gli infetti per evitare che la malattia si diffondesse ulteriormente, ma mia madre non voleva lasciarlo così si è ammalata anche lei e dopo...-
-Basta così- Jennie la interruppe fermando il registratore che si spense lentamente fino a non emettere più nemmeno un suono, la castana si alzò dal suo posto dietro il tavolo di mogano dall'apparenza costosa per avviconarsi alla sedia della bionda -Abbiamo finito, sto per andare a chiamare qualcuno che si occupi delle tue mani- la informò per poi voltarsi e andarsene non prima di aver asciugato di sfuggita una delle lacrime dal volto di Lalisa, la minore si toccò il volto sorpresa, non si era accorta di star piangendo, il tocco di Jennie era stato rapido e leggero come una folata di vento durante una serata estiva ed incredibilmente gentile, Lisa si asciugò il resto delle lacrime utilizzando la manica della camicia consunta che stava indossando e poi appoggiò i gomiti al tavolo tentando di riposare la mente aspettando il ritorno di Jennie.

𝐂𝐇𝐀𝐒𝐄 𝐌𝐄  🄹🄴🄽🄻🄸🅂🄰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora